Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 2 - 31 gennaio 1908

50 RIVISTA POPOLARE sità perverse del pubblico in libri che mancano di spirito e di psicologia quanto di arte, è bene che venga questo volume di vita e· di dolore ad imporre il rispetto della sventura ed a far riflettere su i tragici casi della vita. Le parole con le quali il volume si chiude - parole pronunciate dal Dottore Giulio - l'amata della povera Thymian - davanti alla sua fossa aperta, suoneranno a lungo nelle orecchie del lettore come una mesta apologia ed un incitamento a combattere le nefandezze e le ingiustizie sociali. e Dio protegga i nostri figli •. ELENA ANGELI RossETTI ~IVIST A DELLE ~IVISTE. Loo-Py : Cinesi e Giapponesi. - Si crede in Europa che questi due popoli siano della stessa razza. E' un errore : i cinesi sono di razza mongolica e i giapponesi di razza malese. I giapponesi, liberi politicamente e religiosamente accolgono idee, costumi e istituzioni europee come prima avevano imitato i cinesi. I cinesi, invece, fieri della loro antica civiltà e diffidenti degli occidentali:, perchè memori dei misfatti che essi commisero in Oriente, non accettano gli insegnamenti europei, che sotto la pressione degli avvenimenti come quelli dei Boxers. I Cinesi sono riservati, attenti buoni, ani.mati da un forte sentimento di solidarietà. Nelle scuole non producono mai alcun disordine nè trascurano alcun compito loro assegnato e sin dalla infanzia si mostrano quello che saranno sempre : docili, laboriosi, intelligenti, instancabili, gravi, poco espansivi mentre i giapponesi sono gai e ridono volentieri. 1 Cinesi sono inferiori ai giappponesi ne1la iniziati va ; sono più rou tiniers ; mancano di audacia e contano sulla resistenza passiva per trionfare. Seguono troppo Confucio di cui sono le vittime. Non hanno grandi ambizioni ~ in tutto preferiscono la pace alla guerra. L'imitazione degli eserciti europei è una cosa esteriore; quegli eser.::iti non serviranno che a reprimere le fre - quenti insurrezioni, che danno poco da temere al governo Mandchou. Se questo fosse abbattuto non ci sarebbe un profondo mu · tamento in atto; bi~ogna sperare nelle idee che si fanno strada nel popolo. Dopo la catastrofe dei Boxers, nel 1900, il maestro di scuola ha fatto opera di propaganda in Cina, il giornalismo in lingua nuova e colla scrittura alfabetica ha fotto della strada. La confidenza in sè ste~so ch1.: si manifettò in questt: ultime insurrezioni, si accentua oggi presso i Cinesi. 11popolo comincia a comprendere che deve agire da sè stesso e ripudiare i pregiudizi e le superstizioni, avanzi fossili del passatoLa differenza tra Cmesi e Giapponesi si osserva sopratutto nell'organizzazione della famiglia. In Cina la famiglia è più salda che nel Giappone. La nazione intera è considerata come tutta una famiglia. Tutta la morale Cinese deriva dal rispetto filiale e il governo della Cina non è che l'estensione dell'autorità paterna. E' un a~anzo della società patriarcale, di cui Ia pietà filiale, secondo Confucio, è la base. Le cinque regole immutabili sono i rapporti del padre e dei figli, de! marito e de:ta moglie, dei vecchi e dei giovani, dell'amieo verso l'amico, del re e dei sudditi. Per tali ragioni lt! trasformazioni sociali sono divenute più difficili e accompagnate da lotte più sanguinose. Il Cinese comprende meno del Giapponesè la morale della libertà, quello cht! dà ad ogni individuo il suo valore proprio, indipendentemente nella società che lo circonda. Solo la famiglia è considerata come in possesso di una potenza politica nello Stato. Il capo della famiglia, quando il popolo era consultato, rispondeva per tutti. Le azioni virtuose o criminose de! figlio nobilitavano o disonoravano la famiglia o gli antenati. Questi costumi patriarcali danno origine a costumi e leggi sconosciute altrov, anche al Giappone, che ha studiato la morale di Confucio, Così un semplice colpo del figlio contro il padre è punito colla pena di morte. D'al~ra parte nelle contrade assai misere si vedono dei giovani subire la pena di morte rimpiazzando il ricco che avrebbe dovuto subirla - e la sostituzione è ammessa! - per procurare qualche migljaio di lire ai parenti : è un caso sublime di pietà figliale ! Il popolo giapponese risulta di elementi etnièi diversi ed è difficile il giudicarlo perchè esso ha la coscienza di essere studiato dagli stran •eri. Esso ~dotta le idee e i costumi europei e in grazia della padronanza che ha di sè sa fingere un carattere che non è il suo. Perciò è pericolosissimo quando medita e prepara una vendetta; questa una delle cause di su periorità sui Russi, di cui non si è parlato. Il Giapponese è riservato,. sa fingere, rispetta le opinioni altrui e parla dopo di aver meditato. Molti funzionari portano le lenti bleu per non essere traditi dall'espressione degli occhi. Anche tra loro i Giapponesi sono sobri di movimenti : i loro gesti d' indignazione, di collera, di disgusto sono moderatissimi; il loro dolore è calmo; non danno segni di disperazione ; non invocano la divinità levando le braccia e gli occhi al cielo. Danno la mano come gli europei , ma non la stringono. Per quanto grande la tenerezza di una madre, è raro che essa abbracci il figlio. Questa riserva si riscontra anche tra i folli che raramente sono pericolosi. Si sforzano di mostrarsi a1. _. ili coglj europei; nel fondo della loro natura c'è la benevolenza. Raramente si vede un Giapponese orgoglioso della propria posizione sociale trattare con arroganza quelli che lo circondano; i potenti non mostrano superbia quale attributo della loro funzione Il costume di farsi degli inchini reciproci dà loro l'espressione continua della deferenza e i tratti del viso mostrano sempre l'espressione della bontà ordinaria; anche gli ammalati più sofferenti conservano lo sguardo dolce e la parola carezzevole. La gaiezza e la tranquilla rassegnazione dei lavoratori più poveri meravigliano gli stranieri. I gia?ponesi si adattano a tutto e si sottopongono allegramente a tutte le fatiche e a tutte le sofferenze; ma non man ...ano di un ideale superiore. Gli sciop~ri sono cominciati anche al Giappone, ma non sono mai accompagnati da violenza e terminano presto per l'intervento delle autorità. I giapponesi studiano t: si sviluppauo pel rispetto dell'onore. , essi si sentono impegnati e ciò basta. Essi vogliono dare la prova della civiltà. La pratica dello sventramento, abolita da1 Mikado dopo la guerra colla Russia, testimonia sulla loro forza di volontà e del sentimento della dignità personale .. Ci sono staci eroi che bano scritto versi e le loro ulime volontà col proprio sangue, dopo essersi sventrati. Eppure tengono in· gran conto la vita. E' certa la superiorità degli Europei nella scienza e nell' industria, ma sotto certi aspetti i Giapponesi sono superiori agli occidentali. Pt!r la sobrietà, .la dignità personale, il sentimento dell'onore, il rispetto e la benevolenza reciproca, la massa giapponese supera il livello morale degli Europei. Caratteristica l'ammirazione nel più misero contadino giapponese per la bellezza della natura. Due parole vere sulla causa dello spirito eroico dell'armata giapponese, che non sono ben note. 8isogna attribuirlo in gran parte alla ferma credeti.za nella metempsicosi, diffusa dal Buddismo. Sc;:condo la loro metempsicosi esistono sei generi di trasmigrazione dell'anima. L'anima di chi si è condotto onestamente nella sua prima vita passa nel corpo dei principi, dei nobili, degli ufficiali superiori e dei ministri. L'ultimo

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