RIVISTA POPOLARE 179 a creare e curare le necessarie riserve di bilancio e di economia, a liberarci quanto più possibile da ogni dipendenza del capitale forestiero; - e noi abbiamo per anni fatto precisamente il contrario ». « L' on. ministro degli Esteri proclamava giusta-- mente la necessità di un esercito forte per fare una politica di pace; ma un Governo che questo pensa ed afferma, dovrebbe aver provveduto a tempo alle necessità dell'esercito e della difesa del paese>>. cc In ordine di tempo le proposte di maggiore spesa sono state presentate al Parlamento in ragione inversa della loro importanza e necessità; e oggi che i margini del bilancio cominciano a restringersi, oggi che si segnalano alcuni sintomi premonitori di un periodo di maggiori difficoltà finanziarie, anche per effetto delle condizioni generali dei mercati mondiali, il Governo mette il Parla mento dinanzi al crudo eiilemma o di rifiutare il suo voto a spese che si dichiarano essenziali alla difesa della patria; o di mettere in pericolo l' equilibrio del bi lancio. Queste stesse maggiori spese della Marina non avrebbero dovuto anteporsi a quelle ben altrimenti urgenti dell'esercito e delle difese di terra ». cc Occorre sempre aver presente che, data la nostra posizione geografica, anche una decisa superiorità in mare servirebbe a poco nel giorno in cui l'esercito non fosse in grado, non dico di aggredire il territorio del nemico, ma nemmeno di difendere validamente il nostro dalla invasione>>. « Vi è urgenza metter mano una buona volta al rinvigorimento delle nostre difese di terra; e se è già enorme la responsabilità che pesa sul Governo per le trascuranze e le insufficienze del passato, è pur maggiore quella che oggi inc9mbe, congiuntamente e singolarmente, alla Giunta d'inchiesta e al Ministero per ogni ulteriore indugio n provvedere ». « La Giunta d'inchiesta per troppo amore della perfezione o per la preoccupazione di non creare imbarazzi al Ministero, va per le lunghe e tarda a venire a conclusioni positive sia sulle questioni di ordi_namento dell' esercito sia sulle spese straordinane >>. « 11 Governo figura di aspettare le decisioni della Giunta e non ripara intanto nemmeno a -quelle occorrenze che dovranno pur essere eviden·emente comprese nelle proposte finali dell' inchiesta. Il tempo intanto passa, si compromettono ogni giorno nuove spese per diecine di milioni in tutti gli altri servizi civili, e il margine libero del bilancio generale dello Stato si va sempre più assottigliando. cc Ogni ulteriore ritardo può non solo essere eventualmente cagione di danni irreparabili pel paese, quod di avertant, ma porta pure alla dolorosa conseguenza di riversare sui provvedimenti militari, per quanto indispensabili, la triste odiosità di ftgurarare essi nel giorno in cui ci si dovrà mettere mano, come la cagione determinante dello squilibrio finanziario, ogni volta che vengono deliberati dal Parlamento dopo compresse tutte le ~iltre spese e sparito ogni adeguato margine di bi lancio >>. • Il Parlamento non può dal canto suo rifiutare le spese indispensabili alla difesa del paese anche a rischio di turbare il pareggio del bilancio; ma esso ha insieme il diritto e il dovere di procedere ad occhi aperti , con la piena coscienza di quello che fa e col fermo proposito di riparare con virile energia alle conseguenze finanziarie ed economiche che ne possono derivare >>. « La responsabilità pvi di tali conseguenze ricada tutta su chi potendo non provvide in tempo al necessario prima che al superfluo, su chi non tenne informato sempre lealmente il paese dello stato vero delle cose ». . « Al Governo incombe lo stl etto dovere di risolvere il grosso del problema militare prima ancora dei Comizi generali. Sarebbe opera non patriottica il lasciare che la lotta elettorale abbia a di battersi intorno al tema se il paese debba o no essere efficacemente tutelato anche a rischio di gravi sacrifizi, i 1 lasciare che le neccssi tà ineluttabili della di tesa nazionale possano da Lhicchessia •venire presentate agli occhi delle moltitudini come la ragione specifica e principale dei nuovi tormenti o del rinvio di promessi benefizi >>. « Ho finito. Mi sarebbe parso di mancare a un dovere verso la cosa pubblica, non segnalando alla attenzione della Camera i pericoli della situazione cui andiamo inçontro a cuor leggiero, come se nulla dovessimo mai imparare dalle dolorose lezioni del passato >>. + Dalla finale dichiarazione dell' on. Sonnino si argomenta che egli avrebbe votato le spese per la guerra e per la marina Ed egli è stato logico ed onesto: ha presentato al paese un programma chiaro ed esplicito. Faccia altrettanto il governo e presenti tale piattaforma alle future elezioni, che potrebbero affrettarsi: il paese lasciato libero , deciderebbe , con conoscenza di causa. A noi sembra che una contraddizione ci sia soltanto tra la spesa e la politica estera dell'on. Tittoni, che egli approva. Questa politica di buone relazioni coll'Austria, che noi caldeggiamo, non rende nè necessaria, nè urgente la spesa di altri 100 milioni circa; perciò noi non li consiglieremmo. Non li consiglieremmo anche perchè nessuno ci affida che sarebbero spesi meglio che pel passato; non li consiglieremmo perchè riteniamo sempre sproporzionati i dodici corpi di esercito per l'Italia; perchè per averli effettivi e produttori degli effetti militari che se ne attendono pensiamo che sarebbe necessario sorpassare i 50 milioni in più previsti dall'on. Sonniuo ! Con queste spese nt.'n solo sarebbe assorbito l'avanzo del bilancio; non solo sarebbero forse necessarie nuove imposte; non solo sarebbe rinviata qualunque riforma tributaria; ma !utt_e le nu~v.e spese d'indole sociale, assolutamente md1spensab11I, verrebbero rese impossibili senza che l'Italia acqui - stasse quella sicurezza E.ulla quale dovrebbe contare tenendo conto dei grandi sacritìzi che essa ha fatto per l' esercito e per la marina. ' la Rivista Hahemusconfitentemreum... L' Avanti del 3 aprile ha un articolo: Il metodo sindacalista giudicato.... dai fatti, a cui si accenna in altra rubrica della '1{.ivista. Noi sentia-1110il bisogno di riprodurne alcuni brani ad edificazione degli altri e per soddisfazione nostra. Sono quelli per lo appunto, nei quali si consiglia decisamente il distacco dei socialisti dai sindacalisti e si fa il bilancio del bene e del male- del molto male, senza un zinziuo di bene - arrecato dagli scioperi generali. L'Avanti dopo avere messo in ridirolo il convegno pro amnistia soggiunge : « L'ordine del giorno e le re1ative argomentazioni della rap presentanza sindacalista al convegno ebbero una illustrazione suggestiva in ciò che ne dissero due oratori , non certo so• spettabili di antisindacalismo: l'anarchico C1;ccarelli e un sindacalista sereno, il ferroviere Suzzani , .
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