136 RIVISTA POPOLARE al lavoro, esso potrebbe abbassare colla sua 1-oncorrenza quello che si chiama Standard of !ife americano. Ma in che cosa consiste la superiorità -:ii questo Standard ? Nel fatto che il Giapponese non arriva ad ubbriacarsi di wisky, di gin, o di acquavite, a non leggere il giornale ad un soldo, a non inchinarsi all'estetica di urrcappello a mellone ... Oh ! la superiorità della morale e del l' intelligenza degli avventurieri di ogni risma che si sono collocati in California in questo modo si rivela ali' evidenza ! Resta la quistione delle scuole. La pretesa grossolana d'interdire l' àccèsso alle scuole ai fanciulli stranieri sembrerà odiosa a quanti conoscono da vicino i piccoli Giapponesi e osservano gli effetti felici che su di essi produce l'educazione familiarn del Giappone. {n questa questione due ipotesi sono possibili : o gli scolari Giapponesi sono poco numerosi e non e 'è pericolo ad ammetterli nelle scuole americane ; o al contrario sono molti numerosi-. ciò che non è - e la magnificenza del governo americano può aprire per loro delle scuole speciali (1). I due pretesti dì rivalità, potrebbero, quindi, facilmente eliminarsi. Ma la verità è diversa: l'antagonismo sorge pel fatto che negli Stati Uniti c' è un partito considerevole, i cui inte ressi economici esigono l'abbassamento temporaneo o definitivo del Giappone come potenza industriale e commerciale. Si teme la concorrenza economica del Giappone perchè questo è me ravigliosamente situato per dominare il più grande mercato del mondo - la Cina, la Corea, la Manciuria ecc. - e che esso ha fatte progressi tecnici considerevoli e produce o l massimo buon mercato. Questo timore della concorrenza giapponese è diviso anche da Stati europei. Ma chi è responsabile dei progressi e dei pericoli della concorrenza giapponese ? li Vecchio e il Nuovo Mondo, hanno fatto di tutto per iniziare il Giappone e la Cina ai segreti della nostra industria e alle finezze del nostro commercio ! Si dovrebbe ora almeno a vere I' onestà di riconoscere che tutto ciò che avviene era facile a prevedersi, perchè negli Stati Uniti i figli vogliono continuare ad edificare insole.nte fortuna come i loro padri. Gli europei e gli americani che hanno for zato a colpi di cannone i porti cinesi e giapponesi ad aprirsi ai loro prodotti, a colpi di cannone vogliono chiudere le proprie per impedire I' entrata degli uomini del Giappone e della Cina I Altra volta un colpo di ventaglio, un' impertinenza faceva scoppiare una guerra; ma la guerra non produceva allora gigan - teschi massacri; la guerra ora falcerà tutta la gioventù di una nazione, trascinata sotto la mitraglia come il bestiame. Domani per assicurare ai petroli, al ferro lavorato, alle cotonine di America il trionfo sui mercati della Cina non si temerà di domandare al Giappone il sacrifizio di due altre generazion 1 fuggite alla carneficina di Manciuria. Un tale grande salasso ai rende necessario per la soluzione del problema economie~. Ad essere giusti , però, si deve riconoscere che il Giappone ha le stesse pretese industriali e commerciali. Nel Bollettino della Tobo Kyokai - società di propaganda politica - del 21 agosto 1904 si leggeva: u Il Giappone deve abbandonare l' agri11 coltura alla Cina e aHa Corea per divenire un popolo mdustriale 11 commerciale, altrimenti non potrà resistere ali' Europa ed li ali' America n. Un altro pubblicista giapponese, Yotaro Kinosita, seri veva nel 1902 ( The past and Present oj I apanese commerce) : 11 Sui mercati di Oriente il Giappone può sostenere • la concorrenza straniera. Gli Europei e gli Americani vin- • cono pei loro metoji progrediti di produzione e per la loro « migliore organizzazione industriale. Il Giappone ha il vantaggio (1) Questa soluzione ferisce la dignità dei Giapponesi; e questi non l'accettano. N. d. R. « della prossimità geografica, della somiglianza dellarazza e dei « costumi. I Giapponesi essendo degli Orientali possono meglio 11 indovinare i bisogni delle popolazioni asiatiche , stimolarli e li farne nascese di nuovi .... Il dominio del Pacifico è oggi 11 lo scopo di tutte le na 1 ioni commerciali; la Cina é l'El- « dorado de/I' Oriente. Verso la Cina ! Tale sarà la parola u della politica commerciale del Giappone moderno , . E tutto questo veniva pubbiicato in una rivista americana : negli Studies ef Columbia University (voi. XVI). Gli americani compresero l' avviso ; perciò Roosevelt impose la pace di Portsmouth· ai Giapponesi in nome della lezione di moralità che essi avrebbero dato al mon10 rinunziando al l' indennità pecuniaria della Russia. Vediamo ora qual' è I' attitudine del Giano bi fronte della Casa Bianca. Si conoscono le manifestazioni di Roosevelt in favore del Giappone e contro fa California. Ma d'altra parte è lui che spinge febbrilmente gli Stati Uniti ai preparativi di guerra, e passa in rassegna la sua armada cora,rzata, con sacrata ad una nuova Tsushima. Questa è una inutile e pericolosa provocazione. Ma la creJette necessaria per eccitare lo spirito pubblico, per alimentare il jingoismo e galvanizzare un poco il oersonale mercenario della flotta. Del suo valore si avrà un idea quando si saprà come sono stati reclutati gli equipaggi. 11 Erano inutili le rappresentazioni cinematografiche : gli equipaggi non si costituivano. Allora si pensò di armare un elegante yacht, il Wasp, per mezzo del quale si intrapese un giro pei piccoli porti dell'Hudson. Uno dei luogotenenti di bordo era incaricato di preparare il terreno. Questo ufficiale precedeva il pericoloso yacht e senza ricorrere alle cavalcate conferiva colle autorità del luogo, interessa va la stampa e annunciava dapertutto che si sarebbe dato un ricevimento di gala a bordo del Wasp ai giovani del luogo. GI' ingenui accorrevano e quando non si lasciavano convincere ad arruolarsi dagli argo menti degli ufficiali, si arrendevano dall' eccellenza dei manhat tan cocktails, dei pick me up e dei pousse l 'amour versati a profusione >l. Ritornando a Roosevelt si deve ricordare che egli, come un latino , s' inebria colla propria musica verbale ; e ad0ra il rumore dei vocaboli come una necessità della politica. Egli, però è ruiscito a creare un sentimento nazionale che non fosse soltanto resultante dell'associazione degli interessi materiali ed a fare apprez1,are la carriera militare in un paese in cui poco tempo fa, Carnegie gridava che esse dovevano essere disprezzate da ogni uomo intelligente. Il nome di Roosevelt resterà attaccato allo sviluppo della forza militare degli Stati Uniti. Egli è riuscito a dare un' anima collettiva alla folla informe che attualmente costituisce il fondo della popolazione americana. Per dargliela, però, ha dovuto ricorrere ad un programma sensibile per tutti : quello della estensione e dell' applicazione della dottrina di Monroé. Così un imperialismo da uomini di affari incammina gli Stati Uniti verso una guerra la cui scadenza è fatale. E la stampa gialla vi prepara e sospinge i' opinione pubblica colle sue invenzioni, colle sue esagerazioni, come alla vigilia della guerra di Cuba. A tutto ciò il governo giapponese contrappone un silenzio assoluto. Si raccoglie come ali' indomani dei preliminari di Chefoo, si preparare senza fracasso, facendo annunziare dai suoi giornali, che esso riduce le proprie spese militari. Il governo di Washington da parte sua non è libero di precipitare gli avvenimenti. Ma questi certamente si svolgeranno attorno alle Filippine. Perciò con ragior.e un senatore americano quando fu annunziata la partenza della grande Armada ·pel Pacifico propose di venderla al primo offerente. Intanto in America ci sono quelli che vedono chiaramente i pericoli della situazione e l'esito probabile del conflitto. Un
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