Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 5 - 15 marzo 1908

128 lZlVlSTA POPOLAKE ghiera e dolce violenza sarà mancata, si continuerà a russare! Così non ci eleviamo di una linea sul leggendario pecoraio accidioso." • • Sdraiato sotto un faggio, si mori va di sete il poltronaccio, mentre l'acqua limpida e fresca, gorgogliante dalla fonte vicina, gli spruzzava i piedi. - Pçr carità, trascinatemi presso quella fonte ... E si ebbe qualche santa non inutile pedata. Un merito però quel pecoraio lo aveva: chiedeva a1meno di essere trascinato. I dirigenti calabresi, colla fonte vicina, bruci;rno dalla sete, e non chiedono nemmeno questo: si contentano di accogliere con cortesia che mal cela il fastidio, la non invocata propulsione. Francamente, l'atteggiamento nostro giustifica quasi _le tante disdegnose pedate del governo. CAMILLO VACCARO Il cancrodcll'In1perBoritannico (La questione delle razze) . Alcun i mesi or sono i disordini di Vancouver nel Canadà contro i Giapponesi, ora la sanzione data da Lord Elgin, ministro inglese per le colonie, alla legge contro l'immigrazione asiatica approvata dal parlamento del Transwaal e la protesta' dei svcldi ti inglesi dell'India contro detta sanzione vengono a sollevare il velo su una delle difficoltà più colossali contro cui l'unità dell' impero britannico viene ogni dì più a dar di cozzo'. Il secondo caso. è tuttavia il più grave dei due, grave per i suoi precedenti storici non meno che per i suoi effetti. prospettivi. La politica anti-asiatica nel Transwaal risale a quella dell'antica repubblica boera. L'ostilità dei Boeri contro i commercianti asiatici fu anzi uno degli argomenti invocati dal Lyt~ tleton e dal Chamberlain in favore della guerra contro l'oligarchia del Kruger. . Senonchè, una volta domati i Boeri, Lord Milner, pri_ma ancora che fossevi alcun regime rappresen-:- tat1vo ~1~1Transwaal, disse di appl'ovare pienamente la polit1ca anti-asiatica dei Eoeri anche se diretta contro cittadini inglesi dell'India. Ed ora che tale r~gime è int~odotto la vecchia politica entra in pieno vigore col pieno consenso anche dei nuoyi coloni ing~es~, ~olpcndo non solo i nuovi ma perfìt10 gli ant1ch1 1~migrati già stabilitisi nel paese. E' a d~p~orars1 che Lord Elgin non abbia a questo pr9pos1to fatto uso del suo diritto di veto e abbia consentito a che le norme dell'eguaglianza giuridica fossero così sfacciatamente violate a scapito dei sudditi indiani. Le ragioni di questo movimento anti-asi_atico non hanno nulla a che fare con quelle contro il lavoro cinese nelle miniere; esse. sono da ric~rcarsi negli interessi dei minuti esercenti del le città che si vedono minacciati dalla concorrenza_ di Indiani altrettanto abili e forse anche pi~ o~es~1. e parsimoniosi. A c'iò va aggiunto il pregrnd1z10 d1 colore che non rifuggerebbe per nulla dall'escludere anche un ammiraglia come Togo da un hòtel di lohannesburg e che non concede l' accesso ~gli ippodromi anche ai più aristocratici rnembn della colonia asiatica nel Transwaal. Eppure, economicamente queota società così esclusivista è tutt'altro che indipendente. I lavoratori manuali son quasi lutti non bianchi. I bianchi non compiono per lo più che funzioni di amministrazione e di direzione. Sono negri che loi fanno da cuochi e da camerieri, s~rno negri e gialli che per essi estraggono oro, diamanti e carbone dalle miniere, sono essi che compiono i lavori di carico e scarico nei docks, che attendono alle loro ortaglie, che mietono i loro raccolti, che curano il loro bestiame, clìe portano i loro strumenti, che fanno da bonnes ai loro bambini. Una società così costituita si risente d'ogni sforzo di costoro per migliorare la propria condizione. Ma è proprio il governo imperiale che deve dar la sanzione a queste tendenze. sopratutto quando dirette confro sudditi suoi? Comunque è certo che la popolazione del Sud-Africa è scarsa per rapporto ai possibili impieghi, ed è più che dubbio che essa abbia realmente le attitudini al minuto commercio che hanno i suoi rivali indiani. 11 Governo imperiale avrebbe almeno dovuto consigliar pazienza e maggior moderazione. Agendo come ha fatto ha comp,uto opera sommamerìte ingiusta. Noi non ignoriamo le obbiezioni che si possono formulare contro questo giudizio; nè intendiamo t:ontestarne la gravità , crediamo p~rò che un. esame attento di esse solo può confermare il giudizio medesimo. Si può dire che Lord Elgin non ha fatto che rispettare la volontà unanime degli elettori boeri ed inglesi del Transwaal: e che agire altrimenti significa disconoscere la loro sovranità locale. Verissimo, ma questo argomento ottimo nel caso di uno Stato indipendente è pessimo nel caso di un impero; esso equivale a sostenere che l'Autorità supe_- riore è impotente a far rispettare gli eguali diritti civili di tutti i suoi soggetti o è complice delle ingiustizie di alcuni di essi contro gli altri. E queste ingiustizie appaiono tanto più gravi in quanto è noto che gli Indiani sono eccellenti coloni, industriali, malleabili, che pagano puntualmente le loro tasse e sono rispettosi della legge e pacifici. L'idea poi di porre come èondizione di residenza nel Transwaai agli Asiatici l'adozione da parte loro di contrassegni sulle dita simili a quelli che sono in uso pei delinquenti è semplicemente 01 ribile ed infame, e il rifìuto degli Indiani di sottomettervisi a costo di essere esportati è giustificatissima. D'altra parte le differenze di abitudini e di tenore di vita tra Asiatici ed Europei è tale ·che ogni concorrenza a parità di condizioni è impossibile; e che gli Europei intendono usare il loro diritto di voto e fissare anzitutto le condizioni dell' avvenire etnico del pae~e. Se si considera che molti di questi coloni europei ~migrarono perchè impotenti a co,nquistarsi da vivere comodam_ente ri~lla madre patria sovrapopolafa e ai:iche aggravata da tradizioni e 'costumi aristocrati~i ~iviGn chiaro che per e~si l' apparire sul mercaw del concorrente asiatico significa lo svanire dell'ultima· speranza e la certezza della morte. Si è quindi in presenza di ·due ii;npulsi, di due ideali di vita tra loro forse antitetici e certo eguàlmente umani nelle loro ragioni ultime. • Anche questo noi ammettiamo· pienamente; ma, se ciò ~ vero come negare poi che l' Impero è roso nella sua midolla ·da un' conflitto terribile, il più terribile forse che la storia abbia fì'I1..'qui elaborato, il con.:. flitto tra l'Oriente e l'Occidente? Come negare che esso è obbligato a star per l'uno o p'er l'altro? Come negare che ciò facendo esso perde il diritto ~d essere una autorità suprema comune 1 Come negare che con ciò esso assume una attitudine di sfida v~rso una parte delle sue popolazioni.· la più numerosa, che implicitamente esso non potrà più governare che con attituc).ine che rammenta quella del padrone verso lo schiavo? Si dice, è vero che l' India ne sarà danneggiata ~olo te~n·i_camen_te,sia perchè l'emigrazione indiana e. scars1ss1ma, sia perchè le restano aperte le colome della Corona (Guiana, Indie Occidentali , regioni dell'Africa orientale ed occidentale), a clima

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