Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 8 - 30 aprile 1908

210 RIVISTA POPOLARE realtà è stata. riconosciuta anche dai socialisti nel1' Avanti I Gl'inconvenienti gravi nell' applicazione della legge sugli infortuni risultano da. documenti, che hanno un carattere di serietà e d'imparzialità indiscutibili ; e sopratutto: 1° da una relazione dell'avv. Bargoni, direttore dell'Ufficio legale de11a Cassa. di assicurazione in Roma ; 2° da una inchiesta fatta dal Consiglio superiore del lavoro sul modo in cui procede il servizio delle assicurazioni in Roma ; 3° da una relazione del Prof. Bozzi al ministro di agricoltura e commercio sul funzionamento del Sindacato per gl' infortuni nelle miniere di zolfo della Sicilia diretto dal signor Pompeo Colajanni, chiamato a quel posto dalla unanimità degli industriali. I fatti ·che risultano da quei documenti hanno un grande valore di credibilità perchè nessuna delle tre sorgenti può rispecchiare gl' interessi e le preoccupazioni degli industriali. Non il rappresentante della Cassa Nazionale, perchè questà, come si disse, non è una società privata per azioni in mano ai capitalisti: è una società autonoma, piuttosto a carattere :filantropico; non la Relazione Magaldi per incarico del Consiglio Superiore del Lavoro, ch'è stato attaccato anche alla Camera come illipregnato di socialismo ; non la Relazione Bozzi·, perchè il suo autore , di una incontestata. autorità scientifica in materia,. d'infortuni, insegna in una università e non ha. alcuna relazione cogli industriali. I fatti che risultano da tali documenti sono gris-av aimi e li ripetiamo : 1° Nelle miniere di zolfo vanno a lavorare opera.i precedentemente infermi e dopo poco tempo chiedono il risarcimento , spesso per inabilità permanente al lavoro. Le malattie tipiche sono: l'ernia , il tracoma., l' enfisema. Ora non c'è dubbio quasi mai sulla. realtà di tali malattie. Esse ,..però , sono a. lungo decorso e non generate dal lavoro per breve tempo nelle miniere. I disgraziati che ne sono c"lpiti , hanno certamente diritto alla vita. Ma essi non devono pesare sulla industria. zolfifera, che non ha. cagionata la malattia; e questa non deve confondersi con un infortunio. Occorre in Italia l' assicurazione contro le malattie come in Germania e che pesa sull'intera società e non sopra una singola. industria. Ecco tutto. 2° Sono innegabili e numerosi i casi di simulazione o di esagerazione delle conseguenze dell' infortunio. Si è detto anche che qualche reato è stato dennnziato come un infortunio. 3° Per fare passare come infortuni le malattie contratte in una lunp;a vita di lavoro; per fare passare oome infortuni reali quelli simùlati ed aggravarne le conseguenze per chiedere liquidazioni in una misura non dovuta.. La relazione Magaldi fa nomi e cognomi su questo punto ed è di una evidenza schiacciante. Essa afferma sinanco che nella Città e provincia di Roma c'è un vero e proprio servizio d'informazioni e d'incettamento per acchiappare gli operai infortunati e trascinarseli dietro-volenti o nolenti in giudizio. Dalle osservazioni fatte dai Prof. Parisotti e Mingazzini, egli ha, poi, ragione di credere che in Roma sia stata organizzata una speciale scuola medica di simulazione per addestrare gli operai a •mula.re l'esistenza di gravissime conseguenze per lesioni di poco conto. Non meno gravi furono le rivelazioni dell'avv. Bargoni sulla scelta dei periti e lasciano sospettare sulla rettitudine dei magistrati. Egli scrisse: « Chiunque scorra i prospetti mandati al ministero non può non rimanere colpito dal frequente ripetersi degli stessi nomi : fatio assai significativo e che in identico modo si riproduce anche riguardo alle perizie compiutesi in Roma per gli Istituti assicuratori privati, la maggior parte dei quali è stata costretta ad abbandonare questo campo di operazioni, dove la lotta. è diventata insostenibile per la mala fede e l'avidità speculatrice da parte degli operni e dei loro medici e avvocati , per lo stato di inerzia , in cui beatamente sono rimasti gli industriali; e per la posizione di inferiorità creata ad essi Istituti dalla legge e dal regolamento sugli infortuni , dalla magistratura e dalle autorità in genere >. « Fra i periti cui la fortuna fu maggiormente prodiga di sorrisi tiene il primo posto il dottor Granelli, fratello del cancelliere del tribunale di Roma. « Questi in un anno solamente, nel 1904, ebbe a redigere in cause riguardanti la. Cassa Nazionale ben nove perizie, p6rcependo emolumenti che vanno da un minimo di lire 350 , a un massimo di lire 600 e che raggiunsero in complesso la somma di lire 3450 >. « Per un notevole periodo di tempo il Granelli ha. ricevuto incarichi a preferenza di ogni altro; e anche pochi mesi or sono, sebbene egli non abbia alcuna competenza speciale in oculistica, fu chiamato insieme con i professori Parisotti e Scellingo a costituire un collegio peritale in una causa d'indole molto grave e delicata che si agita tra la Sede di Roma della Cassa. Nazionale, la ditta Rossi e vari scalpellini r he riportarono lesioni agli occhi : causa in cui trattasi non solo di stabilire il grado di inabilità al lavoro, ma di determinare anche se l' uso degli occhiali protetti vi avrebbe potuto impedire i sinistri >. e Perfino in un caso di arbitrato essendosi deferito al presidente del tribunale la scelta del terzo arbitro, questo venne eletto nella persona del dottor Granelli. > e Dopo il Granelli viene il dottor Francesco Pagano (figlio del primo presidente della Corte di Cassazione di Roma) al quale vennero affidate nel solo 1905 cinque perizie. ,. Il Granelli cer.cò di rettifica.re e minacciò sinanco delle querele; ma. tutta la rettifica si riduce a questo: le perizie furono 7 e non 9 l Non interloqui sulla cifra.. A nessuno poi sfugge la gravità della frequente scelta. a perito del figlio del Primo Presidente della Corte di Cassazione. In difesa dei medici si levò con una lettera nella Tribuna il Prof. Ferrannini; come a difesa degli avvocati intervenne con un opusèolo vigoroso Libero Merlino (Infortuni sul lavoro. Roma. 1907) in risposta al Comm. M-agaldi. Ma la realtà degli abusi risulta dalla diversa q uantità delle liti e delle spese degli stessi Istituti assicu-

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