30 RIVISTA POPOLARE I· m.Uionl :regalati al Papa senza ragione e senza dignità. - Eugenio Chiesa nel giornale rei,ubblicano La Ragione - che ogni giorno di più si rende interessante e che noi, perciò, raccoma.ndiamo con crescente convinzione di compiere il nostro dovere - ha sollevato una questione, che ha ottenuto un grande snccesso, almeno dal lato giornalistico, ma che dovrebbe averne uno maggiore politico. La questione è quella dei tre milioni dati alla Santa Sede com.e transazione di diritti sorgenti da diverse leggi dello Stato sulle •pare pie di ?.orna e di quella del 1873 sulla soppressione degli Enti ecclesiastici. Perchè da.ti senza 'ragione, se il debito dello Stato sorge da alcune leggi? E' chiaro : perchè il Papa ha intasca-to i milioni senza riconoscere le leggi d' onde sorgevano le sue pretese. Mancò la diqnità perchè i mili ''1.Ì li abbiamo dati di sotterfugio: i nostri rappresent.inti sono andati a consegnarli come se commettessero un atto criminoso - quasi da cospiratori che convengono presso un notaio ; dove anche il rappresentante del Papa interveniva evitando con ogni eura di far sapere che riceveva dei milioni dal Regno d'Italia· Ma questa transazione, che implicava la erogazione di una somma considerevole non venne sottoposta al Parlamento ? Sì, il Parlamento dette la sua approvazione; ma l'onorevole De Viti De Marco, che fu il relatore. in una intervista ha fatto sapere che almeno la Camera dei Deputati fu ingannata - per quanto l' inganno in questo caso, come in ogni altro deponga contro la ma.la abitudine dei deputati di votare le leggi senza neppure conoscerne il contenutn vero. Ma in..un parlamento unitario si votano tali e tante leggi , che a studiarle tutte non basterebbe il tempo anche ai più diligenti e meticolosi ! E questa legge passò inosservata come una legge in favore della benifi.cenza in Roma. Chi avrebbe voluto opporsi? Intanto la beneficenza è andata anche a. favore dei gesuiti, che la legge italiana aveva voluto escludere esplicitamente dal benefizio ... Una domanda: il relatore on. De Viti de Marco era c◊nvinto che la legge nascondeva un inganno e che lo inganno rappresentava una umilìazione pel governo di Italia. Co8a fece lui per far conoscere la trappoleria? Ancora. I! contratto oneroso e indecoroso venne stivulato tra i rappresentanti del governo italiano e quelli della Santa Se le nel 1905; la CamP,ra lo approvò nel 1906. Due ministeri sono quindi responsabili della indegna con trH t,tazione. Speriamo che ciò che non si ebbe uel ll 06 ,-i abbia nel 1908 a Montecitorio: almeno una <lignite 3a, protesta. + La logica contro le buone intenzioni. A proposito del m.odernlsm.o religioso. - Le ultime pabblio;:1.zionci he ci arrivano, più che gli ultimi atti dal Vati cano e' inducono ad occuparci, per quanto brevemente del mode1·nismo religioso, quantunque qualcuno - Don Murri - ci tenga a non eBsere confuso coi mode1·nisti e vuol essere considerato sic et semplicite1· come 110 cattolico. Le puhblicazioni cui ci riferiamo sono : La crisi odie1·na del cattolicismo in Germania del sacerdote Salvatore Minoccbi; La politica clericale e la democrnzia del sacerdote Romolo Murri, e 1, ultimo numero del Rinnovamento (1). Cominciamo dal Rinnovamento. r-, il primo numero di q uest' auno; ed è primo della ·•r:ova serie scomunicata. . Poichè, com' è noto, l' arcivescov0 di Milano cardi- (1) L'opuscolo del Minocchi fu pubblicato a Firenze (L. 1,50) dalla Tipografia Ariani; il volume del Murri dall'Editore Ce- &ari Giuseppe di Ascoli Piceno (L. 2,50). nale Ferrari, non per iniziativa proprja ma m esecuzione degli ordini del Papa proi.bì la pubblicazione della Rivista, pena la scomunica. Come hanno risposto i s11oidirettori ? • Uno sono si è comportato da vero cattolico, il Duca Gallarati-Scotti, il quale, con rammarico, si è staccato dai suoi amici e si è ritirato dalla Rivista pur dichiarando che egli mantiene l'antico ideale. Gli altri due, Aiace Alfieri e Alessandro Casa.ti, infischiandosi de le ingiunzioni tassative dei Superiori decisero d' incorrere nella scomunica e continuano la pubblicazione. Il più battaglieto, l'Alfieri, rispose immediatamente ai fulmini papali con una lettera al Cor- ~·iere della se1·a (29 dicembre '907) nella quale a noi ~ ·ubra che abbia messo in canzona.tura la scomunica, rr..ostrando che essa. non fa nè caldo nè freddo, e lascia vestire, mangiare e camminare gli scomunicati. I qua.li, pare, che conservano anche il diritto di fare benedire il proprio matrimonio da un sacerdote. (E' scapolo l'egregio ingegnere Alfi - : }). Le nostre parole posso1....s.,embrare tendeuziose; meglio, quindi, lasciar comprendere in quale conto tiene la scomunica n Rinnovamento da questo brano del suddetto condirettore : e Se si pensa che l'Italia è proprio la terra degli • scomunicati , poichè è tale ognuno di nol che non e senta di poter rinnegare gli atti ultimi del nostro e risorgimento , che hanno affrontato l'antichissima e e gravissima e sempre rinnovata scomunica contro gli e invasori dei territori della Chiesa : e se si pensa an- « cora che cattolici deputati non si astengono dal porre e piede in quel Quirinale che è colpito di interdetto, « si capirà facilmente che se la condanna attuale ha « una gravità estrema (anche oggi che ne sono nulli e gli effetti civili e temporali, che erano una volta i e più gravi) questo è specialmente perchè indice di una ~ crisi spirituale di cui gli elementi reali e profondi e che solo ora emergono dalle coscienze, costituiscono la e vera tragicità >. Nel Rinnovamento poi c'è una lunga dissertazion~ per dimostrare che i suoi direttori sono cattolici benchè non ubbidienti al Papa, ch'è il capo del cattolicismo. Ma non si tratta che di una filza di sofismi - ci perdonino la parola i colleghi della rivista milanese -; di buono e di forte non c'è che una citazione tolta del Cardinale Newmann, che esalta il valore della coscienza individuale e che in fondo vuole significare: quando uno si trova in regola colla propria coscienza se ne può ridere allegramente di tutto e di tutti... Anèhe del Papa ? E allora si può essere tutto ... meno che cattolici. Superfluo aggiungere che noi ace' •tiamo la formula del porporato inglese precisamente, perchè non siamo cattolici. * * * L'opuscolo del sacerdote Minocchi - prete coltissimo attivo, che viaggia e studia uomini e cose sul posto - arriva poco dopo che i giornali avevano annunziato che l'arcivescovo di Firenze l'aveva sospeso a divinis; e pare di sua iniziativa. Nell'opuscolo si studia il movimento cattolico in Germania e si discute serenamente del Centro come partito confessionale più che politico. Offre lo· scritto argomento a punizioni ? Tra uomini che ragionano; tra cattolici che comandano e vogliono ubbidienza cieca, forse si. Il Minocchi infatti spiega tutta la sua simpatia. per lo Schell, di cui ci siamo occupati altra volta; ma il Papa l'ha manifestata apertamente pel Commer, che ha attaccato vivacemente il primo. Dunque ... Il Minocchi che si era messo sulla via per procurarsi i rabbuffi dei su peri ori colmò la misura con certe conferenze tenute in Firenze e nelle quali sostenne teorie non ortodosse del tutto o moderniste. (Il modernismo è la. parola elastica di questo momento, che può essere invocata contro lo stesso Pio X ... Meno male che il TriJ t i
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