RIVISTA POPOLARE 211 ratori nella applicazione d1 una stessa legge. Il Magaldi, riferendosi ai risultati della Cassa infortuni di Milano presenta questo specchietto sul nero.ero degli infortuni e delle liti : Esercizio1904 • Esercizio1905 Esercizio1906 ---- ·=·~ E~ ~-~ ·e·-;; G:>·~ a.,·~ =....., =....., =....., _. , _.. . <ne.:, _....., <ne.:, L-·- ._.- 5·e ~-g == =-= == ~~ -= (,:I= - -= C...:,a.> == c..:, a> == C...:,a.> = c.:, = --~ c. -"8 e:>. -~ I 9,863 I 186 In tutta Italia. 105 I 3,027 I 140 14,437 I I a Milano 1,057 .:I955 3 1,667 : . 3 I a Roma 464 656 34 596 67 La differenza è enorme. Per 1000 infortuni indennizzati ci furono 11,70 cause pende11ti in tutta Italia; appena 2,98 a Milano; salgono alla cifra di 69,83 a Roma! Nel 1905 a Milano sopra 37,150 assicurati si ebbero 1753 infortuni, cioè nella proporzione del 4.71 °/o; a Roma sopra 8200 assicurati 841 infortnni, cioè uella proporzione del 10,29 °/ 0 • Tutte le chiacchiere e tutti i tentativi di giustificazione s'infrangono dinanzi a questi dati di fatto, che comprovano l'artifizio, la speculazione, la frode. Altre notizie che riescono agli stessi risultati ricaviamo dalla relazione sul 2° esercizio del sindacato per le miniere di zolfo. La Cassa Nazionale spende in media L. 18,32 per ogni operaio colpito da infortuni.o e _L. 16,63 per ogni cento lire di premi riscossi in tutta Italia. Se ne spendon.') rispettivamente L. 8,44 e L. 6,89 a Torino; L. 9,52 e L. 7,1~ a Venezia; L. 48 e L. 37,17 a Roma; L. 81,99 e L. 59,64 a Palermo. Il costo medio dell' operaio assicurato è di L. 158,25 a Napoli; Lire 194,84 a Palermo; L. 265,31 a Roma. Lo scandalo di Roma risulta evidente dal fatto che le industrie della capitale sono quasi tutte a basso rischio, mentre in quelle di Palermo sono comprese le miniere di zolfocioè un industria ad altissimo rischio. La Cassa Nazionale, perciò, si vide costretta, come si disse, ad elevare il premio di as!:!icurazione dal 30 al 300 °/oo ! Un industriale di Livorno nella Tribuna ( 19 settembre 1907) denunziò questi premi come uno strozzi· naggio della Cassa Nazionale. Ma che strozzinaggio se essa non ost~nte tale altezza di premi sarebbe fallita se fosse un Istituto capitalistico? Un altro criterio delle artificiosità o fraudolenza delle richieste degli operai per la inframmettenza degli avvocati e dei medici speculatori si rileva da questo fatto. Nel 2° esercizio del sindacato obbligatorio per le miniere di zolfo fino a tutto il 15 maggio 1907 ci furono 271 liti per una domanda complessiva di Lire 781,785. Di esse 244 furono decise e transatte e la domanda di L. 698,067 fu ridotta a L. 152,355; cioè al 21,82 °/ 0 • Le somme pagate per decis~one del Magistrato rappresentarono il 14,75 °lo della somma domandata! Non è evidente che spesso si ha da fare con litiganti t~merari ? . E non sono i poveri operai i temerari; ma i medici e gli avvocati. I quali possono indurre facilmente gli operai alla lite assicurandoli - e in ciò non mentiscono-che nulla hanno da perdere colla lite temeraria perchè l' inden~izzo è insequestrabile. A conforto degli Italiani si può in voce.re il proverbio: mal comune, mezzo gaudio. Infatti si sa che anche in Germania si deplorano frodi e speculazioni non poche. Ma ciò che leggiamo nell'ultimo numero (Marzo 1908) del Musèe Social ( annales pag. 72-77) e nella Revue Socialiste di Aprile in un articolo del Dr. Diverneresse ( La loi sm· les accidents en danger ) ci dice che in Francia le cose procedono come in Italia. I vi in un recente processo il Prof. Valude terminava una ptirizia con questé precise parole: e Benchè questo sia fuori della quistione mi permetto di fare osservare che la proporzione dei simulatori aumenta in modo inquietante ... Ciò deriva dalle facilità che offre l'assistenza giudiziaria, che permette ai simulatori di tentare l'avventura senza spese e senza 'rischi. Bisogna dire, pur troppo , che la loro frode è facilitata e inspirata da certi medici, che disonorano la professione~ non temendo di farsi gli educatori degli accidenti del lavoro per in1::1egnarea simularli •. Ed un grande costruttore, il signor Villemin, ha messo alla gogna uno di tali medici, che faceva la specnlazione disonesta di preparare la simulazione degli infortuni. Un altro medico sinanco ferisce gli ammalati e procura loro artificialmente delle piaghe I A questo pare che non si sia arrivati in Italia! Il senatore Petitjean alla sua volta ( L' Aide social, n. 1, pag. 27) se la prende colla speculazione delle case di salute, che hanno organizzato un servizio di ricerca degli infortunati. Lo scandalo ha preso tali proporzioni che l' Union des syndicats medicaux, il Syndicat dea médecins de la Seine ed altre associazioni mediche hanno invocato una inchiesta al Ministro della giustizia ed a quello del lavoro per assodare i fatti denunziati e punire i colpevoli, se ce ne sono. 3° Argomenti discussi e voti del convtgno degli industriali in Roma e dei rappresentanti dei lavoratori di Milano.-Certamente ci sono dei difetti nella legge e nella. sua applicazione; e non tutti sono a danno degli industriali; non pochi e non piccoli quelli a danno degli operai. E' deplorevole la grande lentezza delle liquidazioni, specialmente da parte della. Cassa Nazionale; ed è inumano che in attesa della liquidazione un disgraziato debba rimanere a letto senza mezzi di sussistenza e senza assistenza medica. Si comprende che in tali condizioni l' infortunato debba •affidarsi a chi lo soccorre e gli promette pronta o più favorevole liquidazione e prende per cosi dire in appalto il suo infortunio: l'appaltatore, lo speculatore sull' infortuuio ora. è un medico ora. è un avvocato. I due, spesso, sono di accordo. Gli argomenti principali discussi a Roma e i voti formulati furono i seguenti: a) necessità di ritornare alla disposizione della legge 1898 per gl' infortunii che diano luogo a lieve danno fino ad una durata di 5 giorni d'inabilità al lavoro, esci udendo il diritto all'indennità per i primi 6 giorni,
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