Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 4 - 29 febbraio 1908

.. RIVJSTA POPOLARE 97 abolito. Io farò una breve dimostrazione, perchè all'avvenuta abolizione hanno accennato altresì l'onorevole Fradeletto, l'onorevole Martini, l'onorevole Comandini ed altri: ne h,Jl parlato a lungo prima con opportune pubblicazioni e poi q~>{alla Camera l'onorevole Bissolati. Vediamo dunque se codesto insegnamento è stato abolito. La ricerca è importante ma facile e ne verrà questa conseguenza, inevitabile che se la legge Casati del 1859, nella parte che concerne l'insegnamento religioso, è stata abrogata, voi non avrete il diritto di imporne, anche sotto forma facoltativa, l'insegnamento ai comuni del Regno: se l'abolizione non è avvenuta, voi dovrete ordinare in tutte le scuole comunali ccme obbligatorio l'inst!gnamento medesimo. Dunque il Governo che non sbaglia, .. Giolitti. No, ma che per trent'anni non vi sia stato un ministro che capisse, seconçio lei ... Fanl. No, non è questo; del resto di c10 che io dico Ella è più convinto di me, ed è questa cortese dissimulazione che mi turba. Voglia ascoltarmi. Nel fatto questo insegnamento non si impartisce da più decine d'anni in quasi tutte ·re scuole del Regno. Così tutti i deputati venuti in questa occuione da ogni parte della peniola, ripetono. Ed è vero. Io parlerò per l'Umbria: una fra le pm vaste regioni d'Italia. In nessuna delle trecento e più scuole elementari della regione vien dato l'insegnamento religioso. In quei paesi nostri la religione è insegnata dalla pietà, dall' affetto della maI!lma, del babbo, ma nessuno si preoccupa, nessuno ha posto mente a questo vuoto della scuola, perchè nessuno ha più pensato, almeno da molto tempo, che codesto insegnamento dovesse farsi nella scuola. E sapete perchè non si dà più oramai da quasi trent'anni 'f C'è una ragione legale: la legge del r 877 lo ha effettivamente abolito. Udite infatti come si presentava il ministro Coppino alla Camera nel 1877, per discutere il progetto di legge sulla istru - ,:ione obbligatoria. Erano i primi albori di quella Sinistra, ..:he dopo il r 8 marzo 1876 era andata al Governo. Quando· da quei posti lassù si scende a quei posti laggiù pare che le cosdenze mutino. E il ministro Coppino mentre era convinto che I' insegnamento religioso si dovesse abolire, temeva di cimentare la quistione alla Camera. Ma combattevano in lui l'anima del liberale convinto e in certo modo quella del ministro. Ora egli discutendo la legge sulla istruzione obbligatoria, a proposito dell' art. 2, in cui determinandosi gl 'insegnamenti della scuola elementare, di quella religiosa non si parlava altrimenti, diceva così : • Io credo che il carattere da attribuirsi a questo articolo 2 aia di vera e propsia abrcgazione della legge Casati sull' obbHgo dell' insegnamento religioso : la società civile deve svolgere ed effettuare i prindpii suoi nel suo campo e male essa è atta nel suo officio ad essere maestra di religione , . Allora Bovio e Marcora, I' illustre presidente nostro, che non erano al Governo e che sedevano nei banchi della estrema, pigliano a volo il discorso del ministro e con un ordine del giorno propongono che si decreti addirittura l' immediata abolizione dell' insegnamento dogmatico, Quest' ordine del giorno diceva così: « La Camera, confidando che il Governo '.legli atti per la esecuzione della legge sull'obbligo della istruzione elementare, provvederà alla attuazione intera del principio della laicità, escludendo qualsiasi insegnamento religioso dogmatico e i ministri di qualunque culto, passa all' orJine del giorno ». Al Governo pareva_ un po' ardito l'ordine del giorno: altronde nella legge pareva non si volesse espressamente parlare di abrogazione. Si preferiva il sistema della. abrogazione tacita. E allora in aiuto del Governo venne il Cairoli, il quale, pur dichiarando ·che il catechismo non si dovea altrimenti insegnare nella scuola, e aggiungendo, che era quell'insegnamento una vera violenza alle coscienze, con un altro ordine del giorno proponeva che l' insegnamento religioso si rendesse facoltativo a r:chiesta dei ger itori ed in ore speciali. E cosi fa capolino la prima volta questo mutamento di forma nel!' insegnamento della religione che da obbligatorio, dichiarato per 'a legge Cssati, con quest'ordine del giorno la Camera mostrava desi,1erio che addivenisse facoltativo. E nell'articolo 2 della legge col ;:iuale si enume•avano gli inst!gnamenti sui quali l'alunno avrebbe dovuto subire le prove di esame, dell' insegnamento religioso non si tenne altriment• parola. Quando la legge andò in questo modo al Senato, nor.ostante il contenuto dell' articolo 2, spiegando il quale il Coppino aveva detto: io consideso abrogato l' articolo 3 r 5 della legg~ Casati sullo insegnamento religioso) il Senato (sono sempre i vecchi che salvano le posizioni costituzionali e che restituiscono il loro rispetto ai deliberati un po' anomali, che qualche volta, anzi molte volte, diciamolo francarr,ente a bassa vece, in mezeo alla nostra famiglia, escono dalla nostra Assemblea), il Senato vide che l'abolizione disposta in qud modo, avrebbe potuto rimanere incerta, e riformò addirittura l'articolo 2 della legge, disponendo nettamente non quali insegnamenti dovessero essere quelli sui quali l' alunno avesse dovuto subire la prova di esame, ma quali erano gl' insegnamenti che doveano da allora in avanti costituire l'insegnamento elementare inferiore, espres. samente sostituendo all' insegnamento della religione, l' insegnamento dei diritti e doveri del cittadino. E Marco Tabarrini, un ucmo di parte nostra e quale uomo1 come relato1 e dell' ufficio centrale esponeva così recisamente il pensiero dell' ufficio medesimo su codesta abolizione. (Senta1 onorevole Giolitti, se hanno effettivamente sbagliato in questi trent' anni i ministri dell' istruzione pubblica c.he si sono sueveduti nl Governo) .. , Per togliere il catechismo che figurava nella legge del 1859 e del quale non si vuole oggi altrimenti sapere, questo arti colo 2 lo sostituisce, ecc. •. Si aprì la discussione sulla legge, e si sono dall' onorevole Fradeletto ricordate le oneste parole del senatore Mauri. Ma voi dovete consentirmi, onorevoli colleghi, che io riferisca altresì quelle dei senatore Tabarrini che discusse con spirito elevatissimo come relatore, codesta abolizione dell'insegnamento relìgios~ innanzi al Senato del Regno. E pare veramente di respirar~ un'aria più pura immergendosi nell'ambiente incontaminato e caro di questi ricordi. Uditelo,', colleghi egregi : « Ci fu rimproverata la modificazione de.i programmi delle scuole elementari in ciò che riguarda l' insegnamento religioso. La difesa all' Ufficio centrale la fece con grande autorità l'onorevole Mauri nè io saprei meglio ripeterla. Aggiungerò una cosa : nelle condizioni nostre (i patrioti di allora parlavano così), nelle condizioni in cui è l'insegnamento in Italia, l' istruzione nelle scuole non è possibile •. E prosegue: « il Governo non ha competenza nella materia religiosa e qualunque ingerenza egli si arrogasse in questa materia potrebbe condurre a conseguenze perniciosissime, le quali non ai vedono sul principio, ma siccome vi è una logica inesorabile anche nei fatti, si vedranno poi col succedersi del tempo e delle cose. Noi l'esperienza l'abbiamo già fatta, (era un vecchio veramente onesto, di anni, di valore e di onori che parlava così) l'abbiamo fatta nel secolo passato, quando i principi filosofici dopo aver riformato tutti gli ordinamenti amministrativi , vollero entrare anche nelle cose religiose. Dunqiie constatate le condizioni morali del tempo , le condizioni morali nostre , credo che meglio sia che lo Stato non ai occupi affatto dell'insegnamento religioso».

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