Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 10 - 31 maggio 1908

RIVISTA POPOLARE 263 confederate, o se si avesse una Compagnia sola in ogni Stato ; si "Bvrebbero meno rischi per gli assicuratori, e tariffe più basse per gli assicurati. Gli assicurati sarebbero ancora più guentiti, se la forma dell'assicurazione fosse mutua, ossia se gli utili dell'impresa ossero ripartiti fra loro medesimi. L'ideale dunque sarebbe: una Compagnia narionale d' assicurarione mutua: in modo cioè che la mutualità nazionale, assumendo la forma del monopolio di Stato, si presti ad ogni specie di assicurazione, col minimo dispendio e col massimo vantaggio_ dei cistadini. Lo Stato italiano oggi interviene, ma soltanto per la partecipazione degli utili delle assicurazioni, sotto la forma della tassa del 20 °r 0 sui premi. Questo è un grave inconveniente, perchè si è colpito l'assicurato, peggiorandone le infelici condizioni precedenti, quando invece si doveva colpire l' assicuratore, che realizza i suoi utili più o meno rilevanti. Sicchè abbiamo tutti gl' inconvenienti dell'intervento dello Stato, ma senza averne affatto i vantaggi. Considerato tutto ciò, s' impone il monopolio del- /' assicurar_ionedi Stato, che ci darebbe i seguenti v~ntaggi : . 1.0 Tenendo una sola amministrazione, le spese si ridurrebbero al minimum; e del pari le tariffe si potrebbero ridurre al minimum, e le assicurazioni di conseguenza aumenterebbero al massimum. . 2.0 L'assicurazione sarebbe universale, contro tutti i danni, nessuno escluso. . Il bisogno di altre assicurazioni é tanto inteso, che il R. Istituto d'incoraggiamento di Napoli, nella seduta del 17 gennaio 1907, discuteva l'assicurazione dei paesi vesuviani contro i danni delle eruzioni vulcaniche. 3.0 Lo Stato e i cittadini risparmierebbero i contributi di beneficenza pei disastri non assicurati ; ed in ogni caso, essendo l' assicurazione nazionale per sua natura mutua; le eventuali perdite sarebbero sempre minori degli attuali concorsi dell'Erario. 4.0 Si potrebbe rendere obbligatoria qualche specie di ,.assicurazioni p. e. quella immobiliare. 5.0 Si eviterebbero gli enormi utili parassitari di alcune Compagnie. 6.1>Si eviterebbero i danni delle malversazioni e dei fallimenti di alcune Compagnie. • ·Chiariamo alcuni punti e sopra tutto: r O gli enormi guadagni delle Società; 2° i danni delle malversazioni e· dei falli men ti. Ecco alcuni dati sul primo punto. L~ Courrier europèen del 22 giugno 1906, ad esempio, q.iscorrendo degli utili delle Compagnie d'assiClfrazione, per la Génerale Vie, dice che i dividendi delle azioni di fr. 1500 raggiungono normalmente la somma di fr. 2000, e sono arrivati fino a fr. 6.546; e quella delle azioni di fr. 750 raggiungono normalmente la somma di 1000 fr. e sono arrivati a fr. 1300·; e queste azioni perciò sono state vendute fino ·a franchi 33,500 ognuna. Ed aggiunge : « Des dividendes comme ceux de u la Génerale- Vie sont, memes dans !'industrie des u assurances, extraordinaires; mais toutes /es gran- « des Compagnies d' assicurances font d'énormes pro- « .fits; et considéré dans son ensemble, le capi tal « placé dans cette branches est remunerè à un taux ~ ·usurairè. Si nous nous en tenons aux compagni es « dont les actions sont cotées à le bourse de Paris u - c' est, il f~ut le noter, l' immense majoritè; le << capital représenté par leurs titres est de 108.240.700 u fr. Or, au cours du 3 I dicembre 1904, ces titres va- « laie.nt 720.194.400 fr. Ce .dernier chiffre représent « la capitalisation, à 3 °/ 0 , d'un revenue de 22 °/ 0 • Le « capital place dans les Compagnies d'assicurances « rapporte donc de 20 a 22 °10 >. Le Socialisme di Parigi, nei suoi ultimi numeri, ha pubblicato una serie di articoli in titolati : Les retraites ouvrieres et paysanes par le monopole de l'assurance, che fervidamente caldeggia. Ci fornisce importanti dati statistici, fra questi i seguenti: . a) Le sedici principali Compagnie francesi, per t'assicurazione degl'incendi, hanno un capitale versato, che ha acquistato un plus-~1alore di lire 275,270,500, perchè le rispettive azioni si quotano il decuplo del loro valore nominale. b) Le quattordici principali Compagnie vita hanno un capitale versato, che ha acquistato un plus-valore di L. 231,001,969, perchè le rispettive azioni si quotano il decuplo del loro vatore nominale. e) Le venti principali Compagnie d'assicura-- zione marittima nel 1903 avevano: proprietà immobiliare L. 25,633,217 spesa complessiva >> 5,081,621 dividendi » 1.272,500 d) Questi dati rappresentano meno del movimento, che hanno in Francia tutte le Compagnie di assicurazione incluse anche le straniere, che vi prosperano_ anch'esse. Nella Revue socialiste dell'aprile 1908 il Diverneresse, perciò opportunamente publica un articolo « La lvi sur /es accidentes du travail en danger- » col quale sostiene che gli assicuratori degl' infortuni fanno buoni affari, sicchè lo Stato dovrebbe monopolizarne il servizio, per moralizzarlo, al pari di quello delle altre assicurazioni, nelle quali l'assicurato è quasi sempre brime dall'assicuratore. + Non sono meno evidenti i fatti relativi al secondo punto. In questi ultimi anni molti lamenti sul proposito sono stati fatti nei Parlamenti stranieri, e principalmcnie in quello degli Stati Uniti d'America. Ci basti perciò soffermarci sulle Compagnie d'assicurazione americane, che, specialmente oggi, anche a causa della grande crisi transoceanica, fanno molto parlare di sè· , E fermiamoci soltanto sulle quattro, che agiscono in Italia: la New York, l'Equitable, la Mutuai /ife, la Mutuai Reserve. Nel 1905 il Governo degli Stati Uniti ordinò·_ u~ inchiesta parlamentare per !nda_gare_sulle <?peraz1O111 Jegli affari delle Compagnie d1 ass1curaz10ne sulla vita, che esercitano nello stato di Nuova-York, fra le quali ci sono le quattro suaccennate, che sono tutte mutue, eccetto l' Equitable, la quale però 'è tenuta a condurre gli affar:i di assicurazione secondo il principio di mutualità (1). . . . , • . L' inchiesta ha assodato gravi 1rregolanta amministrative : a) Per le contribuzioni politiche. b) Per la subornazione intesa a mani polare grande parte della legislazione dello Stato; sicchè somme enormi son0 state spese in modo fraudolento; e perciò sono stati tenuti C?nti irr~golari p~r n_a~ scondere pagamenti, di cui non s1 sono ch1est1 1 titoli di giustificazione (2). (1) Vedi B<Jllettino di Notitie sul Credito e sulla Previ den,ra. Anno 1906, fase. 4. del nostro Ministero di A. I. C. (2) Il Daily Telegraph di New- York scriveva nel 1905. « Innanzi alla Commissione d' inchiesta è stato ammesso che « le grandi Compagnie di assicurazioni, le quali hanno qui la « loro sede principale, pagano ai legislatori, grosse somme per « impedire l' approvazione di legg; contrari e ad esse 11. Per queste accuse, il Procuratore degli Sta i Uniti c_hies~ alla Superiore Corte un mandato di cattura contro em111ent1

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