KlVlSTA POPOLARE 153 creata) dai più svariati fattori ; e che si è assunta qui la fantastica persecuzioneGiolittiana carne signacolo in vessillo di un'agitazione pericolosa, non ne deduci la conseguenza legittima: la condanna, cioè,dell'e111j>irisrno,n politica, stupido e cinico del Giolitti. Perchèquesti(e chinon lo vede?) ha assoggettatolo Stato ad un sistema organicodi estorsionepermanente.Infatti, non vi ha oramai classe ed individuo che 110n s'ispiri alla massi1naevangelica: Pulsate ed aperieturvobis. E quanto più forte si pulsa, quanto più alto si 1ninaccia, quanto più !;rave-mentesi tumultua, altrettanto più lestan,entee più larga111entiel Governo si apre. Questa è oggi in Italia la condizione, anzi il porro unum del vivere e del lasciar vivere.... Ne dubiti? Come, dunque, puoi dissimularti, tu che hai cosìcara ;giosamenterilevata e biasimata la camorristica ed incessanteprepotenza dei ferrovieri, cheanchela.Sicilia è campo aperto a queste speculazioni , il cui costante successoconsacra la inesistenzadi un Govesnoregolare qualsiasi? Perciò anche in Sicilia è disparsa persino ogni illusione di sincera opinionepolitica. Gli uomini si aggrappano in società di mutuo soccorsoed incensamento; si battezzano da loro stessi socialisti, monarchici, liberali, clericali e.financo rivoluzionari ed anarchici, secondole convenienzedel luogo e del momento. Minaccianoe tumultuano traendosidietro la marmaglia, ed ottengonosubito ora il liberoed incontestabilesfruttamento d,lle Arnministrazioni Comunali, ora quello delle Provinciali, ed ora quello degl'Istituti pubblicidi Beneficenza. Appaltano al Ministro degl'Interni, od ai Prefetti, l'ordinepublicomateriale,comegli antichi Capitani d'armi; affittano l'apertura pacifica delle barriere delle cittd e le loro ovazioni a Ministri chevanno in giro a spropositar .hiacchiere, ed i plausi frenetici a deputati Giolittiani che conquistanoil seggio ministeriale predicandJ, in questa parte d'Italia, non bene ancora cementata in verità, la necessitàdi legislazioni regionali. Ed il Giolitti, sicuro, il Giolitti, perchènessunaltro Governoè giunto sino a questavile scelleraginep, atteggiand@fa consegnarequi le Casse pubbliche agli speculatori di clericalismo , là a quelli di socialismo,più lontano a quelli di monarchismoe via dicendo~colpermfsso di saccheggiarei contribuentialla sola condizione che effettivamentesiano Giolittiani, ancopredicando,se vogliano, socialismi rivoluzionari ed anarchici,e terminandJ di spegnere ogni virtù morale, civile e rnilitare nel popolo /t,;liano. Ora, come vuoi, caro amico, che in questagenerale a11archiamorale civtle e politica, ed in questauniversale viltd chedall'alto discende,non si trovinoin quantità persone astute, a parte qualchenevrastenicogalantuomo, che assumano la impresad'inalberare nell'isola la bandiera del Nasismo e delparticolarismoevocatore di antiche e malcelate esiziali egemonie Palermitane, agitando e trascinando i popoli ignoranti e sensibili, i quali vedoi10Nasi in carcereed in Parlamento legiferanti i condannati dalla giustizia, colfine di pulsare, trattare e farsi aprire magari le porte del Parlamento? Ma, ci va di mezzo il buon no11tedi questohello e grande loco natio, e la Patria ? Che importa? ! Perchè, che cosa è la Patria? La garnella, dicevano a noi volontari, chepagavamo di sangue e di tasca , i vecchi soldati Piemontesicon noi inquadrati nel tempo glorioso, che sembra oramai tanto lontano a noi che abbiamo così intensamentevissuto per vagare, come ora vogliamo, anime in pena in questo inferno. Ora, se tutto questo è vero, come è verissimo, comprenderai che con un Governoforte e morale, respintente sempre e rostantementeogni estorsione , da qua.;. lunque parte provenga nè il Nasismo, nè il separatismo, nè altri fenoilleni patologicisarebberopossibili in Italia, da Udine a 1rapani e da Susa a 'Brindisi. 1i abbraccio. + Tuo nff.mo G. PERROTTA Ercta, un anonimo che amerei conoscere, nel G;'ornale di Sicilia (21 marzo), alla sua volta esaminando un interessante articolc di Texeira nella Vita - che mi proponevo di rilevare - occupandosi del Giolt'ttismo ( diagnosi e terapia) osserva : ((La vita politica italiana presenta, da anni, certi sintomi, i quali secondo i dottori, rivelano l'esistenza di un male che per comune consenso della facoltà è stato battezzato col nome di giolittismo - specie di anemia politica - cGme qualcuno l'ha definita - fatta di accomodamenti grerti, di uommi - stavo per dire di microbi >). « Gli specialisti, in questo almeno sono di accordo, nel ritenere che si tratti di un'atonia generale, assai funesta per la salute della nazione, e che esige un'energica cura rico·stituente. « Nel corso degli studi , che i medici hanno intrapreso per riconoscere la natura del morbo e poter fissare le idee intorno alla terapia da seguire per guarirln, è stato constatato che le manifestazioni del male possono riassumersi in questi tre gruppi caratteristici : metodi di governo giolittiani : i peggiori che possano immaginarsi; fachirismo della m::iggioranza parlamentare; apatia profonda del paese verso gualungue quistione od interesse, per quanto grande e vitale esso sia. (< E gui s0rgl! una guistione pn:giudiziafe : con guafe ordine devono andare disposti questi tre gruppi? Quale di t!ssi è governatore dell'altro? Sono i metodi giolittiani eh<! generano il fachirismo parlamentare ed è questo che genera l'apatia del paese? (< O non deve, invece, ritenersi che l'apatia generi il fachirismo della Camt!ra e quest0, alla sua ·volta, produca i metodi giolittiani ? lns0mma il fenomeno Giolitti è esso causa o è effetto? >1. Ercta tiene la via di mezzo nel giudicare sul rap• porto causale. Non assolve Giolitti, non attribuisce,. alla Carlyle, tutto all'influenza di un uomo. ed assegna gran parte di responsabità nella presente di. sastrosa condizione politica e morale all'ambiente, ai precedenti ; ma ritiene che un uomo vero - ed egli es,1geramolto il valore di Cavour e di Crispi - saprebbe modificarla profondamente e volgerla a bene; poichè egli dice : (( Posso ammettere, col sig. Texeyra, che l'apatia politica del paese sia causa principale dei cattivi parlamenti', ma i pat lamenti , si sa , finiscono sempre pt:r essere quali sa renderli l'uomo che ha l'altissimo onore ed il grave ònere di tenere in pugno la sbarra del timone ». Ma c'è l'uomo da tanto ? E dopo savie considerazioni sul niun conto in cui in Italia si tengono programmi, sul feticismo per un uomo, sulla laida composizione della maggioranza conchiude : (( Ora, io credo che la preoccupazione di chi sarà il succes. sore di lui potrebbe essere un buon segno, se accompagnata dal vivo desiderio che, a succedergli, venga, quandochessia, un tutt'altro uomo. Temo però che questo desiderio - se pur esiste davvero nel paese - sarà defraudato, tanto grande a me pare la povertà in veri uomini di Stato , della quale soffre il raese. Temo cioè che il giolittismo - questa così funesta malattia - farà sempre nuovi progressi o tutto al più - come
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