Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 7 - 15 aprile 1908

RIVISTA POPOLARE Ben più modesto poeta , ma poeta vero, ancora , e che si serba tale anche assai oltre I' età in cui tutti fan versi come i grilli e gli uccelli in amore, incoscienti delle ragioni dell'arte e dei garretti che occorrono a fare dell'alpinismo sul Pindo e sull'Elicona, poeta vero, dico, è ancora Mereurino Sappa del quale, sotto una copertina gentile, tutta voli, tutta nidi, tutta spighe, di Giovanna Catleri, la Casa Streglio pubblica questo MANIPOLOdi sonetti , di ballate , di madrigali , di giambi , di liriche d'ogni specie, quali bizzarre, quali pie, quali sdegnose, quali meste, quali satiriche, ma in ogni modo utte schiette, fresche e sincere. Ecco il solito saggio : <t Volucraria : Blanda cesena, lodola giulìa, dolci madonne, e tu, mt:sser lo storno, che fatto avete a' miei colli ritorno, molto mi piace vostra compagnia: molto mi piace , al chiaro dì sereno , fuggendo i gheppi implumi e marioli , a voi venirne , miei pennuti amici , e ricovrar delllìl natura in seno, fra le musiche vostre e i vostri voli, o crt:ature libere e felici ; e spaziar pe' piani e le pendici, e capir, com' io fo, vostra favella, eh' assai più chiara mi sembra di quella oggi usata da molti in poesia , blanda cesen<\ , lodola giulìa ». Ed ho anche ricevuti questi altri volumetti di versi 1 che mi limito ad annunziare : Arturo Blrga, RISPETTI TOSCANI,Torino, S. T. E. N.; Paolo Gazza, TEMPUSLOQUENDI,Ivi ; Federico Rossi, MOMENTILIRICI,Ivi ancora; Arturo Onofrl, POEMITRAGICI,edizione dell' Autore, Roma ( Tipogr. della Soc. Editr. Laziale) ; Santi Sottile Tomaselll, SFINGE, Palermo, Sandron ; Carlo Vallinl, UN GIORNO,Torino, Streglio. * E qui avevo fatte quattro o cinque cartelle sul perchè del semplice annunzio, in luogo della recensione , di questi versi, d'un libro indefinibile, di due romanzi e di un dramma ·che or ora dirò quali siano: ma le ho stracciate, per e"'nom=a di spazio , c1oe per poter parlare un po' più e meglio dei libri che mi sono piaciuti, che m'hanno interessato, che ho letto con profitto. Dirò solo, o meglio ripeterò per l' ennesima volta , che io non assumo alcun impegno 1i scrivere intorno ai libri che mi si mandano spontanean.ente , da chiunque vengano e di chiunque siano: l'impegno è solo per quelli che chiedo io, e che, o per il nome dell'autore, o per la materia trattata, so già di certo che non mi faranno perdere il mio tempo a leggere e il mio inchiostro a scrivere. Il dramma non chiesto, dunque, è CALENDIMAGGIOdi, Valentino Soldani (Torino, Soc. Tipografica-Editrict: Nazionale), s~condo del ciclo storico « Rex Regum », che si svolge al tempo dd Mediçi in sul declinare della repubblica a Firenze; il libro indefinibile è IL DIARI~ DEGLISPIRITI,di Gaetano San• tonoceto (Messina, Trinchc::ra); e i due romanzi, che parimente mi limito ad annunziare ( nè con ciò dico affatto che siano cattivi, ma solo che non m' interessano) editi dalla. medesima S. T. E. N., sono quelli di Felice D'Onvfrio, LA FAMIGLIA RoNDANI, romanzo di costumi siciliani contemporanei·; e di Felice Toscano, SILVIO PREGATI, romanzo storico veneto del tempo delle guerre d'indipendenza. E vengo finalmente ad un ultimo, che, pur non chiesto, ho accolto festosamente e letto con vivo godimento estetico fin dalle prime pagine: prime non già numericamente, ma crono logicamente : perchè io , innanzi d' accingermi a leggere da capo a fondo un romanzo, lo assaggio qua e là a caso: e se ci trovo lo stile, cioè l'uomo .... o la donna, lc::ggo;st: no, no. E lo stile, cioè appunto l'uomo, anzi la donna, lo trovo sempre in Clarice Tartufari : il suo ultimo romanzo , IL VOLO n'IcAR.O (sempre editrice la S. T. E. N.), possiede, come ogni cosa sua , quelle profonde , misteriose , divine stregonerie, per le quali si è artisti. nati , e con le quali , esercitandole e perfezionandole , si diventa artisti grandi : quelle che ipnotizzano il pubblico, lo fanno sognare ad occhi aperti, gli fanno credere vere tutte le bubbole che gli si narrano , gli fanno vedere come reali tutte le immaginazioni che gli si descrivono, lo fanno ansimar~, vibrare, fremere, trepidare, sudar freddo, adii arsi, ridere, piangere, persuadersi, mutar parere, contraddirsi, ricredersi, essere un altro, tornare in sè. Detto questo, è superfluo riferire la tela del nuovo libro: basterà dire che è un intenso e squisito studio di anime contemporanee, fatto t:videntemente dal vero , nel nostro mondo insieme piccolo e grande, dell'arte e delle lettere, della cattedra e del giornale, dove tutte le miserie e tutte le glorie e tutte le ingordigie e tutte le flerezze s' incontrano, s'urtano, si aggrovigliano e si confondono. E aggiungere (chè questo è il marchio essenziale della vera opera d'arte) che l' autrice, la quale pure non in-, terloquisce mai , è sempre presente nel libro , e che il libro stesso potrebbe da altri essere scritto anche meglio , o più facilmente men bene, ma così, no: così, dalla Tartufari sola. * Lo stesso pregio, il pregio supremo della personalità, possiede , sebbene ancora assai giovane (suppongo) quel Pignatelll di Monteroduni ( e il nome ? ) al quale devo il piacere variato e singolare della lettura delle quattordici forti e so - stanziose novelle che egli ha raccolte sotto il titolo della prima, IL SANTOMISTERIOSO(Torino, S. T. E. N.): il Pignatelli scrive facile e piano, semplice e sobrio; e, a prima giunta, come da certe sane ed oneste vivande casalinghe, non si ha dalla sua. prosa. I' impressione di un grande sapore ; ma poi, più si legge e più si gusta; e si sente meglio, per l'assenza d'ogni droga e d'ogni intingolo, il valore nutritivo della schietta sostanza , t:, meglio che il sapore , l' essenza stessa , e direi quasi l'anima del buono e forte alimento; alla fine, e uscendo di m~tafora, si sente;: che il novelliere è uno stilista, un vero e proprio stilista, e tanto più raffinato quanto più dissimulato: e certi suoi tocchi descrittivi, per esempio, a puro disegno e chiaroscuro, come acque forti, quasi senza epiteti, senza av• verbii, senza figure retoriche d'alcuna specie, sono di un'efficacia meravigliosa. * CARDELLOdi Luigi Capuana, (Palermo, Sandron) è la storia, scritta per i ragazzi, d' un loro coetaneo siciliano, vispo, ardito, bravo e buono, che fa prima l'ajutante d'un burattinajo, poi il servitore d' un canonico, poi il sorvegliante d'un ingegnere , poi , con lui stesso , l' artista vasajo , fino a scoprire nuove vernici , nuovi smalti , nuove iridescenze , per cui la loro fabbrica, che f10isce per diventar tutta sua, acquista rinomanza e fa fortuna. Come sappia narrar tutto questo il Capuana, è superfluo ridire ; com' è superfluo , pure , notare che il libro è altamente educativo, nella continua (< lezione di cose » che esso dà ai suoi giovani lettori , in luogo delle solite fatue fantasie o dei più soliti predicozzi infecondi. Nè vanno dimenticate le buone illustrazioni (che non dovrebbt:ro mancare mai nei libri per i fanciull•) di G. G. Bruno. * Ed ora vien tutta la serie dei libri di prosa veramente d'elezione per me: libri d'arte per la forma, libri di pensiero per la sostanza; libri che non solo si gustano leggendoli, ma che sj ruminano ancora dop;:i letti; libri che restano nel cervello, dopo che vi son0 arrivati per le vie dei sensi , allettati da immagini, incantati da visioni , deliziati da quadri , da pano - rami, da spettacoli. Uno è quello, edito dai Treves e decorato d' artistici fregi dal Costetti, in cui Carlo Piacei ci conduce in giro IN AUTOMOBILE,a comodt: riprese, ora attraverso questi oramai quasi

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