Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 8 - 30 aprile 1908

RIVISTA POPOLARE 201 magistratura torse , soppresse per non mettere a nudo altre maggiori vergogne, che implicavano la responsabilità di altri uomini politici complici dd Nasi. Ma noi possiamo liberamente ripetere ciò che osservammo altra volta: se tra i partigiani di Nasi ci sono uomini retti e coraggiosi che non vogliono lasc·are impuniti quanti hanno fatto più e peggio di lui, si facciano avanti e formulino le accuse. Se noi avessimo delle prove contro altri non esiteremmo un istante ad accusare, come abbiamo altre volte accusar.·. La colpa degli altri non distrugge la colpa di Nasi. ♦ Altri, abbiamo detto, lu visto un'offesa alla Sicilia nello articolo del senatore Mantegazza, il quale infatti ha scritto questi periodi, che sono sembrati incrin1inabili: « U processo Nasi è una pa- « gioa di storia, dalla quale tutti noi possiamo « imp,1rare qualche cosa; e il Nasi non è che una « pianta del suolo a cui è nata e dove i governi ne- « gazioni di Dio non avevano seminato che il 1-nale. cc Perchè altre piante consimili non nascano in avcc venire, (onviene aprir soìchi profoudi in quelle cc terre e rovesciarla sinchè il suolo profondo venga cc a galla e si purifichi alla luce del sole e i germi cc del male si consumino al calore della libertà; dì << una libertà fatta di scienza e di verità. » « Nel Brasile; quando si vuol fare una piantacc gione di caflè, si gettano al suolo gli alberi secc colari, si arJ.ono gli arbusti e le liane, si rovescia << profondamente la terra e una nuova vita sorge dalle cc ceneri di un mondo che fu. La fo1 esta diviene cc campo, e le belve non trovano più un rifugio e cc dove non erano che cardi spinosi e tronchi ste- « rili, fiorisce il gaio alberetto del cafiè, dai fiori cc profumati e dalle bacche che daranno agli uo- « mini l'ilarità gioconda e la sferza del pe:~siero. >> cc La terra che ha dato Archimede e tanti altri (< genii, la terra feconda e generosa che da il pro- « fumo delle zagare all' aria, il genio agli uomini « e la bellezza alle donne vuol essere purificata « dalJa mafia e dall' ignoranza. » (< Il Nasi è un frutto della sua terra e s' egli « fosse nato altrove, non sarebbe mai comparso « dinnanzi all'alta Corte di giustizia ... » « Noi tutti che senza ambizione l'abbiamo giu- « dicato e la giudichiamo senz' ira e senza passione cc dobbiamo risanare il suolo in cui è nata questa « pianta, atterrata dalla giustizia, dalla giustizia de- « gli uomini. » (< E noi quel suolo, dove oggi trionfa la mafia « dobbiamo tutti quanti amarlo, perchè fecondo cc di messi future. Lo stesso fanatismo di gran cc parte della Sicilia per Nasi, è una prova di socc lidarieta collettiva; folle, se volete, ma anche amcc mirevole. E' un pervertimento, ma é una forza, <t di cui dobbiamo fare gran caso. Il torrente, che « schianta e travolge, guidato dalla mano della « scienza, dà la luce che illumina le pagine dello « studioso e le feste dell'amore. >> « L'amore della patria è una delle più umane e « delle più sane energie del cuore um~no; ma cc quando la patria è un'isola, quell'amore si affina cc si concentra, si fa più caldo; diventa una vampa cc che arde e consuma. Tutte quante le isole sono cc amate più dei continenti, dai loro abitanti. Lo « dica □ l' Inghilterra e il Giappone, pur così !once tani nella geografia e nella razz~1; lo dicano fra cc noi la Sicilia e la Sardegna. Gl'isolani sono tutti cc dei chauvins e noi molto dobbiamo p~rdonare cc alle lotte nasiane della Sicilia. » Anzitutto questo ribadisce la convinzione della reità del Nasi; e a tutto questo ·noi dobbiamo soltanto obbiettare che se Nasi fosse nato altrove, s:1rebbe rimasto sempre .... Nasi. Potrebbe avere ragione il Mantegazza se riuscisse a dimostrare che altri suoli d'Italia non abbiano dati i natali a malfattori peggiori di Nasi. E i grandi ladroni ferroviari? E i Bastagi e Susani? E i delinquenti della Regia cointeressata dei Taba ·chi? Erano nati forse in Sicilia ? Ma non è lo stesso Mantegazza, che ha trovato le circostanze attenuanti per Nasi nel fatto che altri aveva già fatta più e peggio di lui? Ciò premesso siamo perfettamente di accordo col Senatore M:mteg:1aa nel constatare che in Sicilia c'è bisogno urgente e grande di estirpare !:a mafi:1 e l'analfabetismo, che la deturpano. Egli è òi :1ccordo con noi nell'indicare la genesi di questi due ma li : nei go·,1erninegazionedi 7Jio , che per tanti secoli la oppressero. Egli avrebbe completato la diagnosi se avesse aggiunto che il governo riparatore uulla ha fatto sin qui per rovesciarela terra, come dice , e prepararla ad accogliere e fecondare semi migliori. Perciò da q uattorJici anni andiamo ripetendo che sotto il punto di vista politico, intel lettu3le e morale l'unità d'Italia è fallita; perciò Napoleone Colajanni nd suo Regno della mafia è riuscito a dimostrare che in Sicilia, sinora, il più grande mafioso è stato ...... il governo ! La Rivista Gl' incidentj che si andavano ripetendo e che mostravano tutto il malanimo della Turchia verso l' Italia rendevano necessaria un' azione energica nostra per ottenere quel rispetto, cui ha diritto una nazione civile e quella uguaglianza di trattamento nello Impero Ottomano, senza la quale troppo avrebbe perduto il nostro paese in dignità ed anche in quella considerazione, che si traduce nella vita quotidiana in possibilità di svolgimento di legittimi interessi economici. Tra gli Stati civili oramai non è più necessario di ricorrere alle dimostrazioni armate ed alle minacce per essere rispettati; ma colla Sublime Porta non si è rispettabili e rispettati se non ci sono i segni e le manifestazioni della forza materiale e se non le si ta acquistare la convinzione, che si può e si sa adoperarla. Anche la Francia, nazione antica che particolarmente in Oriente, svolge un'azione secolare, e dove si hanno ricordi indubbi di sua potenza altra volta fu costretta ad occupare un'isola dell' Egeo1 Mitilene se mal non ricordo, per indurre il Sultano a darle la ragione, che le spettava. Nessun dubbio, quindi, sulla lcgitt:,nità ed oppor-· tunità della improvvisa· mobilizzazion-; della flotta, che prese le mosse verso l' Oriente per ottenere quella soddisfazione, che c1 ~petfava nella quistione degli uffici postali, delle operazioni commerciali. ciei nostri concittadini in Tripolitania ecc. Che fosse necessario agire nessuno nega; si biasima,.

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