Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 24 - 31 dicembre 1907

646 RIVISTA POPOLARE E tntto questo, perchè gli Stati Uniti vogliono mantenere il loro dominio sulle Filippine ; dominio che ha loro procur.a.to molto dispendio e molta vergogna. Vero è che c'è di mezzo il dominio nel Pacifi00 l Ma quando ,Giappone e Stati Uniti avranno combattuto aspre battaglie e saranno rimasti spossati i vincitori e i vinti non è detto che non debbano spuntare altri concorreuti - oltre gli antichi di Europe: la Cina si sveglia~ e la Cina ha 40Q milioni di abitanti! + Note brevi. - Lo spazio che ci prende l'Indice in q11esto ultimo numero e la necessità di pubblicare varii articoli <'he sono ,,omposti da molto tempo ci costriogono a sopprimere la 1·ivista delle 1·iviste ed a ri · durre la rubrica degli uomini e avvenimenti. Ne siamo mo] to dolenti perché non pochi fatti e non poche discussioni di attualità hanno richiamato la nostra attenzione. Ne ricordiamo alcuni: le elezioni amministrative di Reggio Emilia, che preludono al desiderato ritorno di Camillo Prampolini a Montecitorio ; la polemica de Gi0rg!o-Ranzi sul mode1·nismo e sulla disciplina nell'esercito; la nomina di un ministro della guerra borghese, che per noi rappresenta una dorpia insidia; la scomunica del Rinnovamento e la canzonatoria lettera del suo direttore Alfieri sulle conseguenze ... innocue della stessa scomunica; il caso Caputi, il de putato preso colle mani nel sacco della indebita sua ingerenza uella cattiva àmn,inistrazione della giustizia; l'indegna farsa, che si rappresenta a Berlino nel secondo processo della l'avola rntonda, nel quale non pochi testimoni di accusa contro il Moltke, non esclusa la sua antica moglie, von Elbe per intervento di forza misteriosa dimenticano e contraddicono le deposizioni del primo processo; la catastrofe immane, che si è abbattuta su Palermo ecc. ecc. Su parecchi di questi avvenimenti avremo opportunità di ritornare nel prossimo numero. Intanto alla nobile ed eroica capitale della Sicilia crsl terribilmente provata dalla sventura mandiamo il nostro saluto di solidarietà, di partocipazione vivissima al suo dolore. Penultin1fa sedelprocessoNasi? Il giorno 18 dicembre la Camera dei Deputati, nella quale di ordinario si stenta a raccogliere il n u111ero legale e ci si riesce mercè le ricerche affannose dei Segretari della Presidenza e degli Uscieri, presentava un insolito movimento: erano presenti circa 400 deputati e se ne indusse subito dai pratici dei costumi nostri parlamentari, che il ministo dell'interno aveva suonato a racc:olta. La ragione dell'insolito fenomeno era nota: si doveva discutere e votare sulla lettera del!' on. Nasi indirizzata al Presidente della Camera colla quale domandava di poter venire ad esercitare il rnandato conferitogli dagli elettori di Trapani. La richiesta era grave poichè se la Camera l'avesse accettata sarebbe stato dichiarato implicitamente illegittimo l'arresto .dell' on. Nasi e sarebbe stato assestato uno schiaffo sonoro ali' Alta Corte di Giustizia e ai Commissari della stessa Camera, che pel suddetto arresto avevano dato il proprio esplicito consentimento. Un conflitto era alle viste ancora più difficile nella sua soluzione di quello che presen tossi all'indomani della sentenza della Cassazione; esso, accettandosi la domanda dell' on. Nasi, ·non poteva terminare, che colla umiliazione e col l'esautorazione o del Senato o della Camera dei Dèputati. Si comprende benissimo che al Governo - diciamo Governo in un senst> più alto di quello che potrebbe essere racchiuso nella parola ministero in• dicante il governo del momento - non p_otevaconvenire nè l'una nè l'altra soluzione. Perciò ci spieghiamo il suo intervento colla chiamata a raccolta dei suoi amici devoti; cioè di quella massa non piccola di deputati, che vengono chiamati krumiri o deputati telegrafici. I si in favore dell'ordine del giorno, che approvava la relazione M;tntovani, contraria alla liberazione del!' on. N:1si, erano in gran parte quelli delle orJinari--: votalioni nelle quali il ministero preventivamente ha fatto con0scere i propri desideri ai votanti. Restò adunque evidentè la necessaria ipocrisia dei ministri e dei sotto segretari di Stato dichiarando <li astenersi. L'astensione formale rimaneva in contrasto coli' interessamento all'esito della votazione. Ma il carattere della votazione assunse ben altra importanza politica pel fatto che i capi tutti della opposizione - capi virtuali se non eflettivi - da Rudini a Sonnino, da Carmine a Luzzatti a Salandra ecc. - votarono insieme coi ministeriali. La votazione ciononostante ebbe uno spiccato carattere regionale; il quale acquistò una speciaie importanza dal colore politico dei votanti. Nella discussione da alcuni oratori - Marinuzzi , Pasqualino Vassallo, Gallini, Riccardo Luzzatto - e dal relatore della minoranza on. Riccio, si mise innanzi il famoso articolo 45 sulle prerogaf ve parlamentari e si passarono in rassegna le non meno famose discussioni che si sono fatte su di esso nella Carnera dei Deputati e fuori. L'estrema sinistra in tale q uistione aveva costantemente sostenuto le immunità parlamentari nel senso più ampio; qualcuno anche aveva spinto la interpretazione dell'articolo dello Statuto sino alJo assurdo, in guisa da costituire per il deputato un odioso privilegio negatore di ogni democrazia e pervertitore di ogni principio di giustizia distributiva. Noi crediamo che questa interpretazione sia ingiusta, pericolosa, antidemocratica; crediamo ~tncora che ci siano dei principi morali, che s'impongono talvolta su tutte le sottigliezze giuridiche e costituzionali; ritieniamo, infine, che nel caso 1 i la ragione morale dovrebbe preponderare su tutte :e incertezze e su tutte le contraddizioni che sorgono dalla oscurità dello Starnto, dalla mancanza delle leggi e dalle considerazioni svolte nello articolo dall'illustre Prof. Zanichelli, che i lettori troveranno in questo stesso numero della Rivista. Gli argomenti in favore.! dell'arresto, per quanto intrinsecamente buoni, non eliminavano l' impressione, che si attentasse allo spirito dell'articolo 45 dello Statuto; perciò sedici deputati del!' Estrema sinistra votarono secondo le antiche tradizioni, ..:he si ritengono più liberali e più democratiche e venti in senso contrario. I primi sarebbero stati forse in maggioranza se fosse stato presente !' on. Mirabelli, ch'era strenuo campione della immunità parlamentare e se non pochi socialisti contrari all'arresto non avessero votato in favore per sola disci- 1 plina di partito. Il contrasto tra loro apparisce anche dai linguaggio dell'Avanti. Questa prevalenza reale della

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==