RIVISTA POPOLARE 221 che importavano oneri maggiori per la proprietà privata e limitavano l'agricoltura già così misera, ed è stato necessario contenere le nuove proposte di vincolo nei più stretti limiti possibili, stabikndo di rrocdere ;:er gradi e di cominciare dal vincolare i boschi esistenti ed i terreni form:rnti parte di bacini nei quali si dovevano subito eseg:.:dre opere di sistemazione montana o di consolidamento di abitati, e riservando le proposte più ampie e più complete fino a quando non saranno migliorate condizioni economiche della regione. Questa provvida azione moderatrice, che si è manifestata anche nel1'applicazione di tutte le disposizioni proibitive forestali, è ctovuta all'opera del CommLsarioto civile, che ha saputo con-· temperare le esigenze te..:niche, che avevazo ispirati i provvedimenti legislativi e serviva no di norma ali' ufficio forestale, con le esigenze dell'agricoltura e dell'economia generale della Provincia. Le nuove proposte di vincolo approvate a tutto il r907 comprendono una superficie di circa r 2 mila ettari. E' stato anche ricostituito e migliorato il corpo delle guardie forestali provinciali, e si è tentato di meglio disciplinare ed i ndirizzBre I' azione dell' ufficio d' ispezione forestale; ma per ragioni molteplici, ormai più volte accennate e ripetute da ègregi scrittori ed anche nei Congres~i di silvicultori, il personale forestale alto e basso non sempre trovasi nelle migliori condizìoni per soddisfare còmpiti di interesse gtnerale affidatigli. Si è iniziato anche il rimboschimento ed il rinsaldamento dei terreni di proprietà dello Stato e dei Comuni, e· si sono a tutto il 1907 approvati 12 progetti pel comples~ivo importo di circa L.. 73,000, dei quali si sta provvedendo all'esecuzione, oltre 4 progetti per I' impianto di vivai dell'importo complessivo di L. 6000. I terreni <lemaniali dello Stato, consegnati alla Cassa provinciale di credito agrario, sono stati accertati per la superfide di ettari 1474, divisi in 632 appezzamenti, con un reddito attuale.di L. 12.339,26 annue. Ma la cernita fra terreni liberi e terreni adatti a coltura sii vana non è stata ancora esegnita. Secondo le denunzie dei Comune vi sono 59,788 ettari di terreni dei:naniali con reddito di L. 2101071 e 34,915 ettari di terreni patrimoniali con un reddito di L. 150.187. Intanto una nuova questione si presenta per questi rimboschimenti. Con essi vengono sottratti ai Comuni per un tempo piuttosto lungo, fino all'esito cioè dei lavori, redditi qualche volta cospicui, ricavati dall'affitto o dalla coltivazione dei terreni da rimboschire. Le finanze già esauste di questi enti non possono sopportare la nuova falcidia, e di quei reclami ed oppmizioni. La questione dei rimboschimenti dei terreni demaniali è pa . trimoniali dei Comuni è più grave di quanto sembri, e si connette, per i demani, al problema della loro vigilanza. Intanto non sembra opportuna la separazione dell'autorità demaniale, rimasta al Prefetto, dall'autorità preposto a tutti i rrovvedi - menti forestali ed alla migliore utilizzazione agricola dei terreni patrimoniali mediante le concessioni infiteusi (Commissariato ci vile). Poi nella utilizzazione dei beni demaniali, abbandonato il sistema delle quotizzazioni che ha dato risultati così infelici, o~corre porta re innovazioni radicali e profonde, in rt:lazione alle nuove esigenze dell'assetto finanziario dei Comuni, e modi fìcando, ove occorra, anche il carettere e la destinazione di questi demani.· Pei rimboschimenti di terreni privati meno di ;una ventina di doman:ie sono state presentate per assegnazione di premi ed esonero di imposte; ma per quanto si sia data la più larga interpretazione alla legge, ammettendo al premio anche i rimboschimenti iniziati prima della sua applicazione, purchè non ancora compiuti e di carattere continuativo, soltanto per tre casi si sono fatte finora le proposte di assegnazione di premi. Le condizioni economiche generali e quelle speciali della proprietà fondiaria non permett,:no utiiizzazioni a lunga scadenza, Un discreto sviluppo iniziale hanno o.vuto i provvedimenti a favore dell'agricoltura. Le quattro Cattedre ambulanti cir condariali sono state istituite, hanno trovato le loro sedi, hanno anche dato vita a parecchie sezioni ed hanno cominciata la loro propaganda. Ma se si dovesse riprodurre unn generale impressione della Provincia sui risurtati della loro azione, essa non sarebbe troppo favorevole. I primi concorsi a premi per case coloniche hanno dato Jiscreti risultati; circa quaranta domande per il primo concorso, quasi espletato, sono state in parte ritirate, in parte ritenute inammissibili. e se si largheggerà nella concessione dei premi, 2 titolo di incoraggiamento, poche possono ritenersi le case veramente rispondenti alle esigenze igieniche edilizie. Purt: al problema della ricostruzione di case coloniche si collega ogni tentativo Ji risolvere la crisi attuale della Basilic.ata. E' proprio di questa Provincia, come di tutto il Mezzogiorno d'Italia e forse qui più grave che altrove, l'inconvenit nte dell'agglomeramento dei lavoratori della terra nei centri urbani, con grave pregiudizio dell'igiene edilHa e dell'economia generale e specialmente della cultura agraria, giacchè la vita del lavoratore vissuta sul campo è stata la fortuna di altre regioni d'Italia. Per molti Comuni la gravissima e forse insolubile questione ~el consolidamento e del miglioramento dell'abitato, potrebbe essere eliminata dalla dispersione dei contaJini nelle case di campagna, perchè in tal modo l'abitato non avrebbe più ragione di sussistere. Ma il costo crescente della mano d'opera e dei matenali e la mancanza dei capitali e di iniziativa ostacolano finora il rapido accrescimento delle abitazioni rurali. Forse accrescendo i vantaggi e facilitando ancora più il credito, si otterranno migliori risultati. Degli altri premi per miglioramento agrario nor. si è finora bandito alcun concorso. E non si è fatto nulla µer le conces~io:1i enfitt:utiche dei terreni demaniali dello Stato e patrimoniali dei Comuni, non essendosi ancora potuto determinare la precisa natura di questi bèni. Ma nonostante i risultati delle denunzie fotte dai Comuni, i beni patrimoniali in realtà sono molto pochi e offrono s.::arsa possibilità per un inizio di colonizzazione. Anche i famosi centri di popolazione in regioni abbandona\~ ed incolte, sono ancora rimasti nel regno dei sogni; una sola domanda è stata prt!liminarmente istruita, ma per un centro popoloso che deve ancora formarsi, e c' è da dubitare assai della efficacia di un simile provvedimento per far risorgere l'agricoltura. E finalmente il credito agrario, dopo vicende non liete, ha avuto, almeno in parte, gli ogani suoi propri. La Cassa di credito agrario si è organizzata con la sua sede, col suo personale, con tutti gli accessori indispensabili ed anche con il capitale suo proprio, perchè lo Stato ha vc:rsati i due milioni concessi dalla legge, e la riduzione del!' imposta erariale sui terreni, che non si de rolve a favore dei censiti per un reddito superiore a L. 8000, ha dato alla Cassa un contributo di L._ 96.187,36 pel 1906, e L. 95.148,b1 pel 1907. Ma la Cassa ha deliberato soltanto per tre operazioni: una di L. 8000 per costruzione di stalle e due di L. 2000 e di L. 1ooo per costruzione di case coloniche, oltre un mutuo di L. 2000 condizionatamente. Si ascrive l'insuccesso alle eccessi ve spese di bollo e registro, documenti richiesti a garanzia dei mutui, e si proporrà l'esonero di tali spese. Ma la stessa relazione Ministeriale si èSprime in modo piuttosto scettico sui possibili benefizi che dovrebbe apportare il nuovo istituto di credito, ed accenna all'opportunità di estendere le operazioni ad esso consentite, in analogia a quanto è è stabilito dalla legge sulla Calabria per I' Istituto Vittorio Emanuele III.
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