RIVISTA POPOLARE 137 ufficiale americano in una lettera al giornale ingle:-e , Broad arrow (2 I Dicembre) 1 iconosce che la foccia della popolazione è quella che coman.ia e che imporrà la guerra come nel 1898.- Una follia può imporla da un momento all'altro. 1t La guerra col Giappone, egli dice, sarà una guerra navale. Non possiamo pensare ad invadere un paese difeso da un milione e mezzù di soldati agguerriti e provati sui campi di battaglia. Ammettendo poi di riuscire vittoriosi sul mare la nostra vittoria non ci darà nè compensi territoriali , nè compensi in denaro. Se saremo battuti perderemo in un colpo le Filippine e le Hawai. In una parola : colla guerra ·avremo tutto da perdere nulla da guadagnare ~. Un aìtro americano, Henry Reutherdale nel .ldac Clurè's Maga 1 ine (15 Gennaio 1908 in un articolo intitolato: Ciò che manca alla nostra marina, dichiara che: la potente Arma<la di c0razzate è una riunione di casseruole costose - tznts pots - votata alla disfatta. non ostante la bravura degli uf flciali e degli equipaggi. Ma più addentro alle cause generai! ddla decadenza ame ricana penetrano 1I Professore SchneiJcr della Università di Chicago che dichiara impossibili le grandi scoperte in un paese in cui l'intelligenza è stimolata solo per il denaro che può procurare t! il giudice Lindsay, il buon giudice degli Stati Uniti che scrive: « La caus1 profonda del male è in quella specit: 11 di egoismo, che induce in questo paese ad esaltare il denaro ({ed a porlo al disopra dell'umanità >>. (Mercure de France, 1 ° marzo). Un testimone oculare: Il deputato I(elr Hardie in un vHlagg·lo indiano - Andando ad accompagnare Kcir Hardie, 11 deputato socialista, in una sua visita a Chonbepar, un villaggio distante undt-:i miglia da Benores, si sono -potute fare delle constatazioni piene di doloroso interesse. Keir Hardie faceva questa visita per constatare se i contadini hanno veramente da mangiare una volta al giorno, ed il risultato ddla sua inchiesta ha concluso alla negativa. La visita fu fatta l '8 ottobre scorso, Una delle prime persone che ;ncontrò fu un uomo assolutamente scheletrito che aveva paura di offrirgli un bicchier d'acqua pensando che avrebbe potuto rubargli il vaso da bere, una giarra di ferro piena di buchi. Quando fu arrivato a Chanbepur egli si trovò in faccia alla scuola e vi t:otrò per interrogare scolari e maestri, gli annunziò che egli poirebbe ad ognuno le sue questioni ed ognuno risponderebbe all'interprete, e che se le sue dimande non fossero chiare abbrstanza egli le ripèterebbe due, tre, quattro volte sotto forme diverse. E così egli fu obbligato a fare più volte. Il materiale della scuola era dei più miserabili e disadatti , consisteva rn una sedia, una tavola, un banco. Il Rettore è pagato con cinquanta franchi al mese e da trenta anni faceva quel lavoro, Keir Hardie segnò nel registro dei visitatori della scuola che i maestri meritano maggiori aiuti, e che, se si fossero incoraggiati essi sarebbero atti a dare ancora un lavoro migliore. Rivolgendo la sua attenzione agli scolari egli osservò cht: i loro temperini sono di provenienza di fabbriche tedesche. Due terzi degli scolari gli dichiararono di volere seguire poi i corsi superiori,, e due soli gli dissero di sperare di potervi arrivare. Quantunque Keir Hardie fosse molto cauto nel manifestare le proprie impressioni egli non potette fare a meno di esprimere la sua sorpresa nei vedere quando piccolo sia lo biuto dato agli studenti e come minimo sieno per essi le possibilità di continuare gli studi. Avendo inteso che studenti da villaggi lontani vengono a scuola alle otto e vi rimangono fino alla sera, 11. vendo per vitto soltanto del grano, egli chiese di vedere la razione della giornata, e constatò che il loro vitt 1 era composto di un pugno di piselli e un po· di grano turco. La mesata della scuola è di un soldo, e per quanto piccola sia, nondimeno gli scolari hanno grandi difficoltà a pagarla. Passato da questa nella scuola femminile fu ricevuto dalla direttrice la cui paga è di dieci franchi al mese. La famiglia della maestra è composta di undici persone una delle quali non guadagna niente. Keir Hardie constatò con piacere, che le bambine delle varie caste siedona fianco a fianco su i medesimi banchi. Quindi egli andò a visitare una fabbrica dove è lavorata la canna da zucchero; e minutamente prese nota di tutto ciò che poteva interersarlo nella sua inchiesta. Ciò che ~ dato da mangiare agli animali è troppo cart perchè gli uomini possono comperarlo. Gli uomini sono costretti a bruciare, per scaldarsi, le foglie del mongo, e ciuelli che raccolgono queste foglie guadagnano in media due soldi al gi,>rno. Gli abitanti credettero dapprima che Keir Hardie fosse uno degli ufficiali incaricati di vaccinare contro la peste, e lo fuggirono come la peste stessa. Dopo che ebbero saputo ciò che egli era venuto a fare nel loro villaggio, lo seguivano, mezzi nudi com'erano, di casa in casa. Visitando la casa di un ccntadino egli vide che egli aveva una sola moglit:. Egli dimandò allora a quel contadino come rnai aveva una sola mo 5 Iie visto che i guadagni sarebbero stuti maggiori se ne aYesse avute più d'una, poichè tutte..Je J mne lavorano. La risposta fu che il lavoro è troppo mal ~'abato trvppo scarso dimodochè più d'una moglie divente rebl-,e un peso invece che un aiuto. Le donne non portano ornamenti, perchè, quantunque i con· tadini gli amino, sono troppo poveri per possedernt:. Impressionato della dolorosa povertà dei contadini dimandò ad un fìttaiuolo di quant_o fosse in debito per il fitto e il fit taiuolo gli disse di non essere in debito. E gli spiegò che ogni anno egli deve pagare intero il titto e lo aveva pagato ipotecando al proprietario per Go Rupie di alberi del Mongo. Kei r Kardie gli domandò se il proprie~ario gii pagasse la rendita della ipoteca e il contadino gli rispose. No. Compiuto la sua visita, egli lasciando il villaggio, disse .. ai contadini che tornando in Inghilterra, egli, membro del parlamento, farebbe di tutto perchè fossero migliorate le loro condizioni, condizioni che egli aveva trovato più orrenda di o gni possibJe immaginazioni. (Modern Review). + Wilfrid Ward- Il Papa e il modernismo - Discutere dèlla recente enciclica 11 Pascendi » 0011 è cosa ben facile per un cattolico che vuglia rimanere sottomesso alla decisione ed alla parola del Pontefice ; nondimeno un uomo moderno, quantunque non modernista, ha il dovere di discutere il docu mento papale. Qu_ando la Suprema Autorità ha parlato la discussione delle sue parole non è più ammessa, rapporto alla disciplina ed al rispetto, più di quel che fosse ammessa la di· scussione degli ordini di lord Roberts o del Generale Buller durante la guerra Boera, da parte dei loro subordinati. E questa definizione si applica anche ad una lettera enciclica che indichi la via da seguire in un dato.momento. Discutere l'En ciclica è dunque impossibi1e ; ma è, forse doveroso, spiegarla per impedire che la interpretazione popolare le dia un senso erroneo, e provochi sentimenti di versi da, quelli che ha inteso Jestare il Pontefice con le sue parole. L' Enciclica è stata discussa come se fosse un documento popolare, e come se ogni parte del sistema censurante, ccsi ampiamente esaminato, fosse in sè stesso, diverso dal contesto censurato, e analizzato precisamente invece che generalmente indicato. Bisogna dire subito che il documento papale esaminato così, è esaminato erroneamente. La sua rettorica ed il
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