Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 7 - 15 aprile 1908

RIVISTA POPOLARh 187 miei Abruzzi montuosi e fluviali , ora lungo le dolci colline adriatiche delle Marche, ora tra i verdi ed ampii tratturi pu - gliesi, ora tra gli sbarbagli algerini, ora pei v1tlichi delle Alpi e pei borghi caratteristici dei confini settentrionali, ora in !svizzera, ora in Germania, ora in Inghilterra, ora in Francia ..... In automobile : cioè, tutto da un nuovo punto di vista : il paesaggio percorso, la città attraversata, la gente intraveduta, la provincia o la regione trasvolate a cinquanta, settanta, novanta chilometri all'ora, nella vertigine della velocità e attraverso le lenti della maschera da chauffeur, sono tutt' altra cosa da quello che appajon~ dallo sportello d'una corriera o da quello d'un accelerato, dalla sella d' un cavallo o dal''andatura ordinaria d' un pedone; la fìsonomia d'un luogo, d'un popolo, d'una scena, è tutt'altra, contemplata tranquillamente e a bell'agio, o colta in un lampo fugace: l'una sta all'altra come il quadro dipinto al philm istantaneo: anche questo ha i suoi pregi: se non altro, è più immediato, più sintetico, più semplice, e quindi, quasi sempre , più sincero e più caratteristico; e in ogni modo ~ arte esso pure, com' è arte (e che arte I) anche l'automobili;,mo quando è praticato da uomini, anzi da gentiluomini, di gusto fine, di coltura varia e di penna sicura, come l'autore di questo bellissimo libro. Molto diversi, ma non meno affascinanti, sono i VIAGGIche Pier Ludovico Occhini ha fatti nell'Italia eritrea e nell'Italia transadriatica, a Massaua, all'Asmara, a Keren, ad Assàb, e poi a Zara, a Poia, a Capodistria, e eh' egli ha narrati agl'Italiani della Penisola in questo volume della Casa Lapi di Città di Castello, con uno stile così vivace, così animato, così caldo, così pittoresco. Molto diversi, perchè qui, se è artistico spesso il mezzo , è sempre decisamente e spiccatamente politico il fine. L' Occhini è, e tutti lo sanno, un fervente apostolo di una « più grande Italia >), e lo è, a differenza di troppi a:tri, per vero sentimento di patria e in assoluta buona fede: tutto ciò che dice, dati e scatti, impressioni e induzioni, reca l'impronta non falsificabile della sincerità. Della quale sincerità è del resto buon documento anche l'appendice al volume (un'appendice di più di cento pagine) con le risposte di molti fra i più autorevoli pensatori e uomini politici d'Italia all'inchiesta della rivista << li Regno >) sulle relazirni fra l'Italia e l'Austria: risposte, come si può immaginarsi, svariatissime e rispecchianti le opinioni più opposte : tanto che ogni lettore intelligente che non ne avesse ancor una incrollabile , vi troverebbe tutti i più ampi elementi sociologici, storici, economici e psicologici per farsela. Quanto a me, chi mi fa da tempo l'onore di Lggermi, sa benissimo come io la pensi; e chi non mi conosce potrà saperlo leggendo la risposta di Gaetano Salvemini, che è, su p~r giù, e nel suo significato complessivo, quella stessa che io , con altre parole e fors' anche con altre motivazioni, avrei data. E viaggi ancora, e ben altri viaggi , ed eloquenti nel senso opposto, cioè in quello d' umiliar~ ogni nostro orgoglio e di mostrare quanto siam barbari ancora noialtri europei, e quanto scarsi titoli , e quanto poca ragione abbiamo a pretendere di incivilire il resto del m0ndo , viaggi non più nell'oriente immediato, ma NELL'ESTREMOORIENTE, son quest, compiuti da Luigi Barzini nel Celeste Impero durante l'invasione degli eser - citi alleati delle grandi potenze pa la repressione dei « boxers »: la casa Streglio n' ha fatta ora un' edizione economica illustrata abbondantemente di schizzi e di piante , che la rende accessibile a tutte le borse , e che le permette di fare larga propaganda dì v1:rità e di giustizia in mezzo alla folla, anche colta, ma male informata, che sa oggi della Cina e dei cinesi press' a po::o quel che sapeva dei giapponesi e del Giappone prima delle recenti guerre vittoriose, che apersero così bruscamente le palpebre e illuminarono le pupille anche ai ciechi. Il Barzini si dimostra anche in queste succosisrime pagine quel grande artista del reportage cosmopolita c h' egli è : le descrizioni dei luoghi, delle genti, dei fatti, sono così incisive, così sobrie, così potenti, nella loro telegrafica sommarietà, cht: a libro chiuso si ha la prodigiosa illusione d' avere veduto, udito, provato anche noi tutto lo strapazzo del viaggio, tutta la fantasmagoria delle vicende, tutto l' orrore della guerra e dell'eccidio, tutto lo sdegno del saccheggio, del vandalismo e della brutalità degli occidentali educatori d1 barbari. E st: non libro di viaggi , qualcosa di molto simile, e d' esternamente interessante, sono i RICORDIDI FoLCHETTO (Jacopo Caponi) raccolti in un grosso volume della S. T. E. N. Son quarant'anni di giornalismo, che fanno un magnifico pendant ai « Quarante ans de Théatre )> del Sarcey : vivendo nel mondo politico, letterario, artistico, boulevardier, per ÌPformare il « Fanfulla n e poi la « Tribuna » di tutto ciò che forveva, spumeggiava, ribolliva, si dissolveva, si ricomponeva in nuove combinazio i nel grande crogiuolo parigino, Falchetto ha occasione di parlarci de omni re scibili con quella verve e con quella finezza e con quella serenità che son proprie degli spiriti più evoluti e disciplinati ed esperimentati : e tutta la storia contemporanea sfila per queste pagine in forma aneddo - tica e colorita : la guerra e l' assedio, la comune e la repubblica, il boulangismo e l'affaire, Verdi e la Duse, D'Annunzio e Ferrere, Michetti e Gallori, e quanti italiani insigni capitassero a Parigi a ricevervi l'investitura della celebrità mondiale. Mezzo libro di viaggi, o almeno d'ambiente esotico, e mezzo romanzo di fantasia e d' avventura, è quello che sotto il nome del dottor Omar Ben Alì ed il titolo UN MEDICONELL' HAREM la S. T. E. N. ha pubblicato recentemente in una pretesa ver - sione italiana : ;:,retesa, dico, perchè io ritengo tutto il libro immagin.1to e scritto dal sedicente traduttore , dottor Lelio Monte), di cui son nt.:ti l'ingegno, la coltura e l'immaginazione, e in base a molte letture dì soggetti orientali, a buoni dati di fatto diligentemente raccolti qua e là ed abilmente selezionati e messi insieme, e magari dopo una gita di piacere od anche, chissà, un soggiorno dì qualche settimana a Costantinopoli: una lettura, in ogni modo , come svago , assai dilettevole , e molto più seria ed onesta , d'altra parte, di quanto il titolo mi avl!va fatto supporre. E passiamo ai libri di biografia e di critica letteraria e po· litica : eccone uno, di quasi seicento pagine, in cui Carlo Giordano studia diffusamente la vita e l'opera (lì GIOVANNIPRATI in base anche a documenti nuovi ed inediti (Torino S. T. E. N.) e ne riporta abbondantemente versi e prose ignoti , men n_oti o dimenticati; un altro, molto minore di mole, ma a me assai più simpatico di contenuto, su l'opera poetka d' EMILIO PRAGA, indagata e giudicata con molto lodevole imparzialità, non disgiunta da novità e personalità di criteri, dal dott. Attilio Canilll (Milano , Pallestrini) , ed un terzo , ancora , terzo • anche nell'altro senso, di essere stato preceduto da due della stessa materia e i autore, contenenti con esso il CARTEKGIODJ MICHELEAMARI,raccolto e postillato da Alessandro D'Ancona (Torino, S. T. E. N.): due bei nomi, ai quali ogni elogio è superfluo, ed ai quali s'aggiungono qui, come destinatariì o mittenti delle lettere pubblicate, nomi come quelli del D' Azeglio , del Michelet , del Renan , del Viliari , del Cavour', del Crispi, del Dumas , del Gioberti , di Garibaldi , del Giordani, del Guerrazzi, del Manzoni, del Mamiani, del Minghetti, dello Scott,• e d'altri e d'altri che nella storia recente del pensiero

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