164 RIVISTA POPOLA RE trirono delle più larghe aspirazioni, si affil(arono all'una o ali' altra frazione socialista che si disputano la preminenza; ma l'idea di una confedernzione del lavoro germina appena e po chissime associazioni soltanto si elevano al disopra degl 'interessi immediati ed egoistici della professione. Ma ecco che verso il 1890 e dopo, uno spirito nuovo sembra animare queste unioni professionali. Le grandi industrie accentuano la concentrazione di capitali e di uomini. Per resistere alla loro pressione i salariati sentono il bisogno di formare agglomerazioni più vaste, di riavvicinare i Sindacati già creati. I gruppi locali ed autonomi ~i riconciliano nelle Borse del lavoro, nelle federazioni di mesti"ere, nella Confederazione del lavoro. Al dis,Jpra delle professioni e delle società lo spirito di classe è sorto ed è questo spirito di classe che propriamente costituisce il sindacalismo. I lavoratori non si contentano più di riforme passeggère ma vogliono rompère lo stesso regime sociale riunendogli contro tutte le energie proletarie. Il Sindacalismo differisce dunque dal movimento sindacale francese di un tempo.; è tutta una dottrina di sovversione fondamentale e si attacca alle fondamenta della società contemporanea. Per niotivi analoghi si distingue dai movimenli sindacali dei paesi germanici, angio sassoni e scandinavi. Come il socialismo, il sindacalismo in ogni paese ha un carattere specifico. Il Tradeunionismo è celebre per la sua disciplina, per le alte quoti?!zazioni per il suo personale di funzionari che costitui• scono una vera amministrazione. Il sindacalismo francese se ha introdotta la disciplina ha ripudiato alle alte quotazioni. Il sindacalismo francese accusa il si-ndacali~_moanglo-sassone o germanico di. ispirar troppa fiducia nel governo e di deviare volentieri verso scopi secondari. Invece di stimolare lo spirito del proletariato le unioni di Londra e di Berfino gli servonc di freno. Il sindacalismo francese per la sua or entazione , la sua dottrina pei mezzi di lotta ha un'originalità tutta propria. Esso nel nostro paese è antagonistico al socialismo politicc. Quando si studia il scciàlismo francese dopo la Rivoluzione del 1789 o piuttosto dopo il principio :lei XIX secolo uno si accorge che ha traversato tre fasi successive: Prima non è che una concessione utopistica; dopo passa al socialismo scieutifico e comincia col manifesto dei comunisti : lo Stato è l'istrumento d'oppressione del proletariato, occorre dunque conquistare lo Stato per distruggerlo, per farlo servire contro la classe possidente. Si giunge poi al socialismo politico. Sfor zandosi di conquistar mandati prolunga lo stato di cose esi stente e volendo invadere il Parlamento è troppo tentato d1 adattare i mezzi al fine: fa alleanze con partiti che non hanno per scopo la trasformazione del regime sociale e a poco a poco si lascia trascinar lontano dal suo programma iniziale e diventa un partito politico come un altro sacrificando alle velleità personali le aspirazioni delle masse operaie. Nè è tutto. Il socialismo politico non è nè può restare specificamente proletario. Tentando di aumentare i· voti per aumentare i seggi parlamentari c~rca candidati foori dei produttori. Ha bisogno di oratori, di scrittori, di giureconsulti: e gli ambiziosi :ii ogni categoria si offrono, pronti a tradirlo l'indomani , se ne trovano profitto. Così il socialismo politico non saprebbe dare ciò che ha promesao. Lasciato a sè stesso sarebbe un danno per la classe salariata di cui ingannerebbe le speranze più ardenti. Tale è la requisitoria ..:ht: si trova negli scritti sindacalisti e non si può dire se sia tutta giusta o tutta falsa. Cercheremo di scernere ciò che ci sembra esatto ciò che ci sembra erroneo. U tratto distintivo del sindacalismo è costituito dal fatto che esso fa, in una, un appello permant:nte alle:: masse ,;d un appello permanente all'individuo. Alcuni lo qualificano di anar- -chico o vi discernono Ul'l ultimo modo _dianard1ismo trasformato. In ogni caso sarebbe errato farlo discendere dall'anarchismo individualistico perchè mette a primo posto l'organizzazione. Forse il sindacalismo francèse in origine fu guidato da anarchici puri ma costr-ro ritornarono alla loro prima tesi poichè il sinda~ato è agli antipodi dell' anarch:smo come fu tradizionalmente concepito. li sin'dacalismo francese ammt:tte una disciplina liberamente consentita, la legge Jella maggioranza, e quest0 semp 1ice rilic::voqualifica la sua concezione e la sua lotta. Nessun gruppo ha autonomia as~oluta e ce1ti atti ritenuti nocivi ali' insit::me gli sono interdetti, come nei sindacati ogni i,ffiliato pena l'espul sione eviterà certi errori. Ma questa azione collettiva non è contraddittoria alla azione individuale. In ogni partito politico l'essere umano, il cittadino isolato ha solo un valore precario, una azione transitoria. Se vive in un paese a suffragio universale , sarà invitato a votare ogni tanto par ri..:adere nella sua indolenza senza dubitare che partecipa così alla vita della nazione. La sua azione in periodo normale, non si esercita che con mandatari, con interposte persone. Solo in caso di rivoluzione fa massa con altri cittadini e esprime pubblicamente e personalmente la sua volontà. Il sindacalismo francese a quest' azione indiretta sostituisce l'azione diretta. Lo sciopero generale che è il modo di lotta suprema dd s;ndacalismo francese si definisce giustamente: un'azione collettiva in cui l'individuo mette la pienezza della sua ini;;.iativa e del auo sacrificio. Esso deriva dal]' idea sem. plicissima che la società attuale basandosi sul lavoro del proletariato, basta a questo proletariato di rifiutare la sua opera per distruggere la società. Ammettendo che la battaglia eco- .iomica è l'unica battaglia da dare, la dottrina è giusta poichè se lo sciopero si prolungasse fino ali' estremo determinerebbe la fine dello Stato e di tutti gli organi del regime capitalistico. Ma se questi organi si mettono in movimento se esercitano la com~,ressione che è loro propria, se interdicono alt' operaio l'azione economica, si vedrà che la pre.,sione parziale o totale sul sis.c:na politico, spesso, offrirà v,rntaggi reali. Il sindacalismo dà una importanza limitata agli scioperi parziali: gli interessi capitalistici sono tanto strettamente connessi che è fa cile sostituire il lavoro di una professione a quello di un altra. Gl: scioperi parziali sono quasi sempre votati ali' insuccesso. A misura che i sindacati si sono as:;ociati in Federazioni di mestieri in Federazione d'inJustrie più \'aste ancora, hanno allargato il campo dei conflttti e l'idea dello sciopero generale non apparisce più come I'irrealizzaiJile utopia dei primi giorni. Il sindacalismo non sostie;1e d'altronde che questa speranza •-kl rifiuto generale del lavoro dèbbe esser tentato non importa a quel proposito, ma la prest:nta invece come uno sforzo gigantesco che esige una lunga preparazione ed al quale la classe operaia deve subordinare tutta la sua propaganda. Per tutta una serie di prove intenJe incaminarsi alla fast: ultima della qua!e la società dovrà rinascere, con una struttura nuova. Questa fase ultima e l'instaurazione del regime comunistico. Però non disdegna le riforme parziali. Se il proletariato corresse d.etro le rivendicazioni del tradudionismo brittannico per Jerebbe ogni legame perchè si imaginerebbe di aver riportato un'enorme vittoria aumentando di qualche centesimo ii suo guadagno quotidiano. Se una riforma può migliorare pei lavoratori le condizion_i della lotta sociale dev' essere acquistata perchè suggerirà il desiderio di una riforma più ampia dando i mezzi di pervenirvi. Non vi è ccntraddizione tra la dottrina di sovvertimento totale del sindacalismo e la propaganda riformista che raccomanda b certi momenti. Ma non sacrifica lo scopo del movimento per riprendere la formula berusteniana del riformismo tedesco. E' un avversario intrattabile dello Stato, il quale è l'organo di difesa di una classe. Per quanto lo Stato possa avc::r desiderio di conservarsi, accettando certe transazioni non saprebbe tollerare la spinta che gli si ingrandisce contro. Lo Stato, è costituito per comandare non per
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