RIVISTA POPOLARb 49 catori che ci servono i llloralisti ed i romanzieri, tanto lungi quanto siamo da un libro senzazionale o piccante o piacevolmente indecente. Thymian non si compiace della sua prèfossione, quantuuque non voglia, a causa di essa, rinunciare ai suoi di.ritti umani, nè si senta in tutto inferiore alle signore oneste che la disprezzano. Spesso si vergogna della sua vita, e ne sente la degradazione insopportabile, eppure - e in questo siamo più che mai convinti della veracità di questo documento-essa continuamente vi ricade, e non rjesce mai a liberarsi completamente di quella deleteria influenza, neppure negli ultimi anni di sua vita quando, mentre gode l'amicizia ed il rispetto del primo e del1'_unico uomo che essa abbia amato d'amore, il Dottore Giulio, essa accetta la protezione d'un vecchio Conte gentile e galantuomo, che la mette al riparo della stretta delle necessità materiali. L'autenticità del documento risalta purA dalle sue contradizioni, dal contrasto fra le parole e gli atti. Lo spirito non manca di forza e di coraggio, ma il corpo è debole, e le tentazioni son molte. « Nemmeno il 5 per cento delle donne che si guadagnano la vita con la prostituzione dei loro corpi si rifiuterebbero di afferrarsi con ambo le mani alla possibilità di ritornare ad una vita meno obbrobriosa, se questa possibilità si offrisse loro »; cosi Thymian, ed è evidente, che questa è la sua sincera ed onesta convinzione. Ma quando nel suo sforzo per tornare alla « geordnete Verhaltnisse > 1 alla vita onesta incoraggiata ed aiutata dal suo amato Dottore essa trova che la via della « virtù> si fa troppo aspra e ripida, quando i debiti si accumulano e gli ostacoli aumentano, essa chiede aiuto ai facili guadagni del!' antica professione, disgustata, sì, della propria debolezza, ma non mai abbastanza forte per resistere. e Una volta, per eccezione> essa scrive, ma l'~eccezione si ripete, e l'antica vita ridiventa la regola. E forse questo periodo di penosi e spesso errati sforzi per ritornare all' « enestà >, per risalire l'erta, la cui discesa ridiventa tanto facile dopo i primi passi, costituisce uno degli episodi più tristi e più pietosi del libro, Perchè anche questo è vero nelJa vita, - ed anche in questo il nostro « Tagebuch > si palesa verace - malgrado la nobiltà d'animo della protagonista, mai completamente sopraffatta , i costumi ed il modo di vedere di un individuo mutano coll' ambiente in cui esso si trova. Ciò che in un mondo è impossibile è possibile per un altro; e giacchè la società è in gran parte basata su principii falsi e una morale artificiosa, questi cambiano 1.ecessariamente nelle di verse sfere sociali; ciò che è accettato qua è proibito là; qnello che qui è la legge é contro alla legge eostà: e non avete che da cambiare ambiente per cambiare morale. Il primo passo è quello fatale che determina tutti i susseguenti, e soltanto chi ha la forza-o la fortunadi non fare il primo passo, può sperare di evitare gli altri; perchè oltre ad una specie di nozione generale, assai elastica, che è male amma.zzare o nuocere al proprio simile, vi è davvero poco nella morale che non sia relativo. Il diario è scritto con semplicità e franchezza da una donna dotata di nn innato ed insolito talento letterario. N 011 si può certo dire che sia una lettura allettante, perchè vi è completamente escluso il desiderio di piacere o di divertire, non vi sono affatto particolari licenziosi che risveglino la curiosità morbosa, ed è evidente il disdegno di ogni proposito di conquistare la simpatia del lettore. Conosco, in verità, pochi romanzi cosi poco lascivi quanto questa storia realista della vita d' una « perduta>, einer Ve,rlorenen. E' un libro che messo in mano di una giovane che avesse voglia di conoscere la vita in tutte le sue fasi , cer-· tamente farebbe piuttosto bene che male. E non direi" altrettanto di molti libri scritti per la cjeune fille >. Il libro è un diario irregolarmente tenuto da Thymian dai giorni della sua infanzia fino alla vigilia della sua morte. Gran parte di esso è di una tristezza profonda, gran parte indecibilmente tragica. Io non ricordo pagina di alcun romanzo più commovente di quella in cui l'autore racconta come nel primo anno della sua vita sregolata essa torna a casa vergognosa e sconfitta dopo una tentata visita alla sua bambina in casa dei genitori adottivi. L'importuna visita della madre è troncata dalla minaccia fattale dal benefattore della bambina di comunicare alla polizia certi suoi sospetti suJla vita di essa. se non non se ne va immediatamAnte per non più ritornare. Mentre traversa le strade affrettandosi a tornare a casa, la persona curva sotto il peso dell'oltraggio, non può più soffrire il lieto fruscio delle sue gonne di seta, prima tanto gradito ai suoi orecchi. Ed è soltanto nella ubbriaehezza che la donna e la madre oltraggiata riesce a trovare l' obblio. Un'altra scena delle più commoventi è quella del ritorno di Thymian al pase natio dopo la morte del padre, onde poter riscuotere l' eredità dalla madre. Essa visita le tombe dei suoi genitori e rivede la scena della s11a infanzia, non con i sentimenti della peccatrice pentita che rimpiange la perduta innocenza e si pente del passato peccaminoso, ma con i pensieri tristi e desolati di una che sente che tutto ciò che era una volta suo, e che per diritto le apparteneva, stà sotto terra, di nna che può dire che malgrado tutto il lusso che la circonda, l'unico suo vero possesso sulla terra sono le tombe. Solo le prime pagine, che sono in gran parte retrospetti ve, mi fanno l' effetto di non essere del tutto autentiche. Sono probabilmenie basate su un vero do• cumento, o su reminiscenze raccontate da Thymian alla compilatrice durante gli ultimi mesi della sua vita ma mi sembra che questa prima parte sia stata scritta o almeno corretta. Qua e là si sente lo sforzo conscio, la ricerca dell' effetto, e la combinazione dell'incidente e del dialogo che conducono ad un dato evento. Ma tranne questa parte retrospettiva il libro ha tutto il carattere del documento vero, un libro che nessun'arte realista potrebbe creare, e che soltanto l' esperienza quotidiana di quella vita potrebbe dettare. La Sig.ra Lotte Baum Vesci, traducendo questo diario uscito ora per i tipi del Voghera., ha fatto opera buona. E' bene che in uu momento quando scrittori dozzinali realizzano lauti guadagni sfruttando le curio• \
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