264 RIVISTA POPOLARE c) Per la indisciplinatezza nelle spese, e principalmente per gl'impiegati, che assumono poi proporzioni enormi a vantaggio dei più alti amministratori. Le grandi energie delle Compagnie colossali sono valse a non fare mettere in evidenza i danni degli assicurati, e degli azionisti, che hanno fruito, ciò nonostante, di utili non indifferenti (1). Ma ciò non ha potuto fare la debole Mutuai Reserve, a cui si dovette fìnanco ritirare la licenza di operare in sei Stati dell'Unione, principalmente pel rifiuto Ja essa opposto alle ispezioni dei relativi Stati. Gli sforzi della Compagnia di raggiustare i suoi rischi insieme coi riporti di transazioni questionabili, hanno cagionato l' espandersi del malcontento e della sfiducia. Molti processi seguirono la consegna della relazione dell' inchiesta. La Rassegna internazionale delle assicurazioni e degl' infortuni non ha mancato di tenerci informati sulle vicende delle Compagnie americane. Bastì fermarci sulle notizie forniteci nel 1907. Nel fascicolo del gennaio c'informa d' un grave processo intentato dal Gran Giury contro ammiµistratori della New- York, per falso di terzo grado, riguardante 15300 azioni di ferrovie. C'informa della condanna a due anni di prigione dell' ex vice-presidente della Mutuai Reserve, per peculato di 17500 dollari. Ed aggiunge: « Come si sa, le Compagnie ame- " ricane si accingono ad abbandonare l'ltalia; e si « conferma, ad esempio, l'uscita del Cav. Coltelletti « dalla direzione della Mutuai life, la quale si limita <i. a nominare un agente generale per la liquidazione " degli affari in corso. L'esempio della Mutuai life « sarà senza dubbio seguito dalle sue consorelle, le <t quali, dopo le batoste non lievi dell'inchiesta, si « trovano ora giornalmente esposte a quelle dei « Tribunali americani. » Nel fascicolo dell'agosto si legge: cc L' Herald an- « nunzia che M. Hartow N. Higinbotham, non ha " guari eletto membro del Consiglio di ammin i- <c strazione della Mutuai life, si è dimesso. Egli ha <.< dichiarato che è spiacevole constatare che la cam- « pagna contro le Compagnie di assicurazione non « ha dato alcun pratico risultato, grazie alla com- " plici tà del Senato di New York, ç:he sordamente « si è opposto alle riforme ». Nei fascicoli del settembre e del dicembre accenna alle malferme condizioni della Mutuai Reser~e, coi:itro cui aumentano sempre i lamenti degli assicura t1. Oggi sappiamo che questa Compagnia, per ordine del Governo americano, è stata messa in liquidazione, perchè si é constatato che le sue riserve non corrispondono ai suoi rischi. In Italia molti sono coloro, che vi si trovano in relazion_e; e perciò c'è notevole fermento fra gl'interessat1. Il Ministero di Agricoltura ha fatto le relative pratiche verso il Presidente del Tribunale, e verso il Ministero degli esteri, affinchè fossero garentiti ~lla. m~glio possibile gl' interessi degli assicurati 1taltan1. uomini politici, e contro finanzieri accusati di aver fatto distribuire sussidi a delle grandi associazioni politiche dalle compagnie di assicurazione sulla vita. (1) Nella interessante e autorevole Revue economique internotio11ale, Charles A. Conant espresse le •icende dell' assicurazione e precisamen·:e negli Stati Uniti, dove su ottanta milioni di abitanti la cifra degli affari di assicurazione ha raggiunto la somma di 75 miliardi I Si consideri che tutti gli Stati d' Europa raggiungono complessivamente la cifra di appena 45 milioni I Ci auguriamo che l'opera del Governo riesca efficace a vantaggio degl'interessi italiani tanto compromessi, quantunque ci sia molto da sospettare della sua condotta, perchè pare che abbia illegalmente lasciato ritirare gran parte delle cauzione, che la Mutuai Reserve lasciava nelle casse dello Stato a garanzia degli assicurati italirni. Alla interrogazione dell'On. Santini il sottosegretario di Stato non dette spiegazioni soddisfacenti. Queste dolorose esperienze ci apprendono: 1. A parità di tutte le condizioni, do, rebbesi preferire l'assicurazione presso le Compagnie nazionali, anzichè presso quelle estere, la cui condotta non si può controllare così facilmente. 2. Le Compagnie nazionali, anzichè moltiplicarsi, dovrebbero condensarsi, confederandosi fra loro le omogenee, in modo che poche e gra.ndi Compagnie affidino meglio, e facciano migliori condizioni. ( r) 3. Nuove leggi e più severe, dovrebbero disciplinare l'azione delle Compagnie di assicurazione, e delle straniere principalmente. 4. Lo Stato si dovrebbe preparare al monopolio della assicurazione, considerando, che la funzione di Stato allora sarà completa. quando ripar~rà a tutti i danni, a cui possano sottostare tutti i singoli cittadini. Questa è la via, su cui procedono gli Stati civili che sono all'altezza dei nuovi tempi, in base ai nuovi ordinamenti sociali dell'oggi e del domani. Si legge nella Financial Review of Revi.!ws del 30 ottobre 1904 un importante artico-lo sul Monopolio di Stato delle assicurazioni. Ne dimostra if vantaggio immenso e incontrastabile, e conclude: « Il Governo ha regolato, o ha avocato a sè il « monopolio del gaz, della elettricità, dei telefoni, • dei telegrafi .ecc., e non c'è niente di strano e di « rivo/u 1ionario a che faccia suo anche il monopolio' « delle assicurazioni. - « Già in Germania qualche cosa di simile lo Stato « sta iniziando ora; nella Nuova Zelanda, natural- <.< mente il monopolio di Stato delle assicurazioni « è conosciuto, prati(ato, e da lungo tempo funziona o: perfettamente. . « Se ,si considera quanto stravagante e dispendioso <.< sia il presente sisttma praticato dalle Compagnie « assicuratrici; l'intervento del Governo non può « essere trovato intempestivo, né eccessivo. Spaz- « zando gli attuali uffici, e sostituendoli con un uf- « ficio solo bene organizzato, il pubblico sarebbe « egualmente ben servito, e forse anche meglio ». E segue uno studio speciale per l' applicazione da farsene in Inghilterra. Il suddetto Courrier Europèen del 22 giugno 1906 pubblica un importante articolo di E. Milbaud (erofessore di economia politica all'Università di Genova) sulla Nationalisation des assurances. Egli conchiude così : ccAu dernier congrès du parti radical et radical- (( socialiste, tenu à Paris en juillet 1905, une décc claration fu votée, qui préconisait le monopole ( des assurances. (( D'autres monopoles d'Etat, disait " ce document,-il venait d'étre parlé de la nationali- " sation des chemins de jer - d'autres monopoles « d' Etat seront certainement examinés par la Cham- « bre prochaine, notamment celui des assurances, « auquel on- a Jongé a demander, au moins pourune « partie, les ressources nécessaires aux retraites des « travailleurs ». (1) Agiscono in Italia troppe Compagnie: 168; di cui 93 italiane e 75 straniere. Le italiane sono: 30 per azioni, 33 mu tue, e 30 cooperative. Le straniere sono: 'l7 francesi, 2 belghe, 'lo germaniche, 11 svizzero, 9 inglesi, 2 ol"ndesi e 4 americane.
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