Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 9 - 15 maggio 1908

·232 RIVISTA POPOLARE ~In· un Nota bene, pieno di senno e diJsincerità il Ghisleri si leva contro un preconcetto di alcuni repubblicani: « Il preconcetto o pregiudizio, di cui « sono vittime certi nostri amici repubblicani, egli « osserva, consiste in ciò: che da repubblicani, per- « cbè repubblicani , in ogni conflitto sorga tra ope- « rai o ontadini da una parte e industriali o pro- « prietari dall'altra, noi ci si debba unire sempre a « chi dice plagas di questi ultimi si debbano per << dir più tacere i toni dell'altra parte, tacere i no- « stri apprezzamenti, tacere i fatti e per non dan- « neggiare i prolet:ui combattenti ,,. « E' sofisma indegrn, della nostra virilità di ca- « rattere e del nostro programma di educazione « popolare. » « Noi, infatti, crediamo che i proletari siano stati « troppe volte danneggiati appunto dalla viltà J i co- « loro, che essendo in gr:iJo di dir loro la ver tà, « tutta la verità, ! 'han no scientemente ingannata ta- « cendola ». Bendetto. ( 1) Questo è il linguaggio, che teniamo da quattordici anni in questa 'RJvista, cui da socialisti e da repubblicani, non potendo dimostrarsi che essa aveva torto, si rimproverava che c.;;sa si trovasse di accordo coi conservatori e coi tiepidi liberali,. quasichè per sostenere la verità .non fosse doveroso, strettamente doveroso, mettersi lì accordo anche col diavolo. Ai repubblicani poi, dal punto di vista della tattica e della utilità ricordammo sempre, che essi mettendosi alla coda dei più scalmanati socialisti, scontentavano la borghesia senza guadagnare un solo fantaccino del partito socialista. Verso gli uomini più eminenti dd riformismo e dell'integralismo - da Turati a Treves, <laBissolati a Morgari - infine, noi oggi abbiamo il diritto di constatare con legittimo orgoglio che .essi oggi adoperano quel linguaggio e quegli argomenti, che parecchi anni or sono trovavano detestabili in bocca nostra o che ci facevano a_dditare al disprezzo dei loro c~rreligionari, gabellandoci come conservator.i.. e peggio, Il nostro torto fu uno solo : li precorremmo. Ma noi che conosciamo la loro scarsa lealtà , non ci attendiamo, intanto, che essi ci rendano giustizia... Ah no I Piuttosto è probabile che qualche giorno ci denunziino come rivoluzionarii ... e peggio l ♦ La lotta del Parmense ha avuto la sua ripercussione nelle Puglie. Là è in azione il sindacalismo coscientemente rivoluzionario, quà agisce il sindacalismo incosciente e che può arrivare agli estremi çhe non sono forse nemmeno voluti da coloro, che sinora hanno guidato lè masse lavoratrici e ne hanno scatenato le ire senza calcolare che verrebbe l'ora, nella quale essi stessi dovrebbero manifestare la propria impotenza a guidare il movimento proletario. Le differenze nelle condizioni demografiche e intellettuali dei due movimenti si sono immediatamente fatte palesi. A Parma e nella provincia ci sono scioperi, che durano da parecchi mesi e c' è questo agrario, che si presente coi caratteri più pe- ( 1) Mentre correggiamo le bozze di stampa apprendiamo che i repubblicani di Parma hanno dato torto a Gh1sleri. Non ce ne sorprendiamo perchè sbmo avvezzi a qul!ate esplosioni sug-- gcritc da aentimenlalità o da passioni ed interessi locah. ricolosi, perchè i proprietari sono ' rtemente organizzati e i due campi stnnno <lifronte apertamente, pronti a qualunque sbaraglio; ciò non ostante sinora non ha provocato che incidenti di scarsa importanza e quali non mancherebbero nemmeno in Inghilterra. Nelle Puglie la violenza e la prepotenza si tanno innanzi sin dal primo giorno e quindicimila contadini di Corato non si inducono a togliere il blocco alla citta se non dallo intervento della cavalleria. . Ma altre gravissime fondamentali differenze corrono fra i moti dell'Emilia e quelle delle Puglie. Nel Parmigiano c'è un'agricoltura floridissima, che può consentire dei miglioramenti ai lavoratori delle terre. Nelle Puglie invece i contadini vogliono spremere sangue dalle rape, perchè l' agricol.tura attraversa la gravissima e irremediabile crisi della mevente del vino e sono dalla sicciià terribilmente minacciati nel raccolto '-lelgrani. I lavoratori delle terre stoltamente e i loro capi, più o meno nascoti scelleratamente non comprendono, infine che l'elevazione dei salari chiesti ed ottenuti dalle leghe al di là del possibile , ha fatto ridurre al minimum strettamente indispensabili i lavori agricoli, aggravando quella disoccupazione che già c'era e provocando gli aspri e dolorosi conflitti tra lavoratori di diversi paesi in concorrenza fatale tra loro I ♦ Come finiranno queste minacciose contese dell'Emilia e delle Puglie ? E siamo prossimi alla fine, dell'episodio ultimo, ben s'intende, e non alla soluzione del ponderoso problema? Nelle Puglie perora la violenza avendo provocato l'intervento della forza dello Stato, un ordine relativo, molto relativo, pare ristabilito. Ma le previsioni non sembrano molto facili e di probabile avveramento nel Parmigiano. Se fossero vere le diserzioni che ciascuna delle parti segnala nelle fila del campo avverso lo sciopero volgerebbe alla fine; ma noi crederemo che esagerino gli uni e gli altri. C'è qualche accenno a vioìenza dal canto dei sindacalisti, che farebbe intravvedere la loro stanchezza e debolezza; e se nella violenza si persistesse o se essa si estendesse l'intervento delle forze dello Stato porrebbe termine a questo episodio doloroso. Comunque le conseguenze non saranno liete. Sono milioni che si perdono dai lavoratori e dai propriet~ri ; che non si spostano soltanto come nei loschi giuochi di borsa, ma che sono realmente perduti per la economia nazionale, perchè è tanta produzione che viene meno. Ai danni economici probabilmente si aggiungeranno quelli politici. Avremo forse senza che lo stesso Giolitti lo desideri, una· reviviscenza di reazione nelle future elezioni generali, come si ebbe nel 1904 all'indomani dello sciopero generale. Ciò che è avvenuto in Francia nelle ultime elezioni comunali dovrebbe servire di ammonimento e ci dà un indizio di ciò che potrebbe avvenire trà noi. Nella repubblica francese nessuno ha potuto rimproverare al governo una ingerenza illecita o pressioni di qualsiasi sorta nelle ultime elezioni comunali ; ma il paese allarmato dal verbiage sindacalista - là, dove è nato il sindacalismo le prove di maturitti, che ci ha dato in Italia, non si sono

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