Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 7 - 15 aprile 1908

RIVISTA POPOLARE 189 1ucidezza, che poco gli possono stare a canto nella nostra lettt>:ratura; cara 1tere antico. Negli studi linguistic; e negli eco nomici s•ampò orme prc,fonde; neg·i s..r.itti stori ·i, specialmente nt:lle Noti 1ie sulla Lombardia (1844) e nd libro su l'lnsurre 1ione di Milano nel 1848 (1848), diè prova di una penetrazi< ne realistira, di un v:gore di sintesi, di un'dfi :acia cti n1ppresen~azione, rnirabìli. Egli Pppunto è l'iniziatore di ,ui si puo g!ori re il p\,sitivismo italiano. Ma, anch'egli fu un filosofo? Egli non fu vero filosofo, b :n -hè si fosse assunto il compito di comervare la trad11ione filosofica del 'UO grande maestro, Romagnosi. Il Politecnico pubblicato dal 1839 al '44 e ripreso poi nel 180", fu h maggiore incarnazione d ·l su., pensiero; e doveva i>s,ere un 11 repertorio mensile di s"udi applicati alla prospe rità e coltu"a sociale •, mirando, c0me prornetteva il mani f~sto con cui fu annunziato, ad << app.unare ai concittadini con una raccolta periojica ra p:ù pronta cognizione di quelh parte di vero che da'le ardue regioni della scienza p 1ò fac1l "ente con lursi a fecondare il campo ddla pratica e crescere sussidio e conforto aila pro,perità comune ed alla convi enza civile ~. Meccanica, chimica, tutte le scienze fisich ~ e matemat;che, le sociali: le parti applicative dt:lla filosofia, come dottrine di metodi e di educazione; e poi arti belle e poesia, tutto e11trava nel programma del Politecnico, mq tutto indirizzato a un fine di pratica utilità. E l'ultima p• ola di quel p1imu manifesto, al :ui spiri!o la rivista si mantenni! St',mpr ! f :de\e è: promuove1·e ogni maniera d'industria. L' intere~sè del Cat'ant:o era insomma economico e sociale, laddove la filosofia è ..it-1 contemplativa, come dicevano gli scolastici, eJ i sopramondo, come dice Ht:gel. Questo ci spiega il punto di \ista de' suoi scritti filosofici; i quali, vicevers~, confermano il concet o della insensi ,iJtà fi loso5c11, per dir così, dello spirito del Caaaneo, e servono a dimostrarci quale sia precisamente il motivo originario e fo 1 damenta'e del positivismo :n Italia. Lo scritto 'più antico di questa natura, a noi noto, è !'arti :o!o Delle dottrine del Romagnosi, del 1836, a proposito delle accuse di empi<!tà che erano state mosse al suo maestro dal Rosmini. A noi gio a notare la maniera in cui già il Cattaneo mostra di concepire la filosofia. Egli la·nenta che t< una nuova setta fìl0sofica n venga « allontanando stud;os •mente la gioventù dal'e semp1ici e sch:ette dottrine che il buon pretP. Francesco Soave tradu• ceva dai libri di Locke, 'e diffondeva in quelle scuole i , cui creb·'ero con noi tanti modesti e sensati e pii parrochi delle nostre p0polado 1i •. Quanto a se protesta: « Amatori e set• tatori della certe; 1 a, per quanto lo consenta la debole natura e il lento progresso della ragione, non cesseremo mai di ri - chiamare i giovani ai faticosi studii positivi, per cui soli può ella arrampicarsi di certezza -in certezza, con pace e con frutto ». Dunque: niente critica della conoscenza: (( la malleveria del nostro sapere sta nella consonanza di molte dottrine e molti corpi di dottrina ad attestarci un uoico ordine ed uno stesso vero ». Ma di quGle sapere? E' chiaro: del sapere empirico, che consta di queste dottrine conso 1anti, non turbare dal dubbio fi1osofico: ,t:rte, beata nell' innocenza di un e len, in cui non ha anc<>ra parlato il serpente tentatore ddla filosofia. Or,iinare fatti: ecco fa scienza certa, Ji cui egli rimprovera al Rosmini uno « sfrenato disprezzo ». Otto anni più tardi doveva con Cessare che quella filosofia lì, sdegnosa dei fatti, s'era fatta strada. E termina.a nel suo Politecnico certe sue Considera 1ioni sul principio della filosofia ( 1844) con quc::sta malinconica osservazione: « Pur troppo, qual'è ora la filosofia, discorde da tutto il sapere umano, sprezzatrice delle scienze po siti ve, e corrisposta da ogni operosa mente con eguale disprezzo, tutta carica di ricerche insolubili, cli dubii assurdi e di più assurde dimostrazioni, sarebbe un vanissimo perditernpò per la giovt:ntù, anche quando non le ispirasse funesta presunzione, t: stolto odio per· quelle discipline esperimentali che fanno la potenza e la gloria delle modr.rne nazioni, e solo dividono dall'evo medi:) il moJerno, e dall'India e dalla China stanziali e assopite la vigile e solerte Europa ». Fin dal 1839 acce:rnò come anche la filos"fia ddlo spirito dovesse trasformarsi in una scienza di fatti: u11'idca a cui diede più tardi uno svolgimento molto notevole e veramente genialt:. Rifiutò ogni metafisica e ogni psicologia fondata sulla coscienza psicologica, in nome della grande varietà dei fatti che ci mostra la storia dello spirito umano dal cannibale al filantropo. 11 Nel sdvaggio e nel pensatore la metafisica trova la stessa quantità d'uomo e la stessa qualità. Aristotele può edificare nell'uno e nell'altro lo stesso numero di categorie; Platone po,~e a giacere nel selvaggio 'o stesso stuolo d' iéiee che vigila nel pensatore; Kant dovrebbe d:stillare dall' uno e dalJ' altro la stessa ragione pura, perchè i fatti dell' istorta sono per lui mere pervenze d'un'uniforme subiettività; i nostri redivivi Spinosiani (i Rosminiani) potrebbero piantar nella coscienza del cannibale il perno dell'ente, e farne centro all'uni verso, e confond~rlo quasi colla divinità ». Tutto ciò per il Cattanlo sarebbe una vera enormità. I fatti gli sembra,;o qui in aperta contraJjizione con quelle dottrine filosofiche: u Qui fra 1:J. dottrina e il fatto dell'uomo, si spalanca un abisso :ne<mmensurabile. Le scole non presero un campo che basti ed adagiarvi la scienza e dispiegarvi tutto il ventaglio ddle umane idee ». Bisogna invece rivolgersi, con Vico, allo sviludpo stol'ico del pensie,·o universale. Non é dato scrutare l' _essenza dello spirito umano; il solo modo di conosce, lo è di studiarlo « in quanto si manifesta con li atti suoi e le sue elaborazioni ..... in quante più situazioni e più diverse si possa ». L'esperienza storica ci additerà i tratti comuni, in cui si può far consistere la sua naturn fondamentale e costante. Questi tratti sono sparsi per le diverse storie, pei riti, per le lingoe. E nello scritto citato del '44 egli esplicitamente raccostava la filosofia sperimentale dell'uomo, alla filosofia ,perimentale della natura, onde gli aomini, affiJati al senso, possono « umilmente rientrare nel seno della creazione, come in un tempio tutto perfuso dallo spirito che vi risieJe », poichè è dato loro di riscontrarvi un ordine matematico e un ness'), che è pensiero. Per modo che la filosofia in genere 11 sarà il nesso co mune di tutte le scien.ze, e l'esprt:ssione più generale di tutte le varietà, la lente che adunando li sparsi raggi illumina ad un tempo l'uomo e 1·universo » (VI, 140). Lt: stesse idee che veniva in quel torno svolgendo il Comte nel suo Cours de philosophie positive (1830 42): del quale per altro non apparisce che il Cattaneo avesse avuto notizia. La filosofia veniva ridotta al sistema delle scienze particolari; la scienza dell'uomo concepita come un~ sociologia. Le idee del Cattaneo piglian sistema in un Invito alla amatori della filosofia, pubblicato nel maggio 1857, che si può considerare come il manifesto delle dottrine positiviste ili ltalia. Negli studi sperimentali per Cattaneo, non è scienziato chi non produca una verità nuova; nei filosofici si perde il tempo a commentare e illustrare le cose degli antichi; come se il: dottrine innate e l'armonia prestabilita avessero in filosofia maggior valore che in fisica i vortici e l'orrore del vuoto. Nella storia della filosofia Cattaneo non vede che passi sparsi per vie che non conducevano al 1•ero: problemi che non son più problemi, questioni astruse, ipotesi fantastiche, .asserzioni estranee e contrarie alla natura del! 'uomo e dt:11'universo! Questo disprezzo della storia della filosofia sarà uno dei mo - tivi dominanti del positivism,__.; il quale infatti non aveva n;1lla da i:npararne, poichè negava lo stesso problema della filosofia. Dunque, l'oggetto ddla filosofia coincide con quello delle

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