Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 6 - 31 marzo 1908

RIVISTA POPOLARE 113 tali che l'on. Casana vuole organizzart', di accordo col Ministro della istruzione; gli trasmetton0 in data del 22 mnrz0 il resocont) di 1rn coli lf)Uio di un s:to collaboratore col prof. Aurelio Stopp)loni, provveditore agli studi in Ancona. Lo Stoppoloni, che si è <,rcnpato òi questa quistione con amore, dopo :wer ricordato cbe il Generale Pistoia con un poco di buona volontà riusci a ridurre del 60 per cento gli analfabeti tra i Roldati della divisione di Ancona negli anni 1904 1905, consigìiò d'imitare la Svizzeni. « In I svizzera, egli disse, da trmpo si ba l'uso di render noti i risultati degli e~rnmi rui vengono sotto-. poste le reclllte e ciò ioteres~a vivamente l'opinione pubblica. Anzi questa pubblicazione periodica, fatta dapprima cantone per ca11tone, poi distretto per dist,rett0, coi eiettagli degli e~nmi e le medie generali dei ri:-,ultati é divenuto un w·ro avvenimento, ntteso, discus,,,o, commell lato con !~n, nde calore, poichè vi si immischia l'i<mor pror rio lrcalP. Si confrontano i risultati presenti coi µassati. di un distretto col distretto più vicino e ne nasce così una nobile garn, poichè da questa pubblicazione si tn1e nno dei principali elementi per 111is11rarel'istruzione ropolare di una dflta regione. Alla discussione prendono viva parte i maestri i quali per loro amor proprio, raddoppian" di zelo e si offrono a dare grat11itamente lezione ai loro antichi allievi affinchè questi si presentino agli esami ben preparati per subire la prova, Lo stesso zelo spinge i consigli comunali i quali, gelosi del loro buou nome, istituiscono qnasi dovunque scuole speciali perchè non vada disperso il frutto della scuola• primaria nel tempo che intercede fra questa e il reggimento. V ·101sapere quale progres:-o si è avuto con tale sistema? Nel 1906, tra le reclute che sostennero l'esame prescritto ali' inizio del servizio militate - in tutto erano 25,000 - vi furono soltanto 17 analfabeti. Tutte le altre recinte diedero prova non solo di saper legger.e e scrivere ma anche di possedere le più necessarie cognizioni di storia, geografia, aritmetica, etc. Diciassette analfabeti in tutto l'esercì to Svizzero ! Se uoi sottoponessi mo le nostre reclute all'esame che a es,;e si fa eubire· in Svizzera quante reclute analfabete avremmo noi? Basta farsi questa domand~ per giudicare dei grandi benefici che le scuole reggimentali potrebbero arrecare al nostro paese, specie se la scuola non sarà limitata al puro apprendimento del leggere e dello scrivere. Un turbine di fenomeni sociali si agita intorne alla caserma e cieco è chi non vede che un ésercito non può più vivere soltanto fra le ev0luzioni di piazza d'armi e le riviste del quartiere". Altra volta noi abbiamo ricorJato l'esempio della Svizzera e lo Stoppoloni avrebbe potuto completare la efficacia di tale insegnamento che ci viene dalla pie cola repubblica rammentando che in !svizzera in un Cantone si destina un maestro ad una sola recluta. analfabeta ... + La questione Macedone. - La morte del generale De Giorgio ha sollevato di nuova e acutizzato la. questione delle riforme in Macedonia. La bella calcolatissima indolenza. dei Turchi, che fu sul principio coadiuvata dalla ostilità del delegato Anstriaco in Macedonia, eppoi stupenda.mente sorrettà dalla furberia di Hilmi Pascià, aveva resa completamente nulla la missione del De Giorgio e dei suoi ufficiali; anzi aveva ridotta la gendarmeria macedone alla assoluta inattività. Più volte il De Giorgio aveva annunciato il proposito di dimettersi, e ne era receduto soltanto per le calde e costanti pressioui del governo italiano. Ora la questione della ferrovia attraverso le provincie balcaniche, e la successione al generale testè defunto morto probabilmente per una indigestione di scacchi rientrat e) hanno spinto l' Europa - il famoso concerto delle stonature - a tentare di sgire in q nalche modo , anche perchè la situazione nei vilajet macedoni è diventata così pericolosa, che uno scoppio di rivolta armata, e il ricominciare delle stragi che tempo fa insanguinarono la Macedonia non sorprenderebbe nessuno. L'Inghilterra ha presentato nu progetto di riforma, e col progetto la proposta della nomina di un governatore generale europeo per la Macedonia, questa prnposta ha scossa la Turchia che si è affrettata a far sapere che essa è dispostissima a tutte le riforme pur che nulla venga a menomare la sua sovranità. Naturalmente la proposta del governatore generale è gravissima e non è nn mistero per nessuno che se fosse accettata, la sovranità della Turchia sulla Macedonia sarebbe finita. Di qui la nota Russa, che è un quid di mezzo fra l'insufficiente programma di Murzstzeg e la troppa radicale proposta Inglese. E di quì anche la rapida acquiesceuza della Turchia alle riforme nei vilajet macedoni. La nota inglese e russa , il progetto di riforme Austro-Germanico, la tendenza della stampa russa a considerare utile nna. cospirazione della Russia e dell'Italia nei Balcani dimostrano che il famoso e tanto decantato proclama di Murzsteg ha fatto il suo tempo, e ingloriosamente anche, poichè nulla di pratico e di ntile n'è llScito per la Macedonia; la Turchia ha avuto tutte le opport11nità di non applicare riforme, ed ha trovato i mezzi negli articoli stessi di quel progrnmma, e l' Europa. ha dovuto persuadersi d'essere stata bL1rlata per opera della sua diplomazia. Il programma di Murzsteg era risultato unicamente favorevoie all'Austria ed alla R,1ssia.: ma q11esto RUO carattere appnnto lo colpiva di sterilità, poìcbè allo svolgimento dell' opera Austro-Russo si opponevano, seri e positivi, gli interessi tedeschi e ital1:\.ni. Von Bùlow parlando col corrispondente parigino del Novoje V1·em'ia ha dichiarato che la Germania inte11de lavorare di <'Oncerto con le potenze e1iropee in Macedonia., ma ha dovuto altresì convenire - approvand.o - che l'opera del barone Mar8hall a Costantinopoli è stata. spesso il bastoue nelle ruote - a fin di bene~ si capisce - all'opera dei colleghi austriaco e rusio. Naturalmente l'assetto definitivo della penisola balcanica è la coppa amara che tutta Europa allontana da se, quando più le è possibile. Eppure bisogna che una voi ta o l'al trii. riesca a trangugiarlii. Allora. per qnel momento sarà bene che l'Italia sappia bene ciò che vuole, fii., dove vnole andare, ed in compagnia di clii, poichè da sola non potrebbe, altrimenti rischia di trovarsi tagliata fnori non solo dai vantaggi politici, ma anche da quel grandioso movimento economico che, verso l'Asia e Je Indie, verrà provocato dalle ferrovie attraverso le provincie balcaniche, parteuti dal centro dell'Europa. E questa è una sitnazione alla quale biso- ~na seriamente prepararsi, ora che ~i si avvia, senza dirlo, alla revisione del programma di Mun.1steg. + I disoccupati e la Camera del Comuni - La proposta di legge, predentata da P. W. Wd:-iou, di dar lavoro o mantenere a spese delle autorità locali, i disoccupati è stata respinta. Il JJl'Oblema di questo dibattito è complesso. Da un lato è una delle fasi della grande questione economica che travaglia ii mondo civile; dall'altro è un significante episodio della politica parla men tare Inglese. Il grande agglomeramento dei disoccupati in Loudra e nelle grandi città inglesi, Manchester, Liverpool,Leeds. Birmingham preoccupa non soltanto i filantropi e la polizia, ma anche gli studiosi di economia, i medici ed il governo. Miseria, malattia, delitto precedono di pari passo ed il problema, si è fatto d'anno in anno più grave. Iohn Burns, l'operaio diventato Ministro del Lavoro si è più voi te preoccupato del come rì solvere il problema, e si è sempre trovato di fronte a diffi ·

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