RIVISTA POPOLARE 205 quel prete agisse diversamente. Se vi so.a.odelle brave persone che ci tengono a leggere il Rinnovamento non ran che ricorrere al metodo mio, quello di non confessarsi ! E non è forse il metodo che hanno preferito i modernisti stessi che tiCrivono il Rinno·vamento 1 Pretender che uno appartenga a una società (e si noti bene : a una società per appartenere alla quale bisogna rinunziare alla propria libertà di pensiero perchè c'è il dogma dell'infallibilità) e che nello stesso tempo egli possa violare le norme fondamen~ali della società stessa, è, mi si perdoni il detto volgare ma molto calzau te, « voler la botte piena e la sorva ubriaca •. lo non oso creder che sia proprio questo l'ideale della società religiosa futura che cosi ci viene annunziato dal pastorP. Konow e dal suo sostenitore Biornson, noto chiaccheratore di tutto, e pur troppo anche dell' Italia .... Nessuno nega il valore del movimento modernista in Italia, ma gli stranieri dovrebbero pensarci su due volte prima di meravigliarsi che gli Italiani intelligenti n0n si son tutti buttati sulla stessa strada del Rinnovamento. La signorina Lund è troppo semplicista allorchè pone come unico contrappeso e alla passionalità bestiale, ai vizi, alle immoralità, alla gioventù decrepita • il modernismo; si starebbe freschi! Non ha essa pensato che vi _sono in Italia persone le quali, senza inscriversi fra i mantenitori ad ogni costo della Chiesa cattolica, desiderando anzi che questa cessi di esistere, pure hanno una vita ideale un poco superiore a quella delle bestie, dei viziosi, dei decrepiti di cui parla? 0' è, per esernpio, una· tal cosa che si chiama filosofia - e creda la signorina Lund che questa tal cosa non è tanto trascurabile come parrebbe dal suo scritto. Certo non è delle più facili a capirsi e a sminuzzarsi in articoli di giornali e in corrispondenza privata, ma ciò non dovrebbe impedirne la conoscenza a chi mostra di amare tanto il vero e di amare quello che si fa in Italia. Che insomma la signorina Lund si informi e vedrà che in Italia non ci sono soltanto i modernisti che vivono idealmente e possano kasformare l'Italia leggera e spensierata della leggenda ; o se no correrà il rischio d' essere messa dagli Italiani in un sacco col suo compatriotta Biornson che pretendeva che i giovani di Italia fossero educati da Victor Hugo (I) e non leggessero d'Annunzio .•. Mi creda suo Firen 1 e u, III, 1908. GIUSEPPE PREZZOLINI Aneora delRiscatto deiPubblici servizi (,) Il Prof. E. Presutti prende lo spunto da un mio articolo pubblicato sula Rivista per trattare, con molta competenza, di certe imperfezioni della legge sulla Municipalizzazione dei pubblici servizi. (1) Anche questo articolo viene pubblicato con notevole ritardo, che noi pei primi deploriamo. La Reda 1 ione Frattanto, mi preme di mettere m chiaro alcuni punti: 1° il comune di Monza, che mi diede motivo a trattare dell'indennizzo da pagarsi ai concessionari nei casi di riscatti e per il diritto di proprietà dell'impianto, è fuori questione e il mio esempio quasi totalmente è immaginario. Detto comune ha nella su3 convinzione una chiara clausola, la quale gli concede il diritto di proprietà, fino dal momento della sottoscrizione del contratto; 2° ho cercato solo di dimostrare che anche quando il diritto di proprietà verrà acquisito dal concedente al termine della convenzione, nulla devesi pagare dal Comune in caso di riscatto per il titolo di cui al comma _a) dell'art. 25 della legge; 3° mentre non ho ammesso che la liquidazione della Società fosse esatta-tutt'altro-non mi sono dilungato a dimostrare come si debba procedere perchè a me importava solo affermare e stabilire che non vi è luogo a pagamento di indennizzi per il valore industriale dell'impianto quando il Comune diventa proprietario di tutto al termine del contratto. Premesso questo è naturale che io mantenga tutto quanto ò scritto nel mio articolo precedente, perchè il Prof. Presutti non vi oppone nulla ma dice solo: a me pare che la lettera della legge non con.senta di accogliere la tesi propugnata dai Comune (cioè da me perchè il Municipio di Monza non vi è interessato). Frattanto la parola della legge è questa: si deve rimborsare il valore industriale dell'impianto considarate le clausole che nel contratto di concessione siano contenute circa la proprietà di detto materiale allo spirare della medesima. Cioè dobbiamo tener conto delle condizioni di contratto. Ma, tener conto, come nota il Prof. Presutti, se può voler dire concedere un indennizzo può anche esprimere la esclusione ·di ogni compenso perchè si tien conto di quelle condizioni tanto se si concede come se si nega l' indennizzo. Sia pure imperativa 1111 che si vuole - e io lo nego - la frase « si tenga conto dei seguenti termini >: esso però ha ragione d'essere quando il diritto sussista in fatto e questo lo possiamo ammettere per il caso accennato? Se la legge dicesse tener conto sempre, in qualunque caso del valore industriale dell' impianto, allora il signifìato letterale della legge poteva essere invocato: ma con la dizione presente si deve calcolare detto valore quando le condizioni speci,:tli del contratto sono tali da lasciare intera, assoluta, la proprietà al concessionario. E quel diritto è tutt'altro che perfetto per il caso accennato e credo si possa sostenere la tesi che ho esposta. Un'osservazione sola - per quanto di persona molto competente-la quale dice che il Comune non ha ragione di quando esclude la lettera a) dell'art. 25, non mi pare sufficiente a togliere valore alle mie argomentazioni: voglio anche ammettere-per qutnto non mi sembri giustificato - che il significato letterale della legge mi sia contrario. Però, ho fatto ricorso alle altre fonti di int~rpretazione di quella legge il cui senso non è chiaro e il Prof. Presutti non ne dice nulla. Sul resto dell'articolo, nel quale viene esposto con chiara precisione il metodo giusto da seguirsi nelle liquidazioni degli indennizzi, per i casi nei qua li la proprietà dell'impianto è del concessionario, pochissime parole. Là, ove si lascia indecisa la questione se si debba prendere a base il valore di costo al concessionario dell'impianto o quello presente se lo si costruisse al momento del riscatto tenendo conto oltre che de-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==