... RIVISTA POPOLARE 129 anche più afGne all'indiano che quello del Transwaal, sia infine perchè è più che probabile che il parlamento del Transwaal abbia a votare una indennità per le vittime di una necessità politica. Ma ciò non toglie che d'ora innanzi l'Impero non potrà più vantare di avere le sue fondamente. come Roma, sulla rocca d'una giustizia sia pur solo formale e che esso non potrà reggersi che in misura della immaturità e discordia sia delle sue popolazioni colorate, sia delle popolazioni orientali in genere. E noi non sappiamo davvero se dallo stesso punto di vista imperiale questa sia per l'Inghilterra la miglior politica. Dopo tutto; in virtù della loro stessa autonomia, le Colonie le sono assai meno utili e di molto più costose della stessa lndia. Esse non contribuiscono nulla alla difesa militare e navale dell'Impero e colpiscono dì dazi le importazioni della madre patria. Che interesse ha questa a prender la loro parte contro i propri sudditi asiatici? Essa· potrebbe continuare a in viare ad esse coloni, così come li invia agli Stati Uniti, anche se secedessero, ed esse non hanno nessun interesse per ora e per molto tempo .ancora, a secedere, sia perchè come parti dell'Impero godono di speciale facilità pel credito di capitali, sia perchè sono esenti da spese di difesa, sia perchè la loro popolazione è ancora troppo scarsa ed esse rischierebbero dì divenir preda della Germania o del Giappone. In conseguenza sarebbe più savio per l'Inghilterra l'essere più giusta per le sue popolazioni asiatiche, che, dopo tutto, saran quelle che tuttavia le rimarranno anche dopo la secessione delle colonie autonome, e che , attualmente e per molto tempo ancora, sono assai meno oppresse e meno peggio governate da essa che da ognuna delle possibili potenze che presumibilmente occuperebbero l'India e l'Egitto se essa li abbandonasse. Tale è il cancro che mina più d'ogni altro la grandezza imperiale britannica: l' eterogeneità degli interessi, delle razze, delle fedi, degli ideali che si agitano nel suo seno e che nè essa nè alcuno può più oltre reggere con equa mano. ANGELO CRESPI Pernnricreatoariivoile Il problema dell' istituzione di un ricreatorio civile, costitituisce un lato del complesso e poliedrico problema delle istituzioni integrative della ijcuola elementare. Fino a che la vecchia pedagogia moveva dal presupposto metafisico di una assoluta indipendenza dei fenomeni psichici dai fisiologici e considera va la mente del fanciullo non come un fuoco da accendere, ma come un vaso da riempire, fino allora mai si è compreso in tutta la sua importanza il problema delle istituzioni ausiliare della scuola. Allora si credeva che baijtasse obbligare per legge ii genitori a mandare i propri figli a scuola per vedere le nostre aule riboccanti di alunni desiderosi di istruirsi e di educarsi ; ma quando si vide 'che , malgrado la legge Coppino del 1877 sull' obbligatorietà della scuola che avrebbe dovuto instaurare col tempo il suffra~io quasi universale in Italia, il numero degh analfabeti stentava a diminuire, allora si capi tutta la verità di quei principii che la nuova pedagogia andava diffondendo. Infatti, essendo l'anima umana non un'entità postatica e divelta da.i fenomeni fisiologici, ma un prodotto psichico assai complesso sul quale esercita.no la propria efficacia tau to le condizioni organiche, q_uanto le condizioni econo,lliche e sociali, quanto l'evoluzione storica per il tramite doll'ereditarietà e dell'educazione occorre, se si vuole che la scuola abbia a compiere uua vera missione redentrice, integrarne l' opera con altre istituzioni sussidiarie che provvedano a sostituire la deficiente assistenza della famiglia. E, poichè è una vana prbtesa, anzi una crudele ironia ii pretendere che fanciulli denutriti, scalzi, affamati possano aprire le loro vergilli anime alla luce dell'istruzione e della educazione, così una serie di istituzioni benefiche de• vono provvedere a soddisfare in_ essi i primi bisogni della vita ed a metterli tutti in condizioni di potere realmente approfittare degli insegnamenti che nelle scuole si impartiscono. Senonchè, quand'anche noi saremo riusciti con istituzioni apposite a rendere perfetta l'opera della scuola ed a ricavare da essa tutti 'luei frutti che virtualmente ci potrà dare, un arduo problema ci si rizzerà sempre dinanzi a chiederci e ad imporci una soluzione qualsiasi. Infatti qnando il fanci_ullo ha terminato i primi studi nelle scuole elementari, nelle quali si intrattiene in media dai cinque ai sei anni, e va nelle officine ad imparare un mestiere, nessuno più si cura. della sua educazione morale. Egli è abbandonato dalla scuola, è abbandonato dalla famiglia, è abbandonato da tutti, quando forse è più esposto ai pericoli dell'esistenza, quando di certo ha più bisogno di una guida che amorosamente lo sorregga e lo diriga, di una bussola morale che lo orienti nel mare tempestoso della vita. La scuola nell'animo di questi giovani semina con intelletto d'amore i germi del sapere e dell'educazione, ma qnesti germi son destinati ad isterilirsi, ove essi non vengano coltivati da altre istituzioni che assista.no i giovani dall'età dai 12 ai 20 anni quando più sono esposti alle difficoltà dei primi passi nelle officine, alle prime e forse più amare delusioni della vita che lasciano quasi sempre tracce profonde ed irrimediabili; in quest' età, in cui la serenità dell' animo e l' incuranza dell' avvenire cedono il posto ad una irriequietezza che rende i giovani insofferenti di ogni giogo , ·ad un'eccitabilità che li rende proclivi all' insubordinazione ed alla ribellione e ad una iperattività della. fantasia che popola la loro mente di sogni e di chimere che la realtà della vita poi spietatamente sfro~- derà e distruggerà ; in q nesta età i giovani hanno più bisogno di essere assistiti e diretti senza fare sentire loro il peso dell'autorità di chi li guida ed in modo che essi si illudano di fare spontaneamente, volontariamente quanto invece è loro suggerito ed imposto. Gli è precisamente in questa età che, come la psicologia ci dimostra in modo irrefutabile , si forma •1a personalità morale, il carattere dei futuri cittadini. In questa età come nel fanciullo si compie coli' apparire della pubertà una rivoluzione fisiologica profonda, cosi per contraccolpo e per riflesso in esso si produce uua rivoluzione psichica altrettanto importante. Il giovane, che prima viveva di una vita personale rivolta esclusivamente alla propria conservazione, in questo
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