Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 7 - 15 aprile 1908

RIVISTA POPOLARE 193 governativa non funziona più tanto speditamente quanto dovrebbe e si cerca porvi rimedio. Si trova che la camera dei Lords ha peccato di ammissione e di Commissione. li suo attaccamento, e la sua acquiescenza ai metodi, ai si.sterni, ed ai voleri del governo conservatore, e la sua opposizione al governo liberale, il risveglio delle sue facoltà critiche a contatto della legislazione liberale la fanno considerare ora come uno strumento di partito, e come tale un club permanente conservatore e dove e per mezzo del quale i conservatori cerca va riparare le perdite subite sulla t.,tta elettorale contro i liberali. Gli effetti di questo sistema si rivelano non solo nel rigetto o nell' emendamento di tutte le proposte del p;overno libaale; ma anche nel cercare di fiaccare l' autorità dei ministri e provocare il loro antagonismo. Ci sono, o ci possono essere varii mezzi di comporre il dissidio e gli esamineremo. Il sistema delle due camere può essere corretto con la: Un sistema delle due Camere : (1) La modificazione dei poteri della Camèra Alta ; (2) La riforma, o ricomposizione della Camera Alta ; (3) O la combinazione dei due provvedimenti di cui sopra. Il.a Il sistema di una sola Camera. E' naturale che per il sistema politico esistente, sia meglio esaminare le diverse combinazioni del sistema a due Camere. La prima proposta è la limitazione dei poteri dei Lords lasciando alla Camera la sua costituzione e formazione attuale, con vari mezzi. 1° Riunioni di Lords e Comuni in un solo corpo. 2° Limitazione, per referendum, del diritto di veto dei Lords. 3° Limitazione, per generale elezione, del medesimo diritto. 4° Limitazione, per termine di tempo dello stesso diritto di vc::to. Il primo provvedi mento non giover,~bbe ai liberali i guaii ndla riunione delle due Camc::re si troverc::bbero ad essere in una disperante minoranza, anche Jopo una nuova gc::nerale elezione vittoriosa come quella del 1906. L'introduzione del reJe,-endum è sostc::nuta da parecchi li berali. Essi dicono che i Lords appoggiono i loro costanti veto dicendo· che c::ssi rappresentano il desidP,rio della maggioranza del popolo: il ,·eferendum metterebbe in luce se il loro argomento possa aver valore o no. E guinji il rfjerendum conformc::rebbe, o corrc;g~erebbe gli effetti dd loro veto. Natural mente si fanno delle opposizioni a ::iuesto provvl!dimento, che, anche nelle sfere Jet governo liberale, non gode di molto favore, non è probabile cht: quando si sarà veduto che gli altri due metodi di composizi,rne riescono inefficaci, si dovrà tornare ad occuparsi di nuovo di questo. Il secondo provvedimento della elezione generale, ha i vantaggi ed i difetti del referendum, con questo di peggio, che una legge che avesse bisogno di una elezione g\.'.nerale , espressamente indetta, per vincere la opposizione dei Lord,,, proposta nd 1~06 andrebbe in vigore nel 1912. Nell' interval.o molte altre proposte e leggi si sarebbero a loro volta presentate, senza contare che persisterebbe sempre la inft:riorità di condizioni del partito liberale di fronte al conservatore che non andrebbero mai rigettate o ritardate dai Lords le proposte dei conservatori stessi al governo, Il terzo provvc::dimePto per il qua le Combt:11 Bonnerman ottenne una preliminare votazione di 432 favorevoli contro 147 contrari è considc;rato come il cancellamento assoluto ddla autorità legislativa dei Lords, poichè quando il voto dei lords non potesse avere altro effetto che di rimandare per una volta la legge proposta ai Comuni, l'autorità dei Lords nell'accettare o impedire una legge diventerebbe soltanto nominale, ed anche ciò solo per un breve tempo. Ora bisogna esaminare i vari mezzi che non alterano le relazioni t:sistenti fra le due camere, ma che obbligherebbero ad una maggiore efficacia legislativa la Camera dei Lords , e sono tre: 1° Limitazione delle Citazioni; 2° Aumento sulla proporzione di mc:mbri non ereditari; 3° Abolizione del privilegio ereditario. Presentemente la morte di un Lord non da diritto per questo sul fatto, al figlio di un Lord di prendere il posto del padre defunto. E' _necessario per questo una citazione del Re, la quale può essere ritardata per minorità, per de~iderio o per indegnità del nuovo Lord. Nondimeno questa citazione, e i ritardi nell'invio di quc::sta citazione sono diventati ora una mera formalità. E' dunque in seguito a ciò che I. G. Swift Mac Nt:il , propone che , senza nessuno strappo alla costituzione, il Re usi della sua preroga tiva di operare un delil:-erato processo di reazione nell' invio delle citazioni. Tuttavia questo risorgimento di diritti della co • rona, che la legislazione inglese, da Carlo I in poi, si è studiata sempre di limitare non è senza pericoli, e potre\:,be poi, coli' avvento di un gabinetto conservatore avere effetti disastrosi per il partito liberale e la Camera dei Comuni. L' aumento della proporzione nella nomina dei Lords dei membri non ereditari , è il provvedimento più popolare ed al tempo stesso, il più discusso di tutti. Infatti tentativi i°nquesto senso, ancorchè limitati nd numero dei Pari, sono già stati fatti. Ora però si tratta di fare in modo che i nominati la sieno a vita e non ert:ditari, cosa assai diffieile , ora , poichè per un atto di resistenza dei Lords alla Corona nel 1876 , i Pari nominati diventano ereditari. D'altra parte bisognt:rà a·n • che stabilire se potranno esser tutti nominati, o se ce ne do vranno essere di eletti e, in questo caso, chi saranno gli elet tori ? La Camera dei Comuni ? ·I ministri? O un collegio elettorale speciale ? E ancora, qua i -titoli, e professioni e qualità si richiederanno per i candidati, e chi ne sarà giudice ? Tutt~ questioni che richiedono ponderazione ed ampia di::lcussione, si capisce che ognuna di queste proposte considera che per alcun tempo non si creeranno più nuovi Pari , così che. il numero degli attuali diventerà, col tempo, sempre più esiguo. Un'altra proposta è che i Pari sieno tait per elezione, cosi che ognuna delle r 2 r ,contee inglesi abbia diritto ad eleggere due membri; e gli eletto1 i sarebbero le parrocchie, i borghi, e i consiglit:ri di contea. Contro queste riforme si appuntano le critiche degli oppositori i guaii dichiarano che si avrebbe una Camera dei Lords di ricchi, di preti, di gente interessata al mantenimento dello stato attuale della proprietà fondiaria, di capitalisti. Per gli uomini politici Inglt:si la questione della Camera dei Lords assume due aspetti, secondo i personali convincimenti. O essi ritengono che i Comuni sono i soli sovrani, ed allora tutti i loro sforzi sono d retti a rendere il voto dei Lords il meno operativo ed efficace che sia rossibile; gli altri che con• siderano la Camera dei Lords come un fosso necessario nello svolgimento della politica del paese cercano di modificare la Camera dei Lords. nel senso che anche il partito liberale possa avervi autorità e voce. Bisogna anche studiare la questione della abolizione assoluta della Camera dei Lords e dello stabilimento di una sala Ca mt:ra. Questo pn: senta un serio pericolo che ha due faccie; una il possibile ed incontrallabile dispotismo della Camera dei Comuni; secondo la necessità del ricorso frequente alla autorità regia, quindi una nuova estensiont: dei diritti delia Corona. Ora tutti e due questi casi sono fuori della consuetudini del popolo inglese; ma sono allresì un pericolo gravissimo, per il fatto r.he una vera costituzione scritta, in Inghilterra, non c'è. Un'aumento della prerogativa reale, come risultato del provvedimento democratico della abolizione della Camera dei Lords. sarebbe uno dei casi più drammatici che si conoscono nella storia. Per conseguenza la probabilità della aboliziont: assoluta della Camera dei Lords, malgrado il favore çhe incontra nei radi-

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