660 RIVJSTA POPOLARE i dazii protettori, anche se mantenuti meno alti che altrove, doveano riuscire molto più efficaci nella New South Wales; che il protezionismo, per quanto adottato qui da breve tempo, dovette avere effetti molto più decisivi che nei passi in cui era entrato in azione molto prima. Sara bene che il lettore fermi la sua attenzione su di questi fatti, ai quali bisognerà riferirsi più innanzi. Un'altro fatto economico della maggiore importanza ostacolava il processo industriale nella Victoria. Fu questa sempre ricchissima di minerale autifero. Il capitale e il lavoro si riversarono copiosi nella coltivazione delle miniere d' oro , ove alti erano i profitti e le mercedi. In alcuni anni, la produzione dell'oro vittoriano tenne il primato nel mondo. -Essa_ ebbe dei periodi di decadenza e di ripresa, ma si mantenne sempre elevatissima. - Dal 1851 al 1902, la produzione dell' oro australiano appartenne per il 55,39 °/ 0 alla Victoria. Le seguenti cifre lo dimostrano chiaramente: Produzione di oro Valore Rapporto (migliaia di at.) rispettoal totale Now-Soth Wales 49.844 10.48 °/ 0 Victoria 263.551 55.39 )) Queensland 55.472 11,66 )) South-Australia 2.483 0.5~? )) W eslern Australia 30.097 8.01 )) Tasmania 5.195 1.09 )} --· --Commonwealth 414.643 87.15 New-Zealand 61.111 12.85 --- ---- Totale 475.754 100.00 Come si vede, la produzione aurea della Victoria oltrepassò, da sola, quella di tutte le altre colonie prese insieme: essa distanziò moltissimo quella _della New South Wales. Ora la grande produt_tività delle miniere vittoriane costituì un serio ostacolo al progresso manufatturiero di questa colonia; e ciò per motivi che derivarono dalla legge dei costi comparativi. La Victoria avea tutta la convenienza a dedkarsi alla coltura delle miniere (tanto più che l'oro era assai ricercato negli a 1 tri paesi) per poi procacciarsi per via di scambio le merci che le abbisogna van o. Dava oro per avere altri prodotti, anche quelli tra essi che avrebbe potuto produrre all' interno. Si ripeteva l'esempio famoso citato da Mill rispetto al ferro svedere e alle cotonerie britanniche. La Victoria produceva oro con poco costo e quindi a poco prezzo acquistava le merci straniere. Nessun dubbio che tali merci provenissero dalle fabbriche e non dall'agricoltura straniera, perchè l' oro , nella più gran parte , veniva esportato in Inghilterra, la quale in cambio non poteva donare che prodotti fabbricati. Da ciò due fatti ben distinti: · 1. Accresciuta concorrenza manufatturiera del1' estero, concorrenza che solo in parte veniva attenuata dalle gabelle protettive ; 2.0 Attrazione del capitale e del lavoro vittoriani verso le miniere aurifere e conseguente diminuzione nel capitale e nel lavoro che avrebbero trovato impiego nelle industrie della colonia. Furon questi due gravissimi ostacoli, che dovettero sempre opporsi ali' industrializzazione della Victoria e contro 1 quali il protezionismo dovette sempre operare. La New South Wales non conobbe mai impedimenti di questa natura, vuol dire che il capitale e il lavoro non furono distratti da alcuna produzione eccezionalmente rimuneratrice, vuol dire anche che questa produzione non servi di stimolo all'entrata delle manufatture straniere. Un dazio, anche mitissimo, nella New South Wales doveva riuscire di gran lunga più efficace che un dazio più alto adottato nella colonia della Victoria. E la maggiore efficacia in quella più che in questa derivava pure dalle splendide doti naturali che la New South Wales avea per il lavoro manufatturiero, mentre tali doti non erano altrettanto favorevoli all'industrializzazione della Victoria. Mi si potrebbe obbiettare che anche la New South Wales subi deviazioni della stessa natura in quanto riguarda il processo industriale. Infatti , quella colonia dispone di miniere argentifere, che ancor ora coltiva. La produzione complessiva dell'argento australiano, fu, sino al 1902, la seguente: New-Sout-Wales Victoria . Queensland . . South Australia Western AustraHa . Tasmania . . . . . Commonwealth New Iealan . Australasia Migliaia di sterUne . • 33.782 861 858 138 21 - 2.603 38.264 453 38.717 La produzione argentifera dell'Australia si dovette quasi del tutto alla New South Wales, ma è assai dubbio che tale produzione abbia potuto operare la stessa diversione che le miniere aurifere operarono nella Victoria. Il continuo rinvilire dell'argento, sia per effetto dell'accresciuta produzione sia per effetto della demonetazione da parte di molti Stati, fece sì che la coltura delle miniere argentifere divenisse via via meno conveniente. Il metallo bianco prodotto nella New South Wales era quasi tutto esportato all'estero; ma la ragione internazionale di scambio divenne ad esso sempre meno favorevole. Se prima, per esempio, l' estero era disposto a dare un quintale di cotonerie per un chilogrammo di argento; man mano che questo rinviliva, contro la stessa quantità di cotonerie bisognava dare un chilogrammo e mezzo di metallo bianco. La convenienza a coltivare le miniere argentifere c'era sempre, ma essa man mano diminuiva. E' vero che, dati i miglioramenti introdotti nel1' industria mineraria, diminuiva anche il costo di produzione dell'argento; ma il rinvilimento di questo metallo dovea essere ancora più rapido, poichè la sua demonetazione avea gettato sul mercato una gran massa di metallo bianco. Si han dunque molte ragioni per credere che i profitti per il capitale investito nelle miniere argentifere della New South Wales non fossero superiori a quelli che si realizzavano nelle altre forme di lavoro. E' da credere per ciò che il capitale minerario , realizzando un saggio di profitti non eccezionale, non potesse dare al lavoro eccezionali compensi. Dunque il capitale e il lavoro non sentivano l'attrazione verso le miniere argentifere più di quanto non la sentissero
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