Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 4 - 29 febbraio 1908

RIVISTA POPOLARE 93 famiglia, è quale la permette l'ambiente esterno. Ora io non so, nè ho mezzo di certificare, se la famiglia italiana in materia di educazione compia tutti gli obblighi suoi: certo però che nel nuovo ambiente sociale sono venuti meno i freni e - ducati vi. Le rivoluzioni sono quelle che sono, ma è certo che tutte le volte che si colpisce un 'autorità suprema, tutte le autorità inferiori se ne risentono colpite, ed anche la autorità del padre di famigli& se ne risente: Quando s'imputa alla scuola, come qualcuno ha fatto, una certa anticipata libertà di ptmsiero, una precoce corruzione dei nostri giova ..i, si dimentica che noi non siamo più ai tempi dell'aio nell'imbarazzo, che la nozione di certe tristi realtà della vita entra nella casa con la cronaca del giornale; che la corruzione trova incitamenti nelle grafie esposte nelle pubbliche strade e perfino nelle s~_atole dei fiammiferi. Uno degli oratori accennò all'aumento della delinquenza dei mfnorenni e ne attribui la ragione alla miscredenza e della miscreden~a accagionò la negletta istruzione religiosa della gio - ventù. Un illustre cittadino scrittore, che l'onorevole Stoppato ricordò ieri, Niccolò Tomaseo, 60 o 70 anni fa divideva gli italiani in due categorie, i mali credenti e i miscredenti; i mali credenti esistono_ tuttora, e i miscredenti sono aumentati. Perchè? volete accusarne la scuola? Io credo che bisogni cercarne la ragione ben più in alto. La Chiesa cattolica per lun ghi secoli seguì l'andamento dei tempi, fece suo pro così della filosofia aristotelica, come delle dottrine francescane, della tradizione dell'impero, come delle forze del Rinascimento che stamparono pagine gloriose in tutti i tempii della cristianità, nelle sale del Vaticano o nella Cappella Sistina; ma dal Con cilio di Trento in poi essa smarrì questo senso di singolare assimilazione che essa aveva avuto fino allora, e anzichè seguire l'incivilimento gli si pose in contrasto. Dal Concilio di Trento in poi essa ha imposto a decine nuove credenze : oggi , per il Vaticano, Martino Lutero ed Antonio Fogazzaro sono tutt' uno : il 'ibro « De abroganda missa » e il << Santo , sono ali' indice tutti e due. Ora è naturale che più si aumenteranno le credenze imposte e più diminuirà il numero dei credenti; perchè quando voi dite : onorate il padre e la madre non c'è chi possa contraddire ; quando si insegna ad amare dicendo : ama il prossimo tuo come te stesso, si afferma quella solidarietà umana che è stata il segno di spirito nobilissimi dei secoli passati, e che è il vanto del secolo nostro. Ma quando voi dite: Maria concepì senza peccato, o il Papa è infallibile, è naturale che ci sia della gente che non ci creda. Non dunque nella scuola, o nell'ambiente suo , va cercato il microbo della miscredenza, che, secondo fu detto qui, infetta lo spirito delle nuove generazioni: ma in quel nihil immuteiur in Ecrlesia che il cattolicismo ebbe come disciplina interna e che oggi è divenuta la norma e la guida della sua stessa vita. Si invoca la libertà di coscienza e il diritto delle famiglie che professano la fede religiosa. Ma chi vuol violare questa libertà di coscienza ? Chi vuol violare il diritto delle famiglie? Ma c'è qualcuno che pensi ad impedire l'istruzione religiosa? Noi domandiamo che essa sia data nel luogo che le è proprio, nella Chiesa. Ma poi, fede religiosa! L'onorevole Cameroni l'altro giorno, quando voleva ph1 fortemente folgorare i propri avversari, pigliava una precauzione e diceva : si intende bene che i presenti sono esclusi ! Or bene, mi varrò di questa formula: i presenti sono esclusi. Ma ct sono fatti che meritano di essere considerati, per vedere quale sia il carattere di questa questione. Si fa sinonimo di acuola laicat la scuola atea. Or bene, nel I 819, quando l'Austria introdusse per la prima volta il catechismo ne1la scuola, i prelati lombardi si levarono e con parole sdegnose rivendicarono a sè il diritto di impartire l'istruzione religiosa·, meravigliando che lo Stato si impacciasse in discipline in cui non era competente. Or domando perchè tanto furore con chi professa le teoriche di quei prelati? Ancora. fo in questa Camera ho un amico, un amico sopra tutti carissimo, il quale si trova nelle stesse condizioni dell'onorevole Bissolati e aell' onorevole Majorana , ed anche egli ha ricevuto dal suo collegio a decine e a ventine. telegrammi di padri di famiglia, lettere e sottoscrizioni di fedeli, le quali tutte domandano che la istruzione religiosa sia mantenuta nella scuola. Ebbene, in parecchi di quei Comuni [a istruzione religiosa non fu mai impartita I Ora io domando perchè domandate allora che si mantenga ? La dottrina cristiana per esempio, impone di pagare {le decime alla Chiesa. Io sono persuaso che i :Sottoscrittori dell'ordine del giorno dell'onorevole Bianchi Emilio le paghino tutti: ma tutti quelli i quali domandano I' istruzione religiosa saranno disposti a. pagarle ugualmente ? Via , parliamo francamente, non jparliamo di religione col linguaggio dell'ipocrisia, la religione non ci ha a che far nulla. Non sono i santi padri che domandano I' istruzione religiosa nella scuola: è ancora il signor di Voltaire, il cui concetto trapelava nel discorso , d' altronde bellissimo, del mio amico Salandra. Il quale diceva I' altro giorno : nella scuola secondaria , io l'insegnamento religioso non lo voglio. Il che vuol dire : le classi dirigenti serbino pure il loro scetticismo elegante. Non è ipocrisia? Io dico il vera (ho già detto ~he escludo i presenti), ma mi pare che parlando di religione noi capovolgiamo il Vangelo : mi pare che il biondo profeta Nazareno proceda acclamato dai Farisei. Parliamoci franchi , schietti , con quella sincerità che si è invocata tante volte nei giorni passati. D'altronde l'argomento la domanda questa sincerità. Avanti, diciamolo: qui c'è una borghesia sgomentata dalle minaccie del proletariato che vuole opporre una religione di classe alla lotta di classe. Questa è la vesità. Ora io non sono socialista , e sono d'accordo che si debba provvedere alla necessità della difesa sociale , ma non sono questi nè i modi nè i mezzi. Certamente l'umanità va incontro ad una prova formidabile. Sino ad ora quando un uomo domandava dov'era la verita gli si rispondevtl : è qui, in questo libro scritto per ispirazione divina : Bibbia, Corano , Zendavesta è la religione. E gli uo mini trovavano in quel libro un convincimento che dava loro la forza e la pace. Ma oggi che la scienza implacabile , imparziale, gelida, rigida, ogni giorno abbatte una parte della grande ruba del passato , voi credete di opporvi a tutto ciò con un insegnamento (che è così poco, diceva l'onorevole Salandra ?) coli' insegnamento del catechismo nella scuola elementare. Ma , onorevoli colleghi , lasciatemelo dire : voi pretendete di trattenere co' fuscelli la corsa delle locomotive. Però io mi aspetto un'obbiezione: se anche, si darà, questo insegnamento , è ineffi_cace, che male c' è a lasciarlo nelle scuole? Ve lo dirò io più tardi il male che c'è. Intanto esaminiamo la seconda quistione : chi impartirà questo insegnamento? L' onorevole Comandini l'altro gio.rno nel suo brioso discorso vi raffigurava il fanciullo fra due diversi maestri, uno dei quali gli predica le mortificazioni ascetiche, e l'alt~o le energie operose ; I' uno gli vanta le gioie della Gerusalemme celeste e l'altro gli parla delle necessità della lotta per l'esistenza. Felice argomento polemico, il dualismo che l'onorevole Comandini prevede non avverrà. È naturale : il Consiglio scolastico non prenderà, che so, un maestro dal comune di San Vito Romano perchèl vada a im-

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