Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 7 - 15 aprile 1908

RIVISTA POPOLARE 195 nel ·1882 era scesa ad ettari 163 mila. ed ora è appena approssimativamente calcolata in ettari 140 mila, di cui 20 mila cespugliati. La distruzione di 200 mila ettari di boschi ha resa la regione più triste e monotona, le montagne nude e poco amene. Le frane si muovono, i terreni a pendìo si scoscendono, le nevi sciogliendosi rapidamente portano via il terreno più adatto alla coltivazione; le campagne sono allagate e co · perte di ghiaia infertile. La popolazione vive agglomerata in grossi paesi quasi tutti sulle cime delle colline, dove fin dai tempi feudali si erano rifugiati i proati per difendersi dalle invasioni, e dove sono poi rimasti i nipoti per difendersi dal brigantaggio e dalla malaria. Novanta dei 125 Comuni della Basilicata ricadenti generalmente sulle pendici dei monti risentono gli effetti delle delle frane, degli scoscendimenti, delle corrosioni dei torrenti. Quasi tutti i paesi sono lontani dalle ferrovie, e le distanze raggiungono tal volta gli 80 Kilometri. Anche i c0ntadini vivono nei paesi, donde partono la mattina all'alba per recarsi a lavorare in campagna, perdendo un tempo prezioso nell'andata e nel ritorno e sciupando inultimente le forze che dovrebbero essere dedicate al lavoro agricolo. ln campagna non esistono quasi affatto case coloniche, e quelle poche esistenti sono contrarie ad ogni principio di abitabtlità e di igiene. Le vie di comunicazione non sono rurali, ma anche ordinarie. Le terre dissodate, se da principio hanno dato frutti anche abbondanti, ora sono quasi isterilite, perchè la loro natura non si prestava a culture agrarie, ed i metodi poco progre diti dell'agricoltura non permettono un maggior fruttamento. La cultura era è rimane quasi dovunque estensiva; dai sistemi primitivi dell'aratro chiodo alla mancanza di ogni concimazione chimica, di ogni rotazione agraria. L'evoluzione agricola è resa più difficile dalle condizioni economiche dei proprietari fondiari, oppressi dalle crescenti imposte, dall' enorme debito ipotecario, forse anche dalle aumentate esigenze della vita. L'imposta fo,1diaria da due milioni è salita in pochi anni a sei milioni: le altre imposte e tasse èrariali e comunali sono assolutamente sproporzionate alla ricchezza del paese, e sotraggono più di un quarto delle entrate annuali. Se la decadanza dell'agricoltura è grande, l'attività industriale può dirsi nulla per mancanza di capitali e di ogni iniziativa individuale, e per le difficili condizioni dei luoghi, specialmente in riguardo alle comunicazioni ed ai trasporti. Le stesse industrie agrarie, e principalmente !'industrie armentizia, fonte un giorno di ricchezza, vanno rapidamente decadendo per mancanza di braccia e di capitali. L'emigrazione fu prodotta dalle cattive condizioni economiche; ora è causa di peggioramenti. Emigrarono 1006 individui nel 1876 e salirono a 18698 nel 1906. Nel I 907 discesero a I 5088. In tutto in 31 anni emigrarono 293847 persone. E naturalmente sono partiti i giovani, i forti, e sono rimasti gl'invalidi, i vecchi, le donne e i bambini li fenomeno dell'emigrazione in Basilicata è antico; ma nei primordi non sembrò così 8rave e pericoloso come ora. Il Franchetti la giudicò un bene; ma il Pani-Rossi sin dal 1868 aveva manifestato il timore dello spopolamento. Il rincrudire di questo fenomeno esercita necessariamente una ripercussione sulle condizioni del! 'agricoltura e sull'eco nomia generale della provincia, per la mancanza di braccia e l'aumento dei salari in assoluta sproporzione con l'incremento della ricchezza. Così vengono a mancare i capitali, il valore della terra diminuisce e diminuisce pure il guadagno del lavoratore, che, se vede aumentare il tasso del salario, vede al contrario diminuire il numero delle giornate di lavoro. Di quì nuova spinta per l'emigrazione e conseguente peg~ioramento dell'economia generale. In questo circolo vizioso si aggirano le condizioni della Provincia. I provvedimenti riparatori. Tali tristi condizioni di cose, diedero origine ad un movimento dell' opinione pubblica nella Provincia e fuori, ed infine alle proposte legislative dell' on. Zanardelli, che, divennero legge nel 31 marzo 1904, n. 140, ia quale fu veramente il primo esempio di legislazione speciale adattato ai bisogni caratteristici e transitori di una regione. Si è criticato e si è discusso il principio delle leggi speciali e regionali, ma la critica si fondò particolarmente su un feno meno degenerativo dei nostri Parlamenti. La critica non par sufficiente a far re11pingere un principio, che è sostanzialmente buono. E' utile spesso evitare l'uniformità della legislazione di carettere sociale. L'eguaglianzn è teoricamente un ottimo prin - cipio che ha servito a combattere gli antichi privilegi; ma l'applicazione del medotodo sperimentale e positivo alla scienza politica e sociale deve inspirarsi piuttoi.to alla massima che i condizioni ed a bisogni disuguali deve provvedersi con mezzi disuguali. La legge per la Basilicata, come un comp:esso organico da provvedimenti intesi a riparare a condizioni naturali e politico sociali eccezionalissime e gravissime, può dirsi un tentativo abbastanza, felice. Certamente non mancano le mende. Di alcuni provvedimenti non è stato possibile avvertire a priori tutte conseguenze: dei risultati di altri non si può ancora ritrarre una precisa valutazione. Nè una trasformazione econoche sociale, qual'è quella cui tente la legge per la Basilicata, può compiersi nel giro di pochi anni, o come conseguenza immediata e diretta di alcuni provvedimenti legislativi. I provvedimenti contenuti nella legge 3 r marzo 1904 possono distinquersi in quattro gruppi: 1° Opere pubbliche; 2° Rimboschimenti e tutela forestale; 3° Provvedimenti per l'agricoltura e per il credito agrario; 4° Agevolazioni tributarie. L - Per ovviare alla mancanza, alla difficoltà ed alla incompetezza delle comunicazioni, alle cattive condizioni di stabilità. e di igiene per gli abitati e del territorio in genere, e per porre ua riparo al disordinato regime dei corsi d'acqua, la legge per la Basilicata ha stabilito l'esecuzione di un complesso di opere pubbliche, intese particolarmente ai seguenti scopi: • a) al completamento della rete di strade Nazionali e Provinciali, alla sistemazione ed ultimazione delle Strade Comu• nali Obbligatorie ed alla costsuzione di strade di allacciamento per i Comuni e le Frazioni di Comuni isolati. b) al completamento della rete ferroviaria con la concessione o la costruzione di tre nuove ferrovie a scartamento ri,Jotto, che dovrannno attraversare l'interno della Basilicata ed arrivare alla finitima Puglia o al mare. Per queste ferrovie non è previsto finora alcun stanziamento; e) alle opere di presidio per assicurare la stabilità degli abitanti; d) alle opere igieniche di risanamento e di fornitura di acqua potabile agli abitati. Alla spesa per queste opere e alle precedenti si deve far fronte con ro milioni. e) alle sistemazioni dei bacini imbriferi e alle correzioni dei corsi d'acqua per a1restare il con.tinuo disfacimenw delle gronde montane e per redimere i terreni valli vi ed occupati dall'eccesso degli alvei. La spesa presumibile per la sistema zione dei corsi d'acqua di pianura si è calcolata in circa 60 milioni, ma le previsioni hanno .un valore limitato, perchè sulla razionale e completa sistemazione dei corsi d' aequa di pianura avranno grandissima influenza i risultati delle sistemazioni moutane. La legge per tutte le opere di sistemazioni idraulica ha autorizzato intanto una spese di 2 1 milioni e 600 mila lire, spesa che dovrà sanza dubbio in seguit 1 subire notevo lì variazioni; f) alle bonifiche per combattere la malaria. Infine, in materia di opere pubbliche, la legge contiene provvedimenti tendenti ad agevolare I' utilizzazione delle acque a scopo industriale e di irrigazione ed a coordinare le derivazioni per fertilizzare le terre mediante l'irrigazione con i lavori di sistemazione idraulica. II. - Il rimboschimento e la sistemazione dei pascoli sono i modi più pronti, sicuri ed efficaci, per p,·evenire le corrosioni e risaldare le montagne rovinate dalle acque, ed ai rimboschimenti e alla tutela dei boschi rivolse le sue cure la legge per la Basilicata, per restituire alla regione la tutrice corona delle foreste onde ebbe nome e fu celebrata, e che, per la industria armentizia la rendevano agiata. 11 rimboschimento oìtre che giovare al consolidamente del terreno ed al :regime delle _acque, è fonte di prosperità economica, perchè può in pochi anni migliorare il suolo e dare un rectdito abbastanza impor - tante. La legge quindi, oltre al provvedere una serie di opere di sistemazione forestale connesse a quelle idt auliche, intese con provvedimenti opportuni a favorire e promuovere i rimboschimenti dei terreni privati e dei Comuni e a garentire la tutela dei boschi esistenti e di nuova formazione. I rimboschimenti a cura dello Stato dei terreni demaniali e patrimoniali coi Comuni, ed anche, occorrendo, di quelli privati, sono tutte disposizioni coordinate a un medesimo scopo, la rigenerazione e la conservazione Jel patrimonio forestale. HL - Un'altra serie di provvedimenti e diretta a risollevare le sorti dell'Agricoltura. Per migliorare la tecnica agricola e favorire l'introduzione di sistemi più progrediti e più moderni di culture si istituiscono quattro cattedre amaulanti di Stato con personale scelto, capace e numeroso, e con tutte le dotazioni necessarie per l' impianto di poteri dimostrativi e per l'insegnamento e la propaganda dei metodi più razionali di coitivazione. Si istituiscono premi, non superiori a 1000 lire e per 40.000 lire annue, per la costruzione di case colo-

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