Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 23 - 15 dicembre 1907

RIVISTA POPOLARE I... ottoeesso "' ftasi Più volte t 1 ':>iamodichiarato di volere attendere la fine del processo Nasi per occuparcene serenamente, imparzialmente. L'attesa, doverosa in questo caso come nel caso Palizzolo e nel caso Murri, veniva anche consigliata dalle relazioni personali, cui si accenna oggi stesso in altra parte della Rivista. Ma le discussioni sul processo che si è svolto e si svolgerà innanzi all'Alta Corte di Giustizia e le tormentose preoccupazioni nel mondo politico italiano sull' attitudine di Trapani e della Sicilia, c'impongono l'obbligo d'intrattenercene adesso, senza entrare nel merito delle accuse che sono state formulate contro l' ex ministro della Pubblica istruzione. Su di esse diremo liberamente alla fine del giudizio; e ne diremo con maggiore libertà , se esso, come auguriamo all'accusato, terminerà colla sua assoluzione. mano contro chi si atteggiava già a vittima di una persecuzione politica. Se il magistrato, che aveva compiuta, o si supponeva che l'avesse compiuta, una vera inchiesta giudiziaria ha escluso il reato nella distribuzione dei sussidii colla comoda e gesuitica formula della insufficienza d' indizii, non spettava alla Camera ch'è un corpo politico il rifare il processo. Nè regge l'altra accusa che ad essa si muove dagli amici dell' on. Nasi, che le rimproverano di averlo rinviato dinanzi alla Corte di giustizia, sommariamente e senza nemmeno avere voluto ascoltare le giustificazioni dell'accusato. Che colpa aveva il Comitato dei Cinque se l'on. Nasi non seppe che trincerarsi nella negazione di ogni sua responsabilità ogni volta che dinanzi ad esso si presentò? ♦ La sua attitudine, come affermò sempre l'onorevole Cappelli,· cui nessuno potrà negare la grande rettitudine pari alla temperanza, più che i rilievi della relazione Saporito sui consuntivi, determinarono nei membri della Commissione parlamentare ♦ la convenziove della reità dell' on. Nasi. La Stampa di Torino che in questa maleaugurata E poteva, poi la Camera a cuor leggero respin-- faccenda ha portato una nota d'imparzialità, com- gere puramente e semplicemente la sentenza della mentando le anormalità che negli scorsi giorni sono Cassazione, che rinviava l'accusato dinanzi al Parseguite a Roma davanti all'Alta Curte di giustizia, lamento come responsabile di un reato ministeriale, giustamente deplorava uno dei gravi difetti, che di cui era incompetente a giudicare il magistrato più volte qui fu messo in rilievo: « la mancanza ordinano, sollevando un conflitto costituzionale asdi una vera e solida coscienza giuridica che come ... solutamente insolubile pei termini nei quali prefaro granitico dovrebbe sormontare su tutto l'in- sentavasi e nell'assenza di una legge che stabilisca furiare delle p::lssioni di pa• ., o di popolo »; e come giuridicamente la responsabilita ministeriale e dia esempio tipico di tale man anza citava per lo ap- la definizione del reato ministeriale? Se lo avesse punto l'affare Nasi, passat, - per tre fasi, contrad- fatto di gran lunga e maggiore sarebbero stati i distinte da tre enormi errori. clamori contro di essa; gli amici dell'on. Nasi l'a- « Primo errore, quello dell' Autorità giudiziaria vrebbero accusata di averlo voluto lasciare senza la quale, ricevendo dalle mani della Camera l'ex- giudice per partigianeria politica; il paese tutto ministro come imputato di reati comuni, anzichè avrebbe conchiuso che i reati comuni commessi dai rimetterlo davanti al magistrato competente arzi- ministri rimangono impuniti per la solidarietà nel gogola per rifiutarlo e lo respinge difatti con u a male, che c'è tra i membri del Parlamento. Il comsentenza logicamente e giurididicamente miseran- mento più che arrecare danno alla Camera dei deda. Secondo quello della Camera dei deputati che, putati, avrebbe scosso ancora di più quella fiducia davanti al fatto di denegata giustizia del potere nell'amministrazione della giustizia, che in Italia giudiziario, di null'altro preoccupata se non delle è già tanto scarsa - tanto da potersi dire che non impressioni di piazza, si ringoia le sue convinzioni esiste affatto. di tre anni prima e procl ma reati politici i falsi Del resto la quistione era così intricata e ardua e peculati anteriormente giudicati-e a ragione - sopratutto per la detìcienza delle leggi vigenti che delitti comuni. Terzo, quello del Senato, il quale, nel breve periodo di vivaci discussioni, che precesenza preoccuparsi del gravissimo precedente con dettero il rinvio dell'on. Nasi davanti all'Alta Corte cui al ladro, al concussore, al prevaricatore solo di Giustizia nè nella stampa, nè tra i deputati si percbè ministro, si veniva a riconoscere il ristabilì- potè stabilire un accordo sulla via da seguire. Chi t1;1entodel medio-evo e il privilegio di un foro spe- scrive ricorda di essere intervenuto ad una numec1ale, sempre per quelle tali suggestioni che in Italia rosissima riunione di deputati, di cui facevano parte $t-1 gono dallo esterno a invadere ogni aula e ogni avvocati e giuristi di grande valore; vi era andato · 0nsesso, accoglieva a occhi chiusi i due errori mas- con delle idee che gli sembravano chiare e giuste; -:ci della Autorità giudiziaria e dell'altro ramo del e ne uscì, dopo avere ascoltato, una innumerevole r_lamento e accettava di farsene gerente respon- quantità di pareri, tutti discordanti tra loro, con sab1le ». una spaventevole cunfusione nella mente e con una La enumerazione di questi errori serve a porre grande perplessità nell' animo. in luce le enormi difficoltà della situazione creata !iilDi tutto ciò - e sopratutto della deficienza nello dal processo Nasi; ma ad essere giusti gli errori Statuto e nelle leggi, che non è imputabile a denunziati non si possono accettare per tali senza questa sola legislatura - non si tiene conto quando aggiungere qualche chiarimento, che valga a sta- sì scaglia la pietra contro la Camera dei deputati. bilire la diversa responsabilità di coloro che li Crediamo che si commetta del pari una ingiustizia hanno commessi. rimproverando al Senato di avere accettato il comNessuna attenuante si può addurre in favore del pito di giudicare l' on. Nasi in base alla sentenza, primo errore commesso dalla magistratura; ce n'è non mai abbastanza deplorata, della Corte di Casqualcuna per quello della Camera contro la quale sazione. In quale articolo dello Statuto lbertino, oggi si è sferrato quello sfatato, ma sempre ado-, in quale legge, in quale precedente itali lno o straperato, senno di poi. 1 niero, il Senato poteva trovare l' addenL~·llato per L_'essersi attenuta la Camera alla decisione della~\ assumersi il compito di erigersi a correttore delle Sez10ne di accusa senza ritornare sulla materia dei t: aberrazioni del supremo magistrato? sussidi fu ovuto certamente al desiderio di non liit Il Senato in virtù della propria giurisdizione ~oyoler sembr re p.i~1 realista del re, aggravando la iteva, anzi doveva, respingere da sè l'amaro cahce

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