Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 4 - 29 febbraio 1908

... RIVISTA POPOLARE 91 limito a ricordare a tutti i colleghi costituzionali , a destra come a sinistra; e non dico ai miei politici pere he non ne ho ... (Si ride lungamente); mi limito a ricordare - dicevo - il vecchio motto del principe di Metternich : << Rien n'est plus utile que l'alliance de l'homme avec le cheval, mais il /aut étre l' homme et non le cheval ». << Il che significa in lingua povera, che di ogni inasprimento di queste nostre contenzioni avrebbero da rallegrarsi soltanto i partiti es.tremi, perchè il tentativo dì dividere insanabilmente su queste questi or i, in due frazioni irreconciliabili il gran partito, liberale riuscirebbe soltanto, in pratica, a rendere rispet- • tivamente l'una e l'altra frazione mancipia del partito estremo che le sta più vicino >). Ora pochi in Italia possono invocare il motto di Metternich; meno di tutti l' on. Sonnino. Egli quando arrivò a formare un ministero dopo avere fatto l'occhio di triglia per cinque anni coi deputati dell' estrema sinistra , per fare dimenticare di essere stato il disgraziato suggeritore del!' onorevole Pelloux, per vivere - andò verso la vita, direbbe d'Annunzio - non seppe far di meglio che c.hiamare a farne parte g!i on. Pantano e Sacchi. L' uomo si alleò col cavallo, secondo il motto di Metternich. Chi fu l'uomo? Chi fece da cavallo? Sonnino o l'estrema sinistra? Ecco qua: sanno anche le pietre di Montecitorio e lo sa il paese che nel programma del Ministero Sonnino non entrò una briciola di quello che era stato il programma dell'ispiratore di Pelloux - il mezzogiorno faceva parte dell'antico Sonnino, quello del libro sui contadini e della 'l(assegna settimanale, ed entrò nel programma del suo ministero. Ma vi entrò pure come punto caratteristico l'avocazione della scuola allo Stato ed anche la sua laicità , benchè annunziata con forme tortuose e con parole non chiare. Quel punto fu imposto come con.litio sine ·qua non della loro entrata nel gabinetto da Edoardo Pantano e da Ettore Sacchi ! Ora visto che il motto di Metternich ha avuto la fortuna di essere citato precisamente in tema di scuola è chiaro come il sole che nell' alleanza tra l'estrema e Sonnino, tra l'uomo e il cavallo·, il cavallo, - mi perdoni l'amico personale illustre lo irriverente paragone , eh' è suo e non mio - fu Sonnino che si fece cavalcare dai due uomini dei partiti estremi. Ciò egli non avrebbe dovuto dimenticare; nè avrebbe dovuto dimenticarlo l' on. Salandra, che nel suo importante discorso, con poca modestia, a chi gli ricordo che nel gabinetto Sonnino c' era Pantano, rispose : ma e' ero anche io , che ristabilivo l' equilibrio ... In verità sarei curioso - e la mia curiosità è divisa da molti - di conoscere in che modo e misura l'eminente deputato per Lucera riuscì ad equi• librare, a compensare, l'azione di Pantano. La tendenza. La tendenza, che si può desumere dal discorso ultimo di Sonnino , è che egli voglia ritornare agli amori pellousiani ... Me ne duole per lui e un poco anche pel paese, perchè egli è uomo di grande valore e potrebbe rendere alla nazione non pochi servizi. Non gliene rese nel 1899-900· Se mai li rese alla democrazia, che uscì dalla lotta dell'ostruzionismo ringagliardita, vivificata. Non farò il processo alle intenzioni; non dirò quindi, come alcuni insinuano, che questo ritorno agli amori reazionari sia stato l'effetto della gelosia suscitatagli da certi pretesi avvicinamenti tra Martini e Di Rudinì , ai quali si rinfaccia in questa occasione di avere voluto rifare la loro verginità politica. Per me il discorso ultimo di Sonnino è il prodotto del suo temperamento e di qu lla mancanza di fiuto buono, di cui altra volta gli parlai in un crocchio numeroso di amici. Nè ho elementi plausibili per almanaccare sulle intenzioni dell'on. Giolitti. Vorrà questo designare in Sonnino un successore come lo designò in Fortis ? Io non lo so e non lo credo. Se mai il precedente sfortunatissimo nulla di buono farebbe presagire sulla riuscita di un secondo esperimento di trasmissione del potere in forma poco corretta. E rinunziando alle profezie conchiudo che nello interesse dei paese non si abbiano a verificare nè dedizioni, né cospirazioni. Se si verificassero non sarebbero i partiti avanzati ad averne la peggio. Essi qualche giorno con Ferdinando Martini potrebbero ricordare ai loro avversari , che per troppo voler conservare, nulla conservarono. Dorr. NAPOLEONE CoLAJANNI Nota. Com'.era riuscito inattl!SO e sbalorditivo il discorso di •Sonnino, che parve una dedizione al Ministero ed una nuova dichiarazione di guerra ai sovversivi, cosi riuscì altrettanto inattesa la sua dichiarazione di voto contro il Ministero sul1'ordine dd giorno puro e semplice. Parve un' e,·rata corrige suggerita dalla impressione non buona del discorso, che ave vano ricevuto i suoi più intimi amici; di che si ha la prova nei commenti mol,o riservati del Currie,·e della Se,·a nella corrispondenza da Roma. Del!' errata cor,-ige de\·e sentirsi contento ora l'on. Sonnino, Non si sentirebbl! umiliato di vedersi confuso in una maggioranza schiacciante nella quale ci sono tanti Bianchi ... e tanti Neri? N. C. lì& seuola laie& Discorso di Ferdinando Martini (nella Camera dei Deputati 2r Febbraio r908) L' on. Martini svolge il seguente ordine del giorno : u La Carnei a, affermando che l' insegnamento laico è condizione essenziale alla separazione della Chiesa e dello Stato, passa ali' ordine del giorno ». Martini. (segni di atten 1 ione). Onorevoli colleghi, il banchetto era lauto, ma i convitati furono molti ed ormai non riman gono che le briciole. Io dunque vi intratterrò assai brevemente. La questione ormai è stata lungamente discussa e gli argomenti, ripeto, sono quasi esauriti, e quindi ci sarebne una ragione di più per astenersi dal parlare, anche perché io credo che l' opinione mia avrà la s0rte del regolamento ministeriale, del quale siccome pare che non contenti nessuno, giacchè siamo in tema pi religione si potrebbe dire con San Paolo omnis creatura ingemiscit, (Commenti). E quello che io ho da dire non appagherà probabilmente, anzi certamente, nè coloro i quali domandano l'istruzione religiosa nè molti fra coloro che la oppugnano nè i moltissimi che vi si rassegnano, preoccupati della vita futura parlamentare. (Si ride). Ma discutendo in questa Camera non si tratta Ji contentare questo o quello e d'altra parte - I' impari e se lo inchiodi bene in mente l' onorevole Cameroni - la sola, l' unica ragione che mi fa ancora desiderabik di sedere in quest' aula è appunto la facoltà di poter esprimere il pensier mio sopra questioni che come questa non soltanto concernono le condizioni presenti ma tutto quanto l' aHenire del nostro paese. Questa sola I Ho accennato ad un mio discorso del 1.877. Se io mi fossi dimenticato, di quanto, dissi allora, c'è stato

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