RIVISTA POPOLARE 213 missioni ed esclusione, dalle stesse, di rappresentanti operai; b) inefficacia del rimedio della revocazione e del ricorso per Cassazic,ne alle sezioni riunite; e) sottrazione ai probiviri delle controversie loro demandate dalla vigente legge sugli infortuni; d) violazione delle norme di competenza territoriale a tutto danno degli operai; e) attentato alle istituzioni di assistenza medico legale create dalla classe lavoratrice, sotto pretesto di eliminazione degli intermediari e del mandato. E relativamente a tale progetto di riforma chiede: I. - creazione della magistrutura speciale d'indole elettiva con rappresentanza pari delle parti, che affidi le classi lavoratrici per le sue specifiche ragioni di competenza; che rispetti le vigenti norme di competenza territoriale; che gind ichi con una procedura veramente sommaria, ma disciplinata anche nei suoi particolari dalla legge; e che si pronunzi non eliminando i vigenti rimedi d'impugnazione delle sentenze; • II. - nel caso di cui all'art. 22 lettera C del progetto ministeriale oltre il parere del medico dell 'istituto àssicuratore sia in facoltà dell' operaio di richiedere il consenso e la presenza del suo medico di fiducia prima di procedere a CQra sulla sua persona. In difetto di accordo tra i due medici essi ne nomineranno un terzo che deciderà sulla necessità o meno della cura; III. - facoltà all'operaio di rilasciare procura agli uffici medico legale presso le Camere di Lavoro, Società Cooperative e Società Mutuo soccorso per l'esazione delle quote che fossero anticipate a titolo di sussidio dalle Casse di sovvenzione agli uffici medes1m1 annesse; IV. - conservazione dtllo :;tato attuale per quanto si riferisce alla materia delle spese giudiziarie, all' esenzione del bollo, alla incedibilità ed impignorabilits. degli indennizzi: salvo il dovere di ritenuta da parte dell'istituto d1 a:-1s·c;,1razionea favore degli avvocati e dei medici che hanno assistito l' operaio nella liq11idazione dell'indennizzo delle spese e competenze ad essi dovute e liquidate a norma di una tariffa stabilita in proposito per regolamento; V. - detenzione per legge e non per regolamento delle norme regolatrici d~lla liquidazione in via amministrativa. In fine i rappresentanti dei lavoratori emisero i sequenti voti: I. - di richiamarsi alla proposta deliberata dal Consiglio del lavoro nella sessione del dicembre 1905 nella quale si fa voti i:,erchè la Cassa Nazione di assicurazioni per gl'infortuni degli operai sul lavoro sia resa autonoma dagli istituti fondatori· ed amministrata da quel consiglio elettivo di cui alla proposta medesima; II. - Che i Sindaca.ti di Mutua assicurazione fra gli industriali siano sorvegliati direttamente, dagli Ispettori del lavoro ed abbiamo nel Consiglio d' amministrazione un'equa rappresentanza degli operai assicurati; III. -- d'introdurre speciali regolamenti in tutte le ndustrie; ed attuare una sorveglianza maggiore per l'applicazione di tutti i regolamenti da parte dell'ispettorato nel lavoro; IV. - dell'obbligo degli industriali di adottare quelle misure di prevenzione degli infortuni, che richieste dalle associazioni operaie, siano approvate dall'Ufficio di ispezione circondariale; V. - di affidare alla Cassa Nazionale di Previdenza per la invalidità e la vecchiaia degli operai il fondo di cui all'art. 37 della vigente legge sugl1 infortuni senza distorglielo dagli scopi a cui è destinato; VI. - che sia arnmesso il principio: potersi ricercare la responsabilità civile in ogni caso di lesioue colposa anche senza che vi sia la condanna penale e non ostante l'assicurazione eseguita dall'industriale; VI. - che sia accordato un maggior termine per il diritto di revisione di cui all'articolo 13 della vigente legge; VIII. - che sia abolito il periodo di carenza, ditnochè l'operaio sia indennizzato anche per i periodi di invalidità inferiore ai 5 giorni . . Inspirandoci a sentimenti di giustizia noi non abbiamo che d~ fare poche riserve sui deside1·ata manifestata dalla T1·iplice dei lavo1·aiori,· o queste riserve dicono sino a qual punto troviamo ragionevoli quelli degli industriali e degli assicuratori. 1.0 A Milano s'illudono sul retto funzionamento dell'Istituto dei probi viri perchè credono che l'Italia sia una intellettualmente e moralmente. 2.0 E' ingiusto gravare le malattie professionali sugli infortnni sino. a quando queste pesano esclusivamente sulle sole industrie. E' lo Stato, e la Società tutta quanta, che deve provvedere alle malattie. 3.0 L'elevazione della indennità è cosa desiderabile; meglio, forse, sarebbe adottare il principio del vitR.- . lizio, come in Germania, e non della Indennità una volta tanto. Ma per elevarla bisogna tener conto della di versa ricchezza delle nazioni, del li vello di verso dei aalari e del contributo che lo stato e gli stessi assi- , curati danno alle relative Casse di assicurazioni. '4.0 Infine ci sembra ingiusta e sorgente inesauribile di nuovi litigi e di nueve e gravi spese la ricerce delle responsabilità civile nei casi di lesione colposa. Coll'assicurazione il rischio ò stato messo una prima volta a carico dell'industria in generale; con questa ricerca di responsabilità cosi la si metterebbe una seconda volta a carico dei singoli industriali. EDMONDODE AMJCIS Forse nessuno scrittore, morendo, ha lasciato tanta eredità di affetti quanta il de Amicis, che h'l avuto per lunghi anni l'impero de' cuori, .de' cuori giova~ nili soprattutto: un impero dol~e e piac.evole, .fatto d1 bontà e di tenerezza, di lagnme e d1 sentimento. Tutti durante la fanciullezza e l'adolescenza, hanno avuto' un' epoca in cui altri s.c~ittori no~ ~i ~onoscevano al di fuori del de Am1c1s ed altri hbn non venivano letti oltre quelli del de Amicis, che era così l'unico, il migliore scrittore~• Ital~a: e q~esto entusiasmo che ci faceva cercare 1 suoi volumi con un lodevol; accanimento, si rifletteva nei componimenti ginnasiali, ove ogni volta che ci fosse bi-
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