170 RIVISTA POPOLARE I socialisti, almeno teoricamente, sono ormai tutti di accordo nel riconoscere la immaturità delle nostre classi lavoratrici , il pericolo di certe predicazioni, la condanna dello sciopero generale. E per comprendere sino a qual punto su di ciò ci sia lo accordo tra le varie frazioni del partito socialista e quanto viva, e, crediamo, sincera sia l'intenzio~e di cooperarsi ad evitare i conflitti tra forza pubblica e le masse popolari basta leggere i resoconti sul Convegno dei partiti popolari pro amnistia; convegno fondamentalmente sbagliato perchè i principali oratori da Turati, a Rigola, alla Alto belli, a Cabrini, a Reina in fondo riconoscevano che le condanne - comprese quelle dei ferrovieri - erano state bene appioppate; che i metodi seguiti dai cond,mnati erano illegittimi, riprovevoli, dannosi alla stessa causa proletaria; convegno, riuscito, perciò completamente inutile. Per convincersene basta leggere nell'Avantich'è stato il più benevolo nel giudicarlo ! - il giudizio che se ne da nel N.0 del 3 Aprile, nel quale lo si paragona ad una festa di _villaggio, che all'indomani non lascia che le tracce di una baldoria festaiola sulla piazza in tanti pezzi di carta abbruciacchiati ecc. ecc. Il dissidio tra socialisti e sindacalisti oggi lo riteniamo più grave e pericoloso io quanto i secondi, quanto più gli altri diventano ragionevoli, tanto più essi divengono violenti per mostrare che i loro avversari: sono dei rinnegatr e dei traditori. E si badi: questa attitudine non è esclusi\? _dei sindacalisti italiani , ma è anche quella dei smdacalisti francesi, ai quali ha dato addosso magnificamente Jean Grave in una serie di articoli sui carabinieri del sindacalismo nei suoi Temps Nouveaux, nei quali dimostra che tutta la violenza dei sindacalisti non è che un artifizioso e rettorico espediente per discreditare i loro avversarii , per accaparn~rsi e assicusarsi la popolarita (1). Ma chi è questo gmdice severo dei sindacalisti ? Forse un reazionario ? Forse un socialista, di quelli presi di mira dal partito più avanzato ? Che 1 Egli è il più colto, il più geniale, il più serio degli anarchici francesi viventi! Avvertiamo per completare il nostro pensiero, che se domani i sindacalisti e gli anarchici italiani divenissero rinnegati.... come gli ex compagni socialisti, la psicologia delle nostre folle è tale che per qualche anno ancora esse continuerebbero a procedere come sinora hanno proceduto. Le folle si riderebbero dei consigli di calma dei sindacalisti, come_ si ridono di quelli dei socialisti. A che cosa sia ndotta l'influenza degli ultimi si può rilevarlo da questo: all'indomani del convegno balordo pro amnistia nel quale era stato sopratutto condannato lo sciopero generale e nello stesso giorno in cui l' A:vantt ne commentava aspramente i risultati disastrosi, a Roma avveniva un nuovo eccidio e veniva proclamato un altro sciopero generale ... Ma diremo che la nuova attitudine dei socialisti non sia valsa a limitate e diminuire la follia protestaiuola e scioperaiuola ? Saremmo ingiu~ti se ciò affermassimo. Non indurremo la benefica mfluenza della parola di Turati e degli altri socialisti , dalla tranquillità dei ferrovieri; lo stesso Turati nel Convegno famoso fece comprendere che le condanne e i (1) I lettori ne troveranno tradotti due nella Rivista delle riviJte. licenziamenti dei ferrovieri esercitarono un'azione più efficace di tutti i buoni consigli della Confederazione del lavoro, della Direzione del partito socialista e del relativo gruppo parlamentare. Ma è innegabile, che tranne a Bergamo e in qualche altro punto isolato , se non ci furono questa volta i tentativi di sciopero generale e le solite pro teste, ciò in gran parte si deve all'azione savia del partito socialista, alle sue raccomandazioni, ai suoi scongiuri. E ciò sopratutto è evidente guardando a ciò che è avvenuto ora ed altre volte a Milano, a Torino, a Genova, a Firenze, a Bologna eec. ecc. tanto più che in questa occasione potrebbe sembrare più evidente il torto dei funzionari e fu più grave l'eccidio. Ed hanno torto, perciò, a non riconoscerlo i conservatori. ♦ Ed ora uscendo dalle generalità, che si applicano a tutti i casi consimili poche osservazioni sull' eccidio del 3 Aprile in Roma. Riesce incomprensibile il linguaggio dell'Avanti in t. rza pagina. Ecco il suo sfogo di biasimevole rettorica : « La parola di protesta ci è inaridita nella sua fonte, nel cuore, dal sentimento della sua inutilità/ >> « O cittadini di Roma, oggi alla servilità ussequiosa della terza Italia per lo imperatore d'Asburgo, è stato dato in olocausto il sangue di varii lavoratori - e dai balconi dell' Am basciata d'Austria si poteva veder quasi ancora palpitare in una pozza di sangue la materia cerebrale di uno degli assassinati ! » « E' avvenuto che ad una folla che non sa dimenticare i fossati di Belfiore e il capestro Guglit:lmo Oberdan ed esprime il ricordo sanguinante ancora nella storia, capovolgendo i suoi vessilli della libertà, che si tinsero di rosso nell' epopea del nostro risorgimento - è avvenuto che su tale folla si è sparato senza coraggio e senza necessità, perchè l' Ambasciata d'Austria non patisse il segno memore del gran cuore popolare, perchè fosse chiara la premurosa viltà servile della terza ltalia ufficiale accovacciata ai piedi del Vaticano _ lustrante le scarpe d'Asburgo, delle quali porta per sempre le impronte nelle natiche ! • ~ Il -corteo funebre che oggi gli assassini monturati insan guinarono non è pur giunto ali' nitima dimura, o popolo di Roma, ed ha sostato per raccogliere i nuovi caduti, gli assas sinati. O popolo di Roma, rimettiti in cammino verso le nuove fosse e poi ritorna a lavare... come sai e come puoi le pozze di sangue ancor fumanti in piazza del Gesù ! » « La polizia - è voce generale - ha voluto vendicarsi oggi degli smacchi infl.ittile spesso, quando volle essere provocatrice ;n recenti occasioni. Ed ha tratto atroce vendetta di sangue. • 1< O romani, permetterde voi che la vendetta sia compiuta nei silenzii propiziatori di consuete impunità? Il. succo di questo sfogo fa a calci colla sostanza dell'articolo in prima pagina. Lo sfogo di rettorica . è stato condannato severamente, inesorabilmente, dai cinque articoli che Oddino Morgari ha pubblicato a commento dell'eccidio di Piazza del Gesù e nei quali è stigmatizzata la viltà dei socialisti, che non sanno denunziare i torti e le responsabilità dei proletari. Mai noi fummo cosi severi contro i socialisti come lo è stato l'integralista direttore del1' Avanti! E' poi addirittura incomprensibile che il giornale socialista abbia voi uto giustificare gli schiocchi e ripetuti tentativi di dimostrazioni contro l'am• basciata austriaca, quando sono proprio i socialistitutti, tutti! - a condannare tali dimostrazioni, che non sono innocue, ma che possono produrre gravissime conseguenze internazionali - specie in questo momento di tensione colla nostra alleata di oltre Isonzo. E che importa della patria e dell'irredentismo ai
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