Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 6 - 31 marzo 1908

152 RIVISTA POPOLARE proprio sul caso Nasi non una, ma parecchie volte, sa che il solo sospettarmi di tale confusione è formi ' . . . un atroce rngmna. Altri obbietta: per non nuocere al buon nome della Sicilia bisogna spiegare perchè la causa di Nasi trova neìl' isola tanto entusiastici difensori, e non pochi specialmente nella fila del popolo, anche sincerissimi. Ma queste discriminazioni le ho fatte ripetute volte; queste spiegazioni le ho date amplissime, esaurienti. Le ho anche riassunte in una lettera ad Amilcare Cipriani per la Petite Repubblique. E in questa lettera a Cipriani ricordavo che Trapani è tra le città meno delinquenti non solo della Sicilia , ma anche dell' Italia settentrionale; come ho statisticamen te dimostrato. I miei articoli, pel desiderio di chiarire , di dimostrare, di documentare riescono spesso assai lunghi; ma diverrebbero chi lometrici se ogni volta che torno a trattare di un argomento dovessi riprodurli. E perchè non si creda che io affermi vag,trneute riproduco in nota le indicazioni dei numeri nei quali mi sono occupato nel caso Nasi ein cui si può trovare ampiamente ciò che si cerca. Raccomando specialmente a chi avesse la 111alinconica velleità di tale controllo la lettura degli articoli: Il caso Nasi nella 1{.ivista del 15 Settembre 1906; Penultùna fase del processo Nasi nella Rivista del 31 Dicembre 1907, in cui sono anche riprodotti il discorso mio e quello di Guerci sulla conferma dello arresto, che da soli c0stituisconò la più lin1pida spiegazione del movimento nasiano , in ciò che ha di patologico ma di sincero, che bisogna tener sempre distinto da ciò che ha di speculazione criminosa (1). Infine gii ottimisti di Palermo specialmente mi avvertono che ho esagerato i pericoli, pur dandomi piena ragione in quanto al giudizio sul movimento. Questa os ervazione, corroborata di buone considerazioni differenziali tra il movimento dei Fasci e quello Nasiano, che non intesi mai confondere nell'indole essenziale e.be assimilai in quanto ai pericoli, e stata anche esposta nel Lavoro di Genova. Costoro hanno doppiamente torto. 1.0 Giudicrno da Palermo di tutta l'isola. Il movimento è assai più vivo nella parte orientale e specialmente nella provincia di Catania e di Siracusa : conseguenza della propaganda dell'organo della monarchia .... sindacalista; ed è pene-· trato nella provincia di Caltanissetta e di Girgenti. Comunque a loro non dovrebbe sembr,tre indifferente che una grande città di oltre 300,000 abitanti non sappia org;tnizzare una protesta contro i comizi na- (1) Rivista popolare, 15 Settembre 1906; 15 Luglio 1907 (si biasima come altamente impolitico l'arresto di Nasi); 31 Lu - glio 1907 (si ~ondannano i metodi e gli errori dell'Alta Corte e si scongiurano alla calma i sicil:ani); 15 e 30 Novembre 1907, 15 Dicembre r 907 (si biasima aspramente il Blaserna); 3 1 Dicembre 1 907, 29 febbraio 1908 ( si avverte la necessità della inchiesta e della punizione degli altri uomini politici colpevoli se ve ne sono. Voglio dare una piccola prova del modo come i farabutti ingannano e gl' ingenui si possono ingannare. Il Senatore Arcoleo nel!' Alta Corte, pur non ritenendo il Nasi uno stinco di santo , ebbe a perorarne la causa in vari incidenti. Dopo la sentenza per suoi aflari si pcrtò a Catania. Saputolo gli agitatori organizzarono e gl 'inflissero una dimostrazione. Costretto ad affacciarsi al balcone il Senatore Arcoleo disse queste poche e precise parole: (( Sono cieco; non so chi siete e quanti siete. Lasciate che io compia qualche cosa degna; e allora quando verrete ad applaudirmi, vi ringra 1ierò ». Quelle parole erano un epigramma atroce I I nasiani segnarono il discorso Arcoleo come un' altra vittoria dello spirito pubblico manipolandolo per loro uso e consumo .... siani, che più volte ivi si sono tenuti. 2.° Fanno male a non apprezzare un movimento nel quale sono entrate alcune decine dì consigli comunali e qualche centinaio di sodalizi e che provoca comizi e dimostrazioni, cui prendono parte migliaia di uomini. Il movimento deiFasci ebbe più modesti inizi ... Quando si ha da fare colla psicologia Jella folla si deve essere per lo meno riservati nelle prognosi; e quanto più numerosi, più torbidi e più estranei a Nasi sono i fattori del movimento attuale, tanto più degno di attenzione dovrebbe sembrare e più pericoloso dovrebbe essere rifenuto il movi rn~uto stesso. Questo insegnamento scaturisce da tutta la storia delle insurrezioni cruente. Se poi non avessi il dovete di non compromettere chicchessia - e molto meno chi ha riposto piena fiducia in me - pubblicando certe lettere e facendo conoscere la serietà delle persone che me le hanno indirizzate si comprenderebbe che io vedo meglio da Napoli, che non vedano molti da Palermo, sulle cose della Sicilia. Il movimento attuale poi, serve a giustifì.:are pienamente la mia condotta inspirata a criteri <li sana opportunità politica che mi fece distaccare da Di Rudini, da Di Trabia e da De Felice nel voto sulla conferma dell'arresto <li Nasi, mentre eravamo pienamente di accordo nel giudizio sull'uomo e sulle sue responsabilita. + Passo sopra a qualche tentativo fatto da giornali nasiani per dimostrare che Giolitti volle il processo e la condanna di Nasi ; mi basta ricordare questo eh' è tipico: ccNasi avrebbe avuto l'ultimatum del « Cortese : o mi fate professore , o Giolitti , che mi « protegge, vi rovina ». Io non so se Giolitti protegge Cortese; non so se Cortese abbia tenuto quel linguaggio a Nasi. Ammetto l'una e l'altra cosa. Ma che pensare del Nasi, che disprezza va il Cortese - ciò è indubitabile - e se lo tenne per un pezzo accanto? Ogni galantuomo lo avrebbe c:1cciato; se Giolitti lo avesse difeso, il dovere di un galantuomo era quello di levarsi contro Giolitti; lasciando anche il ministero Giolitti , non avrebbe potuto rovinarlo, se nella sua gestione nulla ci fosse stato di marcio ... Nasi invece restò nella mala compagnia; e pare che era degno di starvi ! + Ma lasciamo queste bassure ed eleviamo la discussione generalizzandola. Ciò hanno fatto una letttera privata ed un articolo del Giornale di Sicilia in risposta o meglio a completamento di un altro della Vita. Riproduco integralmente la lettera senza modificarne una virgola. Mi venne da un mio antico compagno d'armi del 1866: Catania 19 Mar:r.o 1908. Caro amico Leggo, apprezzo ed approvo il tuo articolo « Vento di follia >) pubblicato in largo riassunto nel « Giornale di Sicilia >) 17-18 corrente, non essendomi ancora giunta la tua 7?.jvista. Permetti, ma la tua diainosi dell' odierno nasìsmo siciliano non è completa, ed in parte è inesatta .... Parli dei pazzeschi denunziatori di Giolitti , e dici il vero; ma, pure accorgendvti che la paranoia dell' Isola è soltanto apparente ed intensificata ( puoi dire,

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