Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 9 - 15 maggio 1908

RIVISTA POPOLARE 229 vera att11alità dal fallimento della Mutual Reaerve di New-York. Lo daremo immancabilmente nel prossimo numero. Per la stessa ragione rimandiamo ancora Q"li articoli di Crespi e Cantimori. ~01 + Giuseppe Drago di Ferro. - Una parola di sincero cowpiauto, di vivo rawmatico per la improvvisa scomparsa di qnesto onesto, modesto e coraggioso cittadino avvenuta in Trapani il quattordici corrente. Giuseppe Drago di Ferro che conobbbi in Trapani nel 1891 e che trovai sempre fermo e incrollabile nei principi democratici professati ebbe il coraggio di porre la propria candidatura contro quella di Nasi nell'ultima battaglia elettorale. A chi gli osservò che egli non aveva alc;rna probabilità di riuscire e ch'era invece sicura l'ira della grande maggioranza dei propri concittadini egli rispo:3e sorridendo: sono certissimo deìla cadùta ed anche cun unc, votazione ·meschina; ma voglio provare al r·estod'Italia, che in Trapani ci sono cittadini onesti e coraggiosi, che osano opporsi al vento di follia, che imperversa nell'Isola. E in ciò sta il suo merito principale; a perciò va ricordato ed additato come esempio degno di essere imitato. L'atto suo fu tanto più lodevole in quanto che egli di vita .privata intemeratissima, non cercò mai sottrarsi agli obblighi della vita pubblica; ma non fu mai dominato dall' ambizione sfrenata di pervenire e di arrivare in qual-unque modo e con qual-unque mezzo. Alla vedova, ai figli desolati nessuna parola di ccnforfo nostro, ma l'assicurazione che saranno innumerevoli in Sicilia i buoni che si associeranno al loro dolore; alla democrazia di Trapani il consiglio, la preghiera d'inspirarsi alla nobile e fiera condotta di Giuseppe Drago di Ferro. N. C. Il CongreRsseopubblicNaanzoionale Il Congresso repubblic:mo tenutosi in Roma nei . giorni 3, 4, 5 m:1ggio è su to un :rvvenimento di notevolissima 1m p1>rt:t 1:z:1. Chi si occupa del movi111cnto po:itico del nostro paese con onesti e sereni i 1tc:1H.ii11it1ic deve aver seguito con interesse lo svoìgimènto dei lavori del1' assem blej repubblicana , e deve avere· formulato un giudizio, almeno rispettoso, sul partito repubblicano. Disgraziatamente però, in Italia, ci sono ancora molti i quali, o per ristretta mentalità, o per cieca intolleranza o miopia o per altri men confessabili motivi, non hanno creduto essere doveroso ed utile, studiare, in una loro riunione, questi uomini d'ogni regione che si mantengono ostinatamente fedeli ad una idea e ad una dottrina tanto discussa , e che resistono agli assalti degli avversarii e dei competitori stringendosi in torno alle loro organizzazioni per conquistare al loro partito nuove aderenze e nuove simpatie. • • Chi ha assistito al Congresso e chi si è fatto un dovere di leggere i resoconti obiettivi dei giornali, ha dovuto esprimere sul partito repubblicano giudizi diversi da quelli che fino a ieri sono stati ripetuti. Scempiaggini, sciocchezze, errori grossolani hanno scritto i soliti impressionisti che ignorano le dottrine, le tradizioni, e non hanno neppure una idea della azione odierna del partito repubblicano, degna di essere osservata da vicino, specialmente in alcune regioni della penisola dove essa è prevalente su quella di ogni altra parte politica. • Il giudizio che a no1 sembra di poter formulare è questo. li Congresso di Roma ha dimostrato la maturità del partito repubblicano, nel suo nuovo periodo di riordinamei}tO e e.i rinnovamento. Sono passati tredki 1 nri dal primo Congresso del partito ricostituito "~~· gti elementi delle vecchie organizzazioni mazziniane e con gli sparsi elementi repubblicani di altre scuole e durante questi diciotto anni, attraverso a molte vicende, esso ha super"'to tutte le fasi della formazione di un organismo politico. Il « nuovo » partito repubblicano risolveva al suo primo congresso di Bologna (novembre 1895) la questione della partecipazione alle lotte elettorali, ma dal suo atteggiamento astensionista, immediatamente precedente doveva derivare il metodo della assoluta intransigenza degli individui e dei gruppi. Nei successivi congressi esso dovè provvedere a costituire saldamente il suo organismo disciplinando con regole precise i suoi aderenti investiti di pubbliche cariche, e determinando rigorosameu.re i suoi metodi di lotta politica e amministradva. Fino a ieri ha dovuto combattere per la affermazione delle sue dottrine e delle sue formule ·pecifiche. Ha dovuto difendere il senso della famosa « pregiudiziale » che altro non era se non la dichiarazione della lotta antimonarchica , ha dovuto lottare in difesa della sua dottrina economica, negata o avversata specialmente dai socialisti e ha dovuto anche assumere nel campo politico atteggi:1menti rigidi spesso anche antipatici , per sconfessare il possibilismo ministerialista dei repubblicani, nel campo economico ha dovuto spesso distinguersi nettamente, combattendo i metodi di azione proletaria sinà 1calisti e rivoluzionari e secondando e seguendo il rnetodo evoluzionista educativo. Oggi, il partito repubblicano saldamente organizzato , ben definito e caratterizzato dalla stessa azione fin qui svolta non ha più bisogno di fare dichiarazioni e affermazioni di principi , di segnare rigorose linee di azione e di lotta. Esso ha la coscienza della sua forza e intende che le sue dottrine, i suoi principii , non possono subire diminuzioni o adulterazione nella più completa e ampia partecipazione sua alla vita del paese. I confusionismi e gli equivoci non sono più possibili. Mentre nel passato nelia partecipazione 31Ìa vita del paese il partito repubblicano poteva essere contuso con altri partiti, oggi esso può non solo attrarre nella corrente sua uomini e partiti ma forse anche dare la sua impronta al movimento democratico italiano. Di questa matura coscienza è stata espressione sicura il Congresso di Roma. . La succinta cronaca che qui facciamo confermerà il nostro giudizio. + La seduta inaugurale fu solenn~ e significativa. Solenne per il grande numero di inttrvenuti, per il sincero entusiasmo dell'assemblea. Sianificativa per l'acclamaiiCJ1 ~ :ti'.:- presidenza di o . Napoleone Colajanni. Quel primo atto _delConrresso non i_u ~oltanto una simpatica manifestazio"ne di aB:ett~ e d1 :1conoscenz~ verso l'illustre uomo, che onora 11partito repubbh ..

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