Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 2 - 31 gennaio 1908

32 RIVISTA POPOLARE E' questo l'inutile, l' impotente misticismo anarchico che noi qui abbiamo deplorato e che Plekanow, il socialista rivoluzionario russo, come noi ha stigmatizzato nel Oour'rier Europeen del 3 gennaio , come deleterio per la Russia. ♦ I grattacapi di Btllov. - La burrasca rrovocata dai tumulti nelle vie di Berlino per il suffragio universale è passata e Bùlow che, bontà sua, ha rivolto un commovent~ appello agli operai per persua derli a non chiedere quel diritto al voto che tutti i tedeschi, meno i prussiani I posseggono ha avuto l'aria di riportare nna vittoria. la famosa vittoria di Pirro. Il blocco, il famoso blocco che Bùlow riusci ad ottenere, facendo promesse che poi non ha mantenute - di che il Neuman, uno dei capi liberali, acerbamente lo rimprovera - il blocco che Hembrava dovere essere indistruttibile, ma che però fino dal primo momento - e noi lo notammo - mostrava i lati deboli, questo areidecantato blocco comincia a sgretolarsi. A dir vero i liberali non sono ancora arrivati al punto di dichiarare che essi, del blocco non vogliono più saperne; nè i conservatori osano ancora forzare assolutamente la mano al Cancelliere per spingerlo verso una an~he più mar cata reazione , ma un segno pericoloso , per Bùlow, dell'avvenire, e ben chiaro di ciò che l'avvenire sarà., è la imposizione fatta dai comitati elettorali di provincia ai dep11tati radicali al Reichstag. Nuremberg, Francoforte, Dresda, Bremerhaven hanno mandato pure proteste contro ·11operato del Cancelliere e impongono ai partiti liberali di ritirarsi dal blocco, senza far caso a ciò che potrebbe risultare da questo loro ritiro. Naturalmente le proteste dei provinciali non faranno subito effetto, ma intanto è significativa la dichiarazione del Neuman, la quale è poi rappresentativa del pensiero radicale intiero, e nella quale pur dichiarandosi non avversario del blocco - che ha del buono - nondimeno è fiera mente contrario al Bùlow il quale ha mancato a quelle elementari promesse per le quali la sinistra radicale è entrata nel blocco. La questione del suffragio universale, nella quale Polacchi, Alsaziani, radicali e socialisti, sono concordi e che gode anche le simpatie di moltissimi liberali, è una delle questioni più spinose per Bùlow. Gli si domanda : Come mai ciò che non vi par buono per i1 Landtag, cioè per i soli cittadini prussiani, è poi buono per il Reichstag, cioè per tutti i Tedeschi'> E si presta al Bùlow il proposito di restringere il diritto di voto anche per il Reichstag; a questo proposito - anche se non vero - è accreditato dai conservatori i quali, ai fini della loro politica, vedrebbero volentieri il Bùlow mettersi più francamente di ciò che non faccia, su la via della reazione Naturalmente questa politica gli alienerebbe i voti dei liberali e del centro, che al Landtag guadagnarono i loro seggi grazie alla alleanza con i socialisti, e che ottennero di riuscire al Reichstag grazie alla loro ibrida unione con i conservatori. Bùluw promise riforme e nuove leggi in senso liberale ; ma ora che siamo alla scadenza dell'impegno il Cancelliere è obbligato ad essere un cattivo pagatore. Se cede alle riforme perde i conservatori ; se non le dà perde i liberali, iu un modo come nell'altro la sua maggioranza va in sfacelo. Certamente Bùlow ha sempre una risorsa quella di riaccomodarsi col centro cattolico, e con i conservatori protestanti e cambiare cosi interamente la fisionomia attuale del biocco : ma lo potrà senza cadere? E, sopratutto, lo potrà tanto bene da impedire as- :o;olutamente che la questione del suffragio universale per il Reicbstag non sia ripresentata e trionfi ? Il problema è questo, e certamente Bùlow cercherà di risolverlo senza il trionfo degli universalisti, poichè - egli agita anche questo spauracchio che ba forse un fondamento di verità - il trionfo del suffragio universale significherebbe un clamoroHo trionfo dei socialisti, e la perdita dei seggi conservatori e liberali, a. loro vantaggio. E questo pronostico fa si che, per ora, la opposizione al Bùlow non sia ancora assai efficace ad abbatterlo. Ma c'è l'imprevisto, o d'imprevi8to nel blocco prussiano, e nelle future discussioni su i Polacchi, su i crediti, anche su la politica estera ce n'è assai ; fors' anche troppo. ♦ Liquidazioni , poroherlole , inchieste e altre plooole cose ... ln Franata. - A piccoli scandali , piccoli ma non però meno brntti ha dato luogo in Francia la liquidazione dei beni delle Congregazioni disciolte o espulse. Noi vorremmo in verità che dalla inchiesta che sarà fatta, e della quale sarà presidente Emilio Combes, risultasse a lnce meridiana, la onest.à di tutti i liquidatori e la purezza della condotta di costoro, come è esente da ogni dubbio - anchP nell'anima dei più fieri avversari - la purezza delle intenzioni di coloro che condussero la campagna e prepararono e fecero votare la legge contro le congregazioni. Lo vorremmo poichè è sempre doloroso dover constatare che negli uomini possono più il desiderio della ricchezza e la rapacità che non le convinzioni e le idealità politiche. Indubbiamente la nomina del Combes a presidente della Commissione d' inchiesta dà garanzia. che la ri - cerca dei fatti e della verità sarà condotta con metodi seri e scrupolosi. Combes ha denunziato francamente quelli che egli crede essere abu:-i e truffe a danno delle Congregazioni e della Repubblica ad un tempo. Egli ha dichiarato che nella sua lotta contro le congregazioni fu mosso da convinzioni ed idealità di politica laica e repubblicana e non intende affatto che l'opera sua debba servire a fare arricchire indebitamente i disonesti che di codesta opera vorrebbero valersi a scopo quattrinaio. L' intervento di lui nel dibattito è staso decisjvo, e la sua azione nella commissione sarà, si può esserne certi, energica. Questo è, del resto, assai logico. Tutta l'odiosità - se odiosità vi sia - della legge, tutta la violenza , ed anche tutte le proteste per questa opera che fu audace , di difesa della Repubblica è ricaduta sulle spalle di lui. Ma egli come uomo politico, non ha da dolersene. Dovrà dolersene invece e la memoria di lui rimarrebbe bruttamente macchiata se - data la verità dei fatti - questi potessero essere addebitati a lui od alla sna acquiescienza. Un uomo politico può serenamente essere odioso per i suoi avversari, quando essi sieno obbligati a dichiararlo personalmente onesto; è un nomo finito e ignobile quanto è po-sibile pensare a proposito della sua opera politica, che fini meno nobili che la pura idealità lo guidarouo nella azione. L' inchiesta sarà dunque severa. Auguriamo ai repubblicani di Francia eh' essi possano mostrare chiaramente, che nessun fin men che onesto li guidò nella loro azione, e che le accuse lanciate contro i liquidatori sono prette calunnie. Certo i fatti si presentano gravi. Di otto milioni non si trovano traccia che di 850 mila lire, e v' è chi afferma che le liquidazioni hanno ammontato ad assai più degli otto milioni anticipati dallo Stato ai liquidatori perchè essi ne indennizzassero le Congregazioni. Ci sono terreni estorti alle Congregazioni e che si dice non sieno sta.ti pagati; vi sono palazzi stimati 250000 franchi, per i quali sono state fatte offerte di 80 mila e 100 mila franchi e che sono stati aggiudicati per soli 60 mila franchi, vi sono proprietà fondiaria del valore di 300000 franchi aggiudicate a lotti di 15 mila franchi l'uno ài modo che lo Stato non ha incas8ato che 45 mila franchi , vi sono molti beni e proprietà di Congregazioni

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