Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 5 - 15 marzo 1908

114 RIVISTA POPOLARE sciamo altresi che non s!lrebbe più cattolica ; anzi a voler essere sottili si potrebbe dire che non sarebbe più neppure Cristiana; quasi quasi non sarebbl'j più religione, ma si trasformerebbe lentamente in sistema di etica, eretica per consegnenza, e giustamente condannata da ogni capo di religione. Difatti n0n il Papa solo respinge dalla Chiesa il Loisy; ma anche i protestanti si rifiutano ad accettare le conclusioni dell'acnto esegeta francese; come respingono energica.men te, concordi anche in questo col Papa, le critiche che alla Patristica muove fieramente il Tyrrel, del quale si dice, che farà. presto, come scomunicato. con1pagnia al Loisy. I modernisti gridano alla persecuzione, e si compiacciono in atteggianienti di martiri; ma francamente; perchè vogliono essi stare in paradiso a dispetto dei eanti? Essi negano ciò che per il Papa e per tutti i credenti è fatto fondamentale della religione ·cattolica; e non vogliono uscire dalla Chiesa: è natura.le che da una delle parti si voglia una. buona volta essere franchi. Potevano esiserlo essi '.ri rrel, •Loisy, Murri , come capi; non lo Lanno voluto; non debbono dolertii lo sia dunque il Papa. E' peccato però che l'esempio di coerenza, di lealtà, di logica venga da chi rappresenta il p_assato , contro ohi dovrebbe rappresentare l' avvemre. + Pel rincaro delle pigioni. - Continua dapertutto il rincaro delle pigioni; il rincaro meno giustificabile perchè tipicamente rappresenta quello che Henri George chiamò l'arricchimento non guadagnato e contro il quale tuonò maggiormente il Carnegie miliardario nel suo Vangelo della riccehzza. Contro questa tormentosa ingordigia dei padroni di casa c'è una proµosta nella Nuova Antologia (1 ° marzo) che vogliamo riprodurre benchè da parecchi quotidiani riportata. Eccola. In Irlanda un complesso di condizioni storiche avea creato per l'affiitto delle case rurali e della terra un disagio non diverso da quello che il rincaro delle pigioni produce a Roma. I proprietari aumentavano continuamente i fitti e sfrattavano coloro che non potevano o non volevano sottostare ai nuovi aumenti. Da ciò trassero origine l' agitazione e la Lega dei fi ttai uoli, i qual i chiesero le famose tre f, e cioè : equi fitti (fair rents) da determinarsi dal giudice; proibizione dello sfratto (fixity of tenure) per il fittaiuolo che paga va la sua pigione; libertà di snb-affitto (free sale). Siffatte domande dapprima considerate rivoluzionarie, finirono coll'essere accolte in parte con _la legge del 1870 e totalmente con quella del 22 agosto 1881. L'applicazione pratica di queste leggi fu oltremodo benefica: sopra 540,000 fittavoli ebbero gli affitti fissati dal giudice con un ribasso di oltre il 20 per cento, iu confronto di quello che prima pagavano. Ed oramai tutti i partiti costituzionali inglesi, dai conservatori ai liberali, sono d'accordi) nel ritenere che lo Stato abbia il dovere di proteggere i fittaiuoli irlandesi contro gli alti fitti che essi stessi producevano colla reciproca concorrenza. Orbene, io non vorrei neppure chiedere per i cittadini di Roma P delle ma~giori città d'Italia quello che il Governo ed il Parlamento inglese hanno fatto per i :fittaiuoli d'Irlanda; non proporrei che il tribunale sia autorizzato a rivedere i fitti delle case ed a ribassarli quando risultino esorbitanti. Mi limiterei a porre il problema in termini più modesti, ma non meno pratici. Data la fondazione dei nuovi istituti per le case , anche quando essi siano largamente dotati di fondi dal Governo ed in misura assai maggiore di quella finora proposta, occorreranno nou pochi anni prima che ossi abbiano un'azione sensibile. Provvediamo nel frattempo con una disposizione transitoria; a cominciare da oggi e per il termiue di dieci anni, l' inquilino abbia il diritto di rimanere nella casa che egli occupa, pagando regolarmente il fitto, che il proprietario ha denunziato all'agente delle imposte ali' effetto del!' imposta sui fabbricati. Cosi ogni inquilino ha la sic11rezza di poter restare per dieci anni nell'appartamento che ora occupa, senza alcun aumento di fitto. Non avremo un ribasso, ma per lo meno saremo garentiti dal rincaro! La legge dovrebbe applicar,:;i soltanto alle grandi città, superiori a 100 mila abitanti e per 10 anni. Essa potrebbe stabilire anche eq lle eccezioni a bene ficio del proprietario che volesse abitare personalmeu te. un determinate alloggio, ricof!truire a fondo la propria casa, ecc. Una siffatta leggina di pochi articoli dE.rebbe per dieci anni la tranquillità a mezza Italia e permetterebbe intanto al Governo ed ai Municipii di e,;cogi tare e di applicare dei provvedimenti idonei ad attenuare un malessere oramai acuto ed intollerabile. In caso diverso, ogni anno avre111011n nuovo amuento di fitti e si arriverà ad una condizione di cose ben peggiore dell'attuale. Non mi nascondo che la proposta urterà i nervi dei quietisti nostri; ma l' esempio dell'Inghilterra dimostra pure che i Governi che vogliono seriarnente porre rimedio al disagio sociale nou rifuggono dal ricorrere alle misure necessarie. + Un'amministrazione modello. - I giornali conservatori si ::,0110 data molta premnra nel!' indagare come i riformisti di Milano hanno ammini::,trnto il p:-t· trimonio Loria, cioè la Società wnanita1·ia; gli stessi giornali più volte hanno segnalato all'abominio l' aro ministrazione popolare del Comune di Catania. Per noi fanno bene gli avversari a criticare, a controllare severamente l'opera dei nostri amici ed affini; ma farebbero molto meglio a darci esempi di buona amministrazione. Si sa: le chiRcchiere, i precetti verbali, i consigli, le ammonizioni non edncano; solo i fatti e gli esempi educano. Questa è convinzione generale, anche tra coloro che non sJno profeHsori di peda~ogia. D'onde il motto popolarissimo i:!Ullacon ll addizione di Pad1·e Zapata che predicava bene e 1·azzolava male/ Tutto qnesto ci veno e in mente leggendo sul Corriere di Catania la Relazioue di un Regio Commis- -sario sulle condizioni dell' l8tituto Agrario Val di Savoia di Catania; Relazione che ci fece comparire timida, pallida, modesta la parola di Giuseppe De Felice che se ne occupò in una sua intf'rrogazione alla Camera dei Deputati. Noi non possiamo riprodurf'e quella istruttiva Relazione; ma ci limitiamo a. spigolare questo eloq 11entissimo dato: gli 11-diciamo undici- giovani sinora licenziati dall'Istituto, sono costati L. 61,265 l'ann<:1; ogni licenziato è costato in media oltre L. 15,500. « E q nesta cifra, dice la Relazione, diventa più che doppia se il costo dei giovani licenziati si voles8e riferire per lo stesso periodo 1901-1906 alle spese generali dell'Amministrazione. Nella perorazione della Relazione il R. Commissario dice: « Eccellenza I e Da quanto è stato ei:lposto succintamente e rapie damente nei miei scritti precedenti, pare possa dee sumersi, come in piccola e netta fotografia di un e vasto paesaggio, lo stato di fatto in cui trovasi lo e Istituto Val di Savoia. Molu circostanze, molti anedc doti, molti dietroscena, molti atti, molte deliber-azioni, « mandati, lavori eseguitiirregolarmente, ma che possoe no lJUre prestarsi a censure o a sospetti, come µossono « giustificarsi con ragioni di opportunità o di urgenza,

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