Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 9 - 15 maggio 1908

234 RIVISTA PO.POLA.RE a questo ideale; e la parola vibrante amore e fede corse sulle ali del· desio fra le ascoltanti plebi e strappò applausi e lacrime di speranza alle evolventesi coscienze di una massa, altrettanto lacera di abiti e macra, quanto larga di cuore e forte .. Il social:smo trionfante corse la Provincia. Primo rappresentante al Parlamento di questo movimento economico fu il Dott. Musini; più tardi venne il Berenini cui sempre fu riconfermato il mandato dagli elettori di Borgo S. D,Jtuino; e pel collegio Nord di Parma vi fu per una legislatura, anche l'ing. Albertelli Se non che, morto il D.r Musini, l'opera sodalista, pur non perdendo di intensità, perdè di vigore, di quella forza che è propria delle vergini. Al socialismo però si sostitui, per tema di correre troppo· e di perdere il già conquistato, quella forma alquanto ibrida che si chiama riformismo : tendenza incerta fra la rivoluzione e la soggaione ai poteri costituiti. Fenomeno, anche questo, non nuovo nella storia delle rivendicazioni civili. Anche prima del 48 si ebbero i riformisti nella politica, che volevano l'indipendenza d'Italia; e ne era duce Gioberti, che si adattava ad una federazione Italiana con a capo il papa re. Mazzini coll'arma del ridicolo li batteva in breccia; ed essi a nulla davvero sarebbero per se stessi riusciti; ma riuscivano però a rinforzare il movimento antirepubblicano; laonde invece di un Italia interamente libera si riuscì ad. avere un'Italia per la massima parte indipendente dallo straniero: un'Italia però, cui tuttora grava di catene il vaticano colle sue franchigie, colle sue nunziature, colle sue guardie, innumeri nelle innumeri parrocchie sentinelle avanzate della reazione e delì'oscurantismo. Da principio i preti, dubbiosi, ma sperando nelle nuove tendenze trovar forza à muoversi e ad imporsi, te~ero quasi buon viso a questo associarsi delle forze lavoratrici: e pensarono riprendere per un momento la parola del giovine falegname di Nazareth, predicando alle masse che il più umile sarà il più grande, che gli uomini sono eguali e devono essere fratelli. Ma troppo presto per loro la coscienza proletaria sospettò la loro parola; e non fu per l'eguaglianza dell'oltra tomba, e non fu pel regno dei cieli la lotta, che tendeva ansiosa e persistente a dare nella vita civile ed economica il suo posto al produttore della ricchezza. Caddero i socialisti cattolici; e il prete ritornò, anche nella apparenza, reazionario come era sempre stato. Oggi i socialisti hanno un vanto indiscutibile: sono essi che alla sentinella :wanzata del Vaticano han posto alle costole la sentinella avanzata della eguaglianza economico-sociale. V'è bensi una chiesa per ogni due o tre chilometri; e nelle basse tediose e nelle alte montagne della provincia del parmense, v'è la chiesa ove. predica e benedice il prete, in nome della carità che porta a lui la agiatezza; ma v'e anche la bettola e la. pi;1zza, e il sagrato financo, dove predica il socialista e maledice la ingiustizia di Dio, cui e attribuita la creazione del godimento e del sofl:rire, la tolleranza della più sfrontata ricchezza e della miseria più oltraggiante. Ed è tutto un risveglio di coscienze ed un assorgere di cuori: la idea nuova si diffonde sempre: si universalizza la fraternid fra chi so'fl:re; non più nel nome di Dio, che combatte la virtù e premia la potenza e la menzogna, ma nel nome del lavoro che è spada e bilancia di sicura giustizia. • Dal predicare il bene al cadere nell' eccesso per troppo volere deve essere breve il passo. Però che le sane teorie dell'elevamento sociale, del miglioramento economico hanno portato alle esagerazioni della lotta per la lotta, pel trionfo di un egoismo nuovo, che vuol sovrapporsi all' egoismo vecchio; di un'ingiustizia nuova che alla vecchia si sostituisce. Sorse il Sindacalismo a Parma a poco, a poco: nessuno quasi se ne accorgeva; era una specie di socialismo puro, intransigente, misantropo quasi: e gli stessi più miti e blandi apostoli del socialismo di maniera, se ne facevano talvolta sostenitori, quando a far della teoria soltanto o dell'accademia retorica trovavano fredde le masse, a cm cercavano ad ogni costo strappare qualche plauso. • Oggi il sindacalismo impera. Impera a nome e col mezzo di innummeri lavoratori costituisi in lega parte per v0iontà di lotta, parte per volontà di ..... non lavorare, parte per paura dei facinorosi, poca parte per coscienza intera e diritta. Sono oltre 30 mila gli organizzati nelle leghe sindalicaliste. Sembra più forte nel momento attuale la lotta nei campi, perchè più grande è il numero dei résistenti e più appariscente è il lavoro che matura e che viene abbandonato. Ma tutto il proletariato sta dietro ai lavoratori della terra, che sono oggi specialmente in lizza: ad un cenno tutti si n1uoveranno, o si arresteranno. Ora la lotta è imperniata quasi esclusivamente in un puntiglio. Nel Maggio 1907 venne firmato d' ..accordo fra· i proprietari e lavoratori e coll'intervento del Prefetto e di una rappresentanza della Camera del Lavoro un patto da cui emergeva: Che i lavoratori eran pagati (e si accontevano) centesimi 23 all'ora per un tempo che variava dalle ore sei per giornata all'inverno alle ore l 1 nell'estate. Avevano maggior retribuzione nel tempo della mietitura e trebbiatura: vi erano gli spesati, retribuiti con 600 lire annue, compreso l'alloggio che era loro calcolato lire 60: così che in complesso percepivano lire 540 annue: e c'erano le manzioni spe~iali, specialmente retribuite, dei bifolchi, ~accan, ecc. Le donne avevano una tariffa propria alquanto minore di quella degli uomini. Un patto vi era per gli spesati: erano obbligati a lavorare due ore più dei giornalieri. Ed essi chiesero e poi preteserò che quel patto di maggior servizio fosse levato. E' innegabile che la domanda si presenta sotto un aspetto di giustizia, che diventa quasi indispensabile ad essi nell'estate. Quando un uomo ha l 1vorato 11 ore, non si può pretendere che lavori altre due ore ancora: sopratutto se si considera il compenso che al quel lavoro si da: 540 lire annue; cioè in media 1,51 al giorno. Venne poi la discrepanza sul mollo di calcolare l'affitto degli spesati: 600 lire si davano allo spesato; ma sessanta erano trattenute per l,affitto di casa. Se in una famiglia erano - ad es. ·tre spesati:

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