RIVISTA POPOLARr. 'erudizione, nè la legislazione, nè la giurisprudenza comparate contraddicono alle mie conclusioni , come sa ogni cultore del diritto pubblico. Mi abbia sempre, onorevole collega. S1,1,0 devotissimo DOMENICO ZANICHELLI 11 pt1otezionisrrio nonavrebbegiovatoal-laGermania? Ho dimostrato quanto fallaci tossero le afferma• zioni di alcuni economisti·, circa il protezionismo tedesco. Ma affermazioni non del tutto dissimili si fecero anche riguardo all' Australia ; e non sarà inutile vedere se e sino a qual punto. queste fossero esatte. · Il De Francisci Gerbinà cita uno studio· dì C. H. Chomley, nel quale si dimostrerebbe che neHa liberista New-South-Wales il processo·in'dristriale è molto più innanzi· che nella protezionista Victoria (1). Orbene, :anche questo non sembra del' tutto rispondente al vero. Prima di ogni altro , un accenno ai preced_enti storici: del regime daziario di quei paesi. La Vktoria fu. la prima delle colonie australiane ad affidarsi al protezionismo. Lo adottò nel .1865, pochi anni. dopo da quando. quelle ço_lonie ottennero il responsibleGovernement. Ma, almeno _nei primordi, la protezione si mantenne assai m,_ite. Nella più grau parte, era110 dazii ad valorem , oscillanti tra il 5 e il 10 °/ 0 • Moltre altre merci s' importavano in completa franchigia: si trattava di dazi finanziari più che di dazii protettivi. In quei tempi, bisognava soddisfare imperiosi bisogni di bilancio. Anche la New South Wales non s·eppe sottrarsi alle necessità finanziarie e. non tardò ad introdurre dei dazii ad valorurn nella misura del 5 °/ 0 • Solo nel 1875, la Victoria cominciò a distanziare le consorelle colonie, portando le sue gahelle al 10 ed anche al 20 °fo. La tendenza si ~stese a tutta l'Australia, eccettuata la New South Wales, la quale si limitò a sostituire- gli antichi dazii ad valorem con tenuissime gabelle specifiche. Un' altro deciso passo verso il protezionismo fece la Victoria colla tariffa del 18 gennaio 1878 e con altri ·provvedimenti posteriori. Però anche la New South Wales non tardo a prestare orecchio alle seduzioni protezionistiche. Nelle elezioni politiche del 1891 vi ebbe il sopravvento i-l partito protezionist3, il quale non tardò ad introdurre la difesa daziaria. Questa la storia dei fatti, in quanto riguarda il regime daziario : la Victoria precorre tutti nella pratica d~l protezionismo, ma anche la New South Wales non tardò molto ad appigliarsi allo stesso sistema. · Vedremo ora di quali risorse disponevano i due paesi, questa ricerca è tanto importante quanto Ia prima ; poichè l'efficacia della protezione dipende dalla predisposizione naturale che hanno i singoli (1) C. H. Chomley: Free Trade New South Wales ar1d Protected Victoria. Contemporary Review febbraio 1904. paesi per l'una e per l'altra forma di lavoro. Vano è ogni sforzo di protezione ·quando la natura non asseconda il fine che si vuole raggiungere. D'altra parte, un paese dotato di eccezionali qualità naturali per il lavoro delle fabbriche, può-specie se debole la concorrenza straniera evolversi verso le industrie anche senza il sussidio della tutela daziaria. Questa non è sempre necessaria; mentre le doti naturali sono sempre. indispensabili. La New South Wales ha una superficie tre volte e mezzo più grande della Victoria ; sono 310. 700 contro 87.884 miglia quadrate. L' estensione geografica, nei riguardi dell'avviamento verso le industrie, ha scarsa importanza. Ne·ha invece una grandissima se i due paesi messi a confronto differiscono non solo riguardo alla superficie ma anche rispetto alle risorse in essa racchiuse. La Victoria dispone di poco carbone. Nel 1902, ad onta del largo impiego nelle sue fabbriche , ne produceva 225.000 tonnellate;· quando la New South Wales ne produceva 5.942.000. Riguardo -alla complessi-va produzione carbonifera .·dell' Australia , il rapporto ;era,- impettivamente, del 4.50 e del 65 °/ 0 • Nè sj ,cred~ che la di~erenz:1 riguardasse solo la produzione .e non la_ ricchezza dei giacimenti di carbone; essa si rif~risce_proprio a q.uest'ultima (1). Riguardc ai mirie.rali di ferro , la situàifone è anc<;>rri1ig[iore per la New South Wales, la quale pri~eggia anche in tu'tti gli altri minerali p.1etallici. Appare dunque inan'ifesto che riguardo .alle 4oti naturali necessarie a)la produzione man.ufatturiera, la New South Wales distanziò sempre ·e di gran lunga la .consorella- .colonia. Essa appare generosamente ·provvista di quei.famosi stratigeologici di carbone e di ferro su c~i poi si asside rigogliosa e fortissima l' industria h1anufatturiera. · : Ma la New South Wales disp.oneva di un altro fattore di successo;1,il quale-benchè non_mancasse alla Yictoria - pure in quest'ultima appariva notevolmente inferiore. La prima ; in una superficie di gran lunga più vasta trova la possibilità alle più svariate colture. Ha avuto sempre a sua ·disposizione delle terre ancor vergini e quindi di. alto rendimento. Da ciò due coefficienti di successo.: .1. varietà di materie prime a scopo industriale; .2. costo modicissimo di tali materie. Se questi fattori si aggiungo alle grandi disponibilità di carbone e di ferro, nonchè al tenue costo di tali merci, si comprenderà facilmente che la New South Wales.si trovava in istato di gran lunga migliore della Victoria, circa l' industrializzazione. La Victoria infatti, per l' angusto suo territorio , già tutto occupato .da una popolazione assai più densa che nelle altre coloniè, ha dovuto sottoporre a coltura le, sue terre. prima che altrove, e queste terre presto non diedero quei rendimenti che altrove invece si ottenevano. Infinitamente migliori apparivano dunque le condizioni della New .South Wales, in quanto riguarda il lavoro delle fabbriche. In essa la forza motrice , il ferro e le m:iterie prime si ottenevano più facilmente che nella Victoria. Vuol dire che il costo dei manufatti vi era molto più basso che nella coionia rivale. Quali gli efietti di questo stato di cose? Che (1) Le notizie sono attinte À Statistica/ AccQunt of Australia '1.nd New Zealand, Sydney 1902-903.
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