RIVISTA POPOLARE 43 -0rgani, o strumenti di osservazione. Si inizia pertanto una discussione interminabile attorno ai metodi della storia; e ferve senza tregua il dibattito fra la scuoLt collettivista e la scuola i11dividualista, la prima adJitante quale obbietto della ricerca storica le grandi masse anonime e l'assieme delle forze irresponsabili, che ne suscitano i m0ti inconscienti , la seconda intesa invece a ravvisare nelle grJndi individualità e nella loro opera consapevole il propulsore fonJamentale deli' evoluzione u:nana. E quasi ciò non bastas,e, vanno ad un tempo ger- ,mogliando altri due indirizzi, parzialmente di,,ergenti da qudli ora ricordati; run de' quali vuol che ri-:er-:h·no i fatti concreti, per trarne le leggi direttrici della società umana, laddpve l'altro ìnvoca il ritorno alla mera storiografia de;crittiva, non' d'altra sollecita che di riflettere in forma esteticamente squisita gli eventi susseguentisi presso le varie nazioni. E qui fosse tutto! Ma ecco Lindner farneticare sulle relazioni reciproche fra l'idea, il bisogno eJ il propulsore della storia: Breysig formulare i suoi 24 canoni del metodo storico ; e Lamprecht imprigionare nei 6 para~rafi del suo schema la ;5t, ria di tutti i r•opoli ddla terra. Ma ben più che nella storia . codesta metamorfosi è signi- ·ficante nella statistica. Gli uomini della presente generazione non possut.o formarsi un' idea della frenc:tica e giovanile irruenza, con cui la statistica si lanciava nell'arringo scientifico sotto la guida illustre di Adolfo Quetelet. Le istituzioni, le consuetudini, le fragiiità, le stoltezze, gli errori , i misfatti, che fin allora ritc:nevansi frutto dcll' arbitrio eslege dell'uomo, -si rivelaron ct'un tratto , per orern della disciplina nascente , siccome il risultato di una necessità inesorabiie, cui tutti debbun flettere a un tempo i più volubili arbitrii. Un odio misterioso eJ irresponsabile prescrive con infrangibile impero il numero d'in,lividui, che ad ogn'anno si sposano, guanti uomini sposano donne più attempate e viceversa, quanti figli nascono :al cgni anno e ad ogni mese e di questi quanti maschi e quante femmine, quanti legittimi ed illegittimi , guanti delitti e quanti delle varie specie si commettono og11' anno , quanti .suicidi e guanti coli' asfissia o coli' annegamento , col coltello o col revolver, quante lettere vengono impostate ad ogni anno e quante coll'ind;rizzo errato, o ~enza ind;rizzo. Innanzi a tanta carn~ficina mentale tremavano i possenti dell'ora, e i consacrati aruspici del sapere avvolgevansi inorridendo nel drappo .che gia pareva un sudario; mentre Alberto L'inge inneggiava alla disciplina ribelle, sicc◊me alla più rivoluzionaria fra le .scienze. Po\1ero grande filosofo! La sua parola non suona più che atroce irrisione innanzi alle sorti presenti ddla 6tatistica; la quale s' è crmai completamente divelta dallo studio de' grossi problem! umani ed è tutto assorta a perfezionare , r<1flìnare, elegantizzare i proprii metoli di aggruppamento, di coordinazione, di interpretazione dei dati. Sono ormai trent'anni, <lacchè cotesti cacciatori innocenti seguitano a perfezionare e raffinare i loro fucili , a migliorare le proprie cartuccie, ad arrotondare e levigare i propri i pallini - mentre frattanto vo. lano illesi sotto il loro naso le pernici ed i leprotti fuggon loro fra i piedi. Le vergine rivoluzionaria, che abbandona vasi alle scapigliate audacie di una danza pirrica sulle mitre e sui troni, e divenuta ornai una flaccida zitellona, assorta da mane a s.:ra a rifare la sua toeletta, a puntare qualche spillo alla sua acconciatura, qualctie nuovo gancio alle sue giarrettiere e che neppur trova il tempo di fare un passo fuor dell'uscio di affrontar l'aria viva e il tumulto della via. tifa al tempo stesso , in cul smarrisce cosi complecamer,te i' obbietto delle proprie investigazioni, la scienza via via circoscrivendo il suo orizzonte spirituale e dalle più vaste visioni d'altri tempi digrada a concezioni più frammentarie e più tenui. Questo sminuzzamento dell'indagine, che trent'anni or sono ,era appena al suo inizio e solo poteva discernersi dal sovrano intu:to del veggente, è oggi divenuto lineamento nitidissimo di tutte le manifest,zioni della ricer..:a mentale. E tale carattere è derfetta mente spiegabile, siccome natural corollario di quel processo di dèoggc:ttivazione, che è così intenso nel sapere contemporaneo. Questo sminuzzamento, questa mancanza di concezioni uni - versali delle scienze naturali passa nel campo delle scienze del diritto alla politica coll'Ostrogorski; il quale ha dedicato 15 anni di viaggi, di inchieste personali, di minute esperienze a chiarire le conventic0le ed organizzazioni locali dei partiti nel mondo ang'o -sassone. E a mano mano che così si specializza e frammenta , la scienza vien di necessità disertando le questioni più vaste, più eccelee ed impedirvi delle origini, delle essenze e dei fini e professando un agnosticismo incurabilè rispetto a tutti i problemii fondamer.tali. Persino la scienza della vita, la sola che oggi dia segni di vita e di quando in quando si affermi in mirabili concezioni, abbandona l'ipotesi meccanica, ritenendola indìffcrente al suo obbietto e recede ognor più dalle ipotesi audaci e dalle sintesi vincitrici. Frattanto le stesse scienze morali, in altri tempi fin troppo • proclivi alla discussione dei problemi diù eccelsi, vanno sempre più disertandoli, per confinarsi entro ricerche più modeste e più tenui. Decade la glottologia, che si dà alla critica e alle ricerche accessorie e la storia comparata non ricerca più con Vico la legge ideale eterna delle na 1 ionì; e l'economia politica la quale si disoccupa ogni dì più dei problemi circa la natura dei fatti economici e le relazioni fra quanti e gli altri aspetti della realtà, per rinserrarsi nella cerchia dei fenomeni , cui professa di non volere in alcun modo trascendere. A tale indirizzo dominante nella scienza economica pienamente risponde un indirizzo aualogo in quella produzicne mentale!, che sta all'economia politica come l'incavo di una figura al suo rilievo, nel soc;alismo ; <lacche qui pure tacc:ono omai le dispute in altri giorni sì fervide sui principi della proprietà e del capitale, per dar luogo a più minuti dibattiti sul libero scambio, I' ingerenza più o meno desiderabile dello Stato, il riconoscimento giuridico delle federazioni operaie, l' arbitrato obbligatorio, gli uffici di mediazione del lavoro, che più? la distribuzione delle contromarche nelle cooperative di consumo ed il contrdlo del consumo de! gas nei gassometri municipali. Infine uno stesso indirizzo si avverte nella più eccelsa fra le scienze, la filosofia; nella quale ornai tace per l'eco degli antichi rancori teorici fra religione ed ateismo, spiritualismo' e materialismo, e la contesa si accende sovra questioni più mo• deste e più innocue, quali il ritorno a Kant , o;! il problema della conoscenza. Ovunque notasi quella sproporzione stridente fra la faticosa congerie delle argomentazioni meticolose e difficili e la eseguità dei risultati ottenuti, che è l'indice consueto dei periodi di spossatezza intellettuale, la prova , che il campo fin qui solcato è presso ad esaurirsi e che è ornai mestierl procedere a nuovi campi, a nuove più larghe orientazioni. e nelle più diverse manifestazioni del sapere si nota oggi una corsa del pari frenetica verso i problemi più piccoli ed insignificanti Ma questa scienza moderna, :a quale afferra, anzichè la realtà, le sensazioni che ne emanano, che ha smarrita la no-- zione della causalità necessaria dei fenomeni e del nesso immanente, che tutti li allaccia, che nel mondo fenomenico ha fatta una moltitudine di membra dìsjecta, di elementi disgregrati e dispersi, è per ciò stesso incapace a discernere la ragion delle cose nei più secreti abissi delle cose stesse, e tratta a ricercarla al difuori, o al di sopra di esse, nelle regioni nebulose delle entelechie soprasensibili. E così avviene che la morta metafisica risurga; e da ciò lo stridente contrasto, che oggi appunto, mentre s'ergono ovunque laboratori sontnosi, in
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