Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 9 - 15 maggio 1908

RlVISTA POPOLARE 231 tecìpare con attività e vigore alle organizzazioni operaie ed esercitare una potente azione educativa intesa specialmente a sostenere i metodi di az10ne operaia propugnati dal partito repubblicano. + Arcangdo Ghileri riferi sui ,:appor/~ coi partiti affini nelle elezioni politiche e ammmtstrattve. Il discorso che egli pronunziò fu una eloquente e documentata disamina della condizione attuale del partito repubblicano concludente con l'aflermazione che la sua maturità, la sua vigoria gli consente di rinunziare a molte formalità nel determinare l'atteggia men t0 e i rapporti c0n i partiti affini nelle lotte elettorali. Il partito repubblicano deve oggi partecipare ad ogni movimento di carattere politico, morale, economico e perciò, sicuro della saldezza del suo organismo , della fede dei suoi uomini , deve liberarsi delle limitazioni che potrebbero r,ostituire divieto od ost1colo per una vit:l di azione. Il Congresso approvò l'ordine del giorno che crediamo opportuno di riprodurre: ORDINE DEL GlORNO « Il Congresso del P. R. I. radunato in Roma integrando i concetti del programma e delle precedenti deliberazioni del nostro partito in materia di elezioni politiche e amministrative, riafferma per i suoi aderenti l'opportunità di partecipare alle lotte elettorali, come elettori e come eleggibili, non solamente per aver occasione di fare propaganda dei nostri principii nel paese, ma al preciso scopo: 1 ° di premere sui poteri pubblici in favore di taluni postulati o vantaggi immediati consentanei col nostro programma educativo, economico e politico, alleandosi all'uopo caso per caso con altri partiti o gruppi i quali consentano nei medesimi intenti immediati ; 2° di addestrare i propri aderenti allo studio dei problemi d'interesse pubblico e di mostrare che il partito possiede uomini capa~i di tentarne la· soluzione nell' interesse del popolo ; 3° di tenersi a contatto con le forze vive della nazione per propagare in tutte le classi il sentim~rito dei bisogni e della necessita di quel regime più sincero, più onesto e di più celere incivilimento, che costituisce la nostra costante aspirazione e direttiva; pertanto: a) nelle elezioni comunali e provinciali il congresso fa voti che, se anche pochi, i repubblicani si affermino presentando sempre qualche candidato proprio, e in caso di accordi pongano 1 condizione del loro appoggio ad altri candidati qualche punto preciso del nostro programma comunale, primissimo quello della lotta contro l'analfabetismo e della laicità nell' insegnamenlo e nelle opere di pubblica ·assistenza ; b) nelle elezioni politiche il partito fa obbligo di presentare nel primo scrutinio c,indidati repubblicani nei collegi ove siavi probabilità di successo o di entrare in lizza pel ballottaggio con un candidato di altro partito , tenendo presente questo criterio. nella scelta del candidato che esso per notorietà di fede di carattere e di qualità personali, non dia luogo a nessun equivoco intorno alle sue convinzioni presso i partiti affini od avversarli, e possa realmente esercitare una propaganda attiva a favore dei nostri principii: ma dove tali probabilità di successo non si presentino, il Congresso lascia giudi1.,ile singole sezioni del partito delle opportunità di appoggiare o no , quello dei candidati di parte estrema, che presenti le maggiori probabilità di riuscita, a condizione esplicita che egli accetti di propugnare in Parl:imento una politica anticlericale risoluta quale venne precisata dal!' ordine del giorno Chies:1 , e quelle altre esigenze immediate di politica finanziaria, scolastica, militare ed operaia, che a suo tempo il C. C. del partito designasse come condizione indispensabile del nostro appoggio ». Dobbiamo dire, che esso passò fra qualche contrasto pur essendo approvato a grandissima maggioranz·1. Qualche congressista più sollecito della forma che della sostanza credette di vedere nell' ordine del giorno una adesione aflrèttata ad unioni popolari. In vaità ci sembra che esso, cancellando in omaggio alla sincerità e alla verità l'ordine del giorno del congresso di Porli, abbia riaffermato che i repubblic,rni intendono di partecipare a tutte le lotte senza timore di venir meno alla loro fede e ai loro principi, per iniziare anzi quella opera di penetrazione che è necessario per avvicinare il popolo al partito, che lotta per la conquista delle istituzioni del domani. • Chiudendo questi succinti appunti sul Congre;so repubblicano ci riferiamo al giudizio che abbiamo dato in principio e crediamo di poter affermare che il Partito Repubblicano esce da questo suo IX0 congresso rinvigorito, vivifi..:ato. GIOVANNI CONTI Ilsin~acalismo rivoluzjo~ario all'o~era Manteniamo la promessa mercè la cortese cooperazione di un nostro amico e pubblichiamo un articolo sul conflitto di Parma, che a. noi sembra e che ai lettori sembrera senza dubbio un modello di esposizione serena ed equanime dei termini della contesa nel Parmigiano, ammirevole pure per la sobrietà dei commenti e per la prudenza delle previsioni. Sia1110nel dovere di constatare che all'amico Bag,ttti si è avvicinato nèlla obbiettività_ l'on. Berenini nell'organo del partito socialista, che in cronaca e negli stello:1cini dai titoli reboanti a base di rettorica contromina l'opera dei socialisti come il deputato per San D0nnino, di Turati e di altri, continuando in quell'azione incerta e deleteria che g~i ha_ tolto credito tra i riformi5ti e tra i rivoluz10nan. Questo linguaggio di verità concorda completamente con ciò che nella Ragione (15 nuggio) ha scritto testè Arcangelo Ghisleri. Egli risponde ad alcuni repubblicani, che gli hanno amorevolmente rimproverato alcuni severi giudizi sul De Ambris e sugli altri sindacalisti rivoluzionari e l'accordo transitorio e parziale nel giudicare la lotta nel Parmense in cui è caduta la 7{.agione cogli organi del riformismo.

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