192 RIVISTA POPOLARE rassegna a svisarla ò a frammentarla anche nella speranza che essa sarà meglio accetta. Il condotti eroe he non ha tali scrupoli o che, perchè più vicin:) alla massa,· non comprende le verità che a brandelìi, si presta facilmente a questo scopo. Ma ciò non avviene senza questioni: poichè se il difensore delle idee è spesso chiamato a criticar~ gli errori o le compromissioni del (t condottiero 11 costui che si crede il solo elemento di evoluzione, accetta molto male le critiche. Queste riflessioni mi sono suggerite Ja una campagna che in questo momento si fa contro gli (( ideologi 11 da certi borghesucoli che, senz' essere, finora, dei « condottieri » hanno forte prurito di divenirlo. Qualche anno fa alcuni giovani politicanti , trovando il posto occupato nel socialismo politico e desider1..'si, frattanto, di farsi notare, cominciarono a criticare I' azione di coloro che erano alla testa di quel partito. Ciò che, del resto,. non era cosa difficile. Ma per toglier di mezzo dei capi- partiti che hanno tutto un passato - stavo per dire un passivo - al loro attivo, si è poco ascoltati specie quando si è ancora aìl'uscita del collegio. Far una offerta maggiore? Impossibile. Tutto è stato già promesso dai socialisti: lotta di classe, libertà, eguaglianza, li - bertà, fratellanza, ed altr.! bazzecole che, indefinibili, non impegnano a nulla; ricupero dei mezzi di produzione, del suolo e del sotLosuolo e che so altro, Non si può certo promettere la luna. Gli eiettori cominciano ad essere stufi lassù. Particolare da notare: i nostri politicanti in erba volevano criticare il modo col quale i socialisti si erano serviti del parlamentarismo, ma si guarda vano bene di pronunziarsi sul parlamentarismo stesso. Ah se avessero potuto parlare in nome di un gruppo gua • lunque ! E' questo che fu un bel piedistallo ad un uomo e gli dà autorità! Ed ecco che cercando bene si avvidero, cosa curiosa, che esisteva un movimento sindacalista! un sindacalismo rivoluzicnario ! Ed andarono, per monti e per vaili, ad apportare la buora novella ai lavoratori: era nata una nuova forma di lotta contro il capitale, e che questa nuova forza avrebbe distrutta la società capitalistica. Essi avevano visto tutto ciò da!Ia loro finestra. E allora si crearono ambasciadori del sindacalismo. Se ne fecero gli analisti - non dico gli annalisti, poichè fu ben provato che il sindacalismo non cominciò ad esistere che dal giorno che essi lo scoprirono. - E si dimenarono tanto che, per molti fabbricanti di studi sociologici divennero gl'inventori più autorizzati del sindacalismo. E il ri1mltato di qmsta prnposta non fu mc.no meravigliosa per qualcuno di quelli che, da molto tempo, conducevano !a lotta sindacale. Furono tanto compiaciuti di essere stati l'og- ' getto di una sì mirifica scoperta che si sent'rono invasi da una grande ammirazione per gente di una chiar'- veggenza tanto rara. E se non ammettono ancora la loro inesistenza prima della scoverta 1101, son tanto sicuri se essi starebbero senza questa proposta stessa. E poi una tOrtesia va ,on uo' altra. A gente che vi dà il turibolo sul na30 non si può far meglio che di riconoscerli datoti di straor,li1rnrie facoltà. Ed infine, ciò varia un pò da quei dannati anarchici che, quando si prova il bisogno di riposare sugli allori, hanno sempre qualchf': obiezione da formular\!. Questi nt!o sindacalisti hanno accettato per la lotta economiza tutto ciò che caralttrizza la tattica anarchi~a: sciopero gentrale, azione diretta: più forte c. he non gli anarchici prcclamano la famosa lotta Ji classe. Di ·dove ,·it::. loro ii prurito di dare addosso agli anarchici? Un punto sul quale mai si sono spiegati, ma che ha la sua •importanza è il parlamentarismo. Essi h&.n fatto la guerra ai socialisti parlamentaristi battendo sulla loro alleanza coi parlamt:ntari borghesi, sul l01·0 poco vigore nell\1tl'cr111are i principi del sociali,;mo rivoluzionari 1, ma fin qui si son ben guardati dal dare la loro opinione sul parlamentarismo stesso. Bisogna conchiudere - giacchè spunta qualche candidatura sindacalista - che pur fingendo di disinteressarsi dalla politica , si riservano di ritornarvi se riusciranno a crearsi una clientela nel sindacalismo rivoluzionario e che accusandoci di voler dirigere il movimento essi non impiegheranno, in defiaìtiva, che la tattica di colui che inseguito gridava più forte di tutti: (( Arresta, arresta » per generare la confusione coll'aiuto della quale sa1varsi. Menzionando le loro pretese, non li rimprovero punto. Ma ecco dei tipi usciti dalla classe borghese, continuandone a farne parte per il loro genere d1 vita, che ~i fanno un trampolino con la lotta di classe ! Non per rimproverare la loro coltura, lo constato, ma essi carezzano gli operai, li felicitano perchè hanno saputo ·relegare gli intellettuali come accest.ori, ma poi intervengono nella lotta sindacale affermando che essi vo g iono (( pensarla 11 se gli operai la « vivono n burlandosi più o meno spiritosamente dai propagandisti operai se scappa loro un solecismo o una sgrammaticatura, deplorando di veder gli operai leggere Buchner, co 11 siderando come un grande errore l' affermazione che I' opera d' emancipazione dei lavoratori comprende la loro emancipazione intellettuale, che gli operai, pur combattendo la lotta economica debbono cercare di allargare il loro circolo di cognizicni genera lì, alfi.ne di esser maggiormente capaci di pensar col loro cervello. Io so quanto male possa fare una falsa educazione, quali sciocchi pedanti possano far sbocciare letture mal digerite. Ma i pedanti non si trovano che presso gli operai e del fatto che il desiderio di a ppre:idere possa far girar qualche testa male equilibrata non se ne tira la conseguenza che il lavora - tore non deve cercar di uscire dal!' ignoranza che de ve all'in segnam-:nto dello Stato. Nonostante tutte le loro adulazioni verso it movimento opèraio, nonostante tutte le loro tirate contro gl'. intellettuali, questi .:1mmiratori dell'<;peraio restano nella loro classe. Del resto, se le classi scomparissero, essi si vedrebbero privati del loro migliore appoggio. Operaio, amico mio, se ti mettessi a pensare col tuo cervello, che resterebbe agi' intellettuali? Sta tranquillo: sulla casella dello scacchiere soci aie in cui ti ha posto la tua nascita, tu hai la sorte, sublime, di essere un manuale : non dimandare altro. Aderisci al tuo sindacato, paga le quote regolarmente, obbedisci saggiamente ai capi che ti sarai scelto mentre costoro prenJeranno cono;iglio da quelli che hanno avuta la di;grazia di nas-:er..: i11 una classe aborrita ma che, premurosi di farsi perdonare di non essere che dc:glt intdlettuali, penseranno per te e, quando i socialisti parlamentari saranno spossessati, se tu hai bisogno di qualcuno per rimpiazzarli, essi avranno abbastanza divozione alla ~ua causa per prenderne il posto. Oh ma allora sii senza timore; non per dirigerti, ma per farsi il tuo portavoce, portando i tuoi ècsiderata nelle assemblee de• liberanti e realizzare la conquista delle funzioni i-,ubbliche sotto la nuova designazione : ~ Cvn-1uista del potere politico! 11 (Les Temps Nouveaux). + Hebert W. Harwill: ll problema della Camera del Lords. - La situazione attuak ddla politica interna Inglese offr.; un pr'- blema d'interesse cécezionale agli studiosi della stona e della pratica costituzionale. La questione Jella Camera dei Lords, e deJI,; sue possil.iiii moJificazioni ~ molto interessante in un paese che non~ dedito ai facili mutamenti, non si lascia prendere da idee utopistiche, e, anche in questa questione non ha affatto l' idea d1 una rivolta contro 1a gualitì-:azio:ic ereditaria Jel titolo. Si è trovato che la macl'.hinà
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