Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 4 - 29 febbraio 1908

R I V I ST A PO P .Q LA R E 87 .. fanno rivoluzionari per incitare ali' azione e tradire al momento oppo1·t11noi rivoluzionari stessi. Alla frontiera il contrabaodo de~li opu-woli e degli scritti ri voluzionari è praticato da agenti di polizia; per ordine e sotto la protezione della polizia, la provocazione alla rivolti:\. è praticata su larga scala, ed il tradimento la segue pari passo; così il governo del Pacifico Tsar si mantiene fra le quindici forche di Varsavia. la violazione delle libertà finlandesi, e si dà di tanto iu tanto il lusso di regalare, sia pur simbolicamente, alla morte ,qualcuno dei suoi. Ma c'è un fatto assai pericoloso, e che deve interessare le potenze europee, t1 del quale è opportuno tener conto nel calcolo della probabilità su la fine dello Tsarismo. Il deplorevole stato delle finanze russe. I prestiti ormai non esistono più per la Russia. La perenne agitazione ha tolto ogni fiducia al capitale; i Francesi non son più disposti ad allentare i cordoni della bC>r~a: l'ultimo prestito fu coperto a fatica : il recente tentativo dello J avolskj non ha avuto s11ccesso. La Ru~sia è, ora, nella condizione disperata di chi gioca il tutto per tutto per Ralvare il suo credito; e l'autoerazia è pronta a tutto rischiare per salvare se steRsa. Q ualcbe giornale russo fa la voce gros.:;a minacciando l' Europa che la Russia potrebbe anche pro-· vocare una guerra europea ; e qualche ombra di ragione c'è in questa dichiarazione. La Russia appunto percbè non ha altro scampo che un partito disperato sembra 110n a vere più n 11 Ila da perdere nel rischiare il tutto per tiitto. E' essa l'arbitra della pace in Europa. Si butterè a corpo perduto in una guerra? Qualche volta il partito dettato dalla disperazione è il migliore. Vero è che i generali di oggi, meno lo Stoessel, sono quelli d'ieri; le malversazioni sono oggi all'ordine del giorno nel l'amministrazione russa com' erano ieri, una guerra, anche contro la sola Turchia potrebbe essere un suicidio: e allora? Suicidio dell'autocrazia naturalmente, non del popolo, non della nazione: e se potesse essere certamente così, Rarebbe proprio il caso di benedire la guerra. Ma c'è il caso: anzi la probabilità, che le dichiarazioni bellicose del giornale 11fficioso siano la espressione pura rii un pio desderio e nou µiù : difatti le nazioni europee non hanno affatto vo9;lia ed interesse per ora, a farsi la guerra. Tanto più che non é ben certo chi, veramente, potrebbe profittaren. NOI -- ---- ---- - ·-------- Preghiamo vivamente i pochi abbonati che non hanno ancora pagato l'abbonamento scadùto il 31 dicembre scorso, di volersi mettere al corrente con cortese sollecitudine. Sin da quando il senatore Manfredi sostituì il senatore Blaserna nella Presidenza dell'Alta Corte di giustizia si vide chiaramente che ad un incompetente furiosamJnte partigiano era succeduto una persona che aveva maggiore dimestichezza colle Leggi e colla procedura. Il Processo Nasi, sotto il Manfredi parve svolgersi più rapidamente e più serena mente; si fu anche indotti a pensare che il nuovo Presidente dell'Alta Corte avesse voluto raddrizzare l'arco in senso inverso alla curva precedente e che non solo fosse cessata l'astiosità contro l'accusato, ma che ad essa fo~se subentrata una certa benevolenza. Al più sereno svolgimento del processo, poi, contribuirono la mutata attitudine, non più spavalda e provocante, di Nunzio Nasi e quella correttissima della difesa, la cui azione si conchiuse con l'arringa meravigliosa di Angelo Muratori ; il quale parve avere ritrovato l' energia, gli entusiasmi, gli slanci oratori e le sottigliezze nelle disquisizioni giuridiche, che lo avevano segnalato più di trent'anni or sono a Bologna nel difendere Andrea Costa. Nessun mutamento si avv~Htì nel contegno di Lombardo e del suo difensore Marchesano, che parvero sempre sicuri del fatto proprio e consci della propria posizione. Marchesano si era chiarito come sempre, il dialettico formidabile, il giurista profondo che va diritto verso la sua meta, disprezzando episodi , dettagli e fronzoli, senza rinunziare talora agli scatti di spirito caustico ed incisivo. Fu veramente splendida e commovente nella chiusa l'autodifesa di Nunzio Nasi. Lombardo fu assolto e Nasi venne condannato ... La condanna giuridicamente giusta, pare ed è molto severa, dal lato morale. Contiene un grave errore politico nella interdizione dei pubblici uffici, mantenuta quasi al maximum, mentre la pena afflittiva fu ridotta al minimum. In questo contrasto si vorrebbe scorgere una vendetta di parte ed una precauzione contro la possibile immediata risurrezione dell' uomo politico. Noi siamo convinti che nell'animo dei giudici senatori non ebbe presa alcuna considerazione di questo genere; ma ci sembra sicuro che in tutto il mezzogiorno d'Italia e in Sicilia l' impressione più penosa sarà suscitata da questa interdizione dai pubblici uffici. Questa pena accessoria raggiungerà lo scopo opposto a quello che viene attribuito, certo erroneamente, ai giudici : susciterà attorno a Nasi un maggior numero di simpatie e nél paese, se n.on -ne&li ambienti parlamentari, ne affretterà la nsurrez10ne. ♦ Rinunziamo a passare in rassegna gli episodi e i dettagli del processo, che indussero l'Alta Corte di giustizia a condannare, per ragioni, che sono facilmente immaginabili. Crediamo opportuno, però, di rilevare le circostanze, che hanno un indiscutitibile valore morale e che spiegano la severa condanna non ostante il miracolo che avevano operato Angelo Muratori e Nunzio Nasi di commuovere coi . loro discorsi i più arcigni senatorii. 1. 0 Nocque potentemente a Nunzio Nasi l'attitudine assunta innanzi al Comitato dei Cinque nel negare ogni qualsiasi reato e nell'attribuire ad altri tutte le possibili irregolarità. Egli si mise in contraddizione con sè stesso nella prima lunga difesa che presentò all' Alta Corte in principio del processo; poichè •mentre negava che reati o irregolarità ci fossero state durante la sua gestione, dichiarava - egli stesso l che molte migliaia di lire aveva distratte dallo scopo legittimo dichiarato nei mandati per creare una corrente favorevole a sè stesso e ai suoi proget~i di riforma nel Congresso di Cremona e colla rivista del Brentari, alla penetrazione in Tripolitania. Nella stessa ora una parte dell' autodifesa distrusse l' altra parte. 2. 0 Non fu minore il nocumento che gli arrecò il mutamento di attitudine verso Lombardo. Innanzi ai Cinque ogni responsabilità fu riversata sopra Lombardo assente. Innanzi all'Alta Corte di giustizia, presente Lombardo, questi viene scagionato da ogni accusa e su di sè stesso riversa ogni responsabilità. -L'effetto di questo mutamento di contegno tu identico a quello, cui si va incontro nei processi comuni, quando tutta la difesa si poggia su di un alibi che non si riesce a provare. E in questo caso

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