Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 23 - 15 dicembre 1907

.. RIVISTA POPOLARE 623 circolazione monetaria , ed ha avuto la sua parola su la Hituazione economica attuale che 1-1gliStati UDiti, ora non è rosea. Si aspettava, e molti speravano fermamente, che il m'ls:mggio del Presidente avrebbe per effetto immediato - o quasi - il ritorno degli affari al loro stato e corso normale; ma ciò non è avvenuto, nè poteva avvenire. La crisi di circolazione è, in parte, creata artificiosamente, in parte è il ri~mitato delle condizioni economiche degli Stati Uniti. A questo proposito è utile ricordare la lettera H-perta che il Lawson, il famoso finanziere ed economista bostoniano indirizzò al Roosevelt poclii giorni avanti che q nesti leggesse al Congresso il suo Messaggio. In essa eili espone come il disagio monetario attuale sia in grande parte creato artificiosamente dai capi dei 1',,·usts pPr mettere nel- !' imbarazzo il presidente e rendere impos:;ibile la sua rielezione. Il Lawsnn dichiara che ~ il poµolo vuole la rielezione di Roosevelt e perciò il gl'11ppo che vuole sbarazzarsene ha deciso il licenziamento s11vasta scala degli operai, ed un'enorme ridnzione di lavoro dando come ragione di tali misure la impossibilità di fornire capitali alle industrie pei discorsi avventati del presidente Roosevelt•. Nè questa idea del Lauwson è caduta su terreno sterile poichè già da molti si intuiva che la guerra che il Pierpoint Morgan e Rochfeller fanno al presidente, avrebbe dovuto, necessariamente arrivare a questo che è per i ca pi dei Trttsts il mezzo migliore di offesa e qnello col quale sentono di poter dare, con una certa efficacia, bili taglia al Roosevelt. Accennando ai rimedi il Lawson afferma che l'unico valevole è « imporre al gruppo, che ha causata la crisi di dare i mezzi per superarla.. Perciò invita il presidente a nominare una commissione di 5 o 6 persone di carattere assolntamente superiore ad ogni sospetto, che compia una pubblica inchiesta su due questioni: 1 ° Sulle attuali condizioni delle grandi banch~ e SLdle Casse di Depo. ito private; 2° Sulla possibilità. di mettere. un controllo dei rappresentanti del popolo suì grandi istituti industriali, come ferrovie, trust dell'acciaio, del rame, delle carni. Il Lawson aggiunge, che, nelle attuali circostanze, si Lanno tutte le ragioni di tener chiusi , nelle casse forti, i danari; però l'intervento di una Commissione come egli chiede , produrrebbe nel paese grande fi. ducia.. Ma anche accettando l'idra del Lawson , uon è possibile non fare la parte, e larghis~ima parte, nella. crisi ad un seguito di circostauze che accumulatesi da anni portano ora i loro disastrosi elfetti. Si può dire che l'origine della vera crisi data di lontano. La questione dell'argento - della quale il Bryan fece la. sua piattaforma elettorale quando si presentò contro M.acKinly era un esponente della situazione già grave e che è andata, con l'andare degli anni peggiorando. Le provincie dell'ovest sono prevalentemente agricole e mentre occorrono loro pochi capitali circolanti durante qua.si tutto l'anno, arrivato il periodo della raccolta e della semina banno bisogno di capitali ingentissimi in breve tempo e per breve tempo. Ciò che fu da noi ricordato nel primo articolo sulla Crisi (15 Novembre). Qusto fatto è stato con molta chiarezza affermato e messo in luce dal Roosevelt nel suo Messaggio. Egli ha fatto chiaramente osservare che quando arriva il periodo della raccolta e dei grandi lavori campagnoli la crisi della circolazione monetaria s' accentua vivamente. Egli ha fatto sentire, pur non facendovi cenno direttameute, che la speculazione sfrenata che si esercita nell'accaparra.- mento dell'acquisto delle raccolte ancora in piede, e quella che acuisce la crisi , quando direttamente non la provoca. Roosevelt è stato chiarissimo anche a proposito delle ferrovie. Egli ha accennato che lo Stato dovrà interessarsene diretta.mente e metterle, ancor più che oggi nou sieno sotto il controllo della e Inter-State-Com me1'ceGommission " la quale dovrà pigliare a che sotto forma di noli di trasporto non f:ji celino speculazioni ladrt> come quella per la qnale lo Stendm·d Oil di NewYork è stata, poco tempo fa, condannata a pagare parecchi milioni di dollari di multa. Le dichiarazioni Rooseveltiane che suonano guerra ai Trnsts, non sono tali da contentare, neppure gli amici. Di qui la critica del Messaggio, dei nemici che dicono che egli non ha fatto altro che essere il plagiario di sè stesso, e degli amici i qua.li si aspettavano qualche cosa di nr1ovo nel Me sa~gio di Roos6velt c'è: ed è la dichiaraiione netta e chiara della neces-;ità ài rifornrn sociali. Riforme sociali , egli ha detto, abba::itanza profonde e radicali da permettere ad ogni cittadino americano o vivente nel suolo degli StRti Uniti , di dirsi, economicamente felice. Q11esta frase ha l'aria d' una volata retorica, ma quando :;i pensa ehe l'operaio italiano si stimerebbe felice se godesse dei comodi largiti al suo confratello degli Stati Uniti, l'apparenza retorica della facceuda se ne va e rimane la possibilità di un benetisere q ,·asi indefinito. Senonchè - q nesta è la posa e la realtà della situazione attuale - senonchè i transatlantici riportano a migliaia in Europa i lavcratori che la crisi getta, sul lastrico, ed i minatori di Nevada, minacciano, se dovessero essere cacciati , di rovinare le miniere d'oro, senza contare che il ritiro del visconte Aoki, ambasciatore Giapponese, l'invio della squadra sul Pacifico ed il silenzio del Messaggio su la que-itione Giapponese possono esser benissimo cattivi pre8-\gi male; ..ado gli sforzi della diplomazi::1, occupata a culorire ò eosa. questo lato del quadro della situi\zione degli tuti Uniti. In conclusione il Messaggio lia faLto molti b•~on tenti, ha lasciato in sospeso ed iwprer:iudicate le p1· o-ravi que8tioni, :;i è limitato a proporr1.; unct emi,.,::;ion, di boni bancari. che non riso! verauno la crisi, m:~~er viranno soltanto' ad allontanarla, e quanto alla. propodt.3. rielezione di Roosevelt non dice ueppnre una. parola: il che p11ò far supporre due cose: o che Roosevelt crede inutile ritornare su la questione, dopo le sue dichiarazioni - in questo caso definitive - di non posare di nuovo la sua candidatura : o che egli tace, persuaso dai suoi awici, e dal suo ragionamento stesso che, dato il momento e la situazione, egli solo è il right man in the right place. + Un articolo del Pror. Zanlohelll sul reato Mlnlsterlale.-Ci arriva in questo momento 11nainteressante lettera del Prof. Domenico Zanichelli che pubblicheremo nel prossimo numero. Per lo stesso °:10tivo non possiamo pubblicare la risposta a Bouom1 e Giusto Calvi. Nor 1\i nostri abbonati - Riceviamo continuamente dagli abbonati richiesta dei numeri &lla Rivista Popolare 11 e 12 dell'annata XI. Rammentiamo ai richiedenti che quei 1wmeri costi· tuiscono il fascicolo speciale consac1'ato alla memoria di Giuseppe Mazzini. In detto fascicolo la numerazione delle pagine segue quella della Rivista, per comodità degli abbonati che fanno ri'lega'rein volume le annate. Abbiamo ancora disponilnli pochi esemplari di detto fascicolo, di oltre cento pagine, 1·iccamente illust1·ato ( l,o diciamo pei nuovi abbonati); che la nostra amministrazione può cedere a L. 1.60 ognuno.

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