Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 23 - 15 dicembre 1907

620 RIVISTA POPOLARE rari a Giovanni Bovio il tentativo che se n' è fatto ha condotto ad un fiasco. In Italia, però, per imitazione delle applicazioni che Pantaleoni e Pareto hanno fatto delle formule matematiche nella economia politica è sorta la moda delle matemat;che in tale disciplin':l. e nelle altre sociali. Noi non sap-µ1amo quali scoperte sieno state fatte la mercè di questo metodo nelle scienze sociali ; sappiamo ~he ha perdnto molto in chiarezza la dimostrazione di quelle che si considerano verità acquisite e del decorso di alcuni fenomeni. Alcuni giorni or sono, ad esempio, abbiamo letto uno studio nel quale c' era la serie dei dati statistici di un fenomenno della Sardegna esposta come tutti i miseri mortali sogliono esporla; c'era poi la manipolazione degli stessi dati con interpolazioni; ma queste non riescono che a triplicare lo sforzo di attenzione di chi legge per riuscire agli stessi precisi risultati, cui si era pervenuti col primo metodo ... Sino a tanto che curve, interpolazioni, formule matematiche ec. le adoperano cultori della. scienza come Pantaleoni, Pareto, Benini che conoscono almeno. le matematiche, la cosa va; ma il guaio si è che ad esse ricorron-:> anche coloro che.... non le conoscnno e che tolgono a prestito da un competente professore ciò che loro abbisogna e lo .ficcano a proposito ed a spro,,osito nelle loro elucn brazioni ; vi ricorrono moI.ti per preziosità scientifica, che fa il paio colla preziosità J.i un violinista, che a forza di variazioni difficili finii:,,e, ~1 non farci più riconoscere e gustare più un mot.ivo di Bellini e di Wagner. Ma questa ridicola preziosità colla quale alcuni credono di elevarsi a superuomini, o super scienziati spesso nasconde qualch~ cosa•· di peggio: il servilismo adulatore delle menti piccine che sperano di ingraziarsi i maestri ... I maestri veri, pero, come i succennati economisti stanno davvero in alto e disprezzano siffatti discepoli, Egli è rosi che il Pantaleoni, a proposito delle studio cui accennammo, usci fuori dei gangheri pel lusso non necessario e ridicolo delle formule matematiche e disse che sarebbe tempo di finirla con questo sciocco abuso che se ne fa. Ora è venuta la parola ammonitrice di Pareto. Ecco ciò che in una nota ed un articolo su Ila Metafisica economica egli scrive: «Ho detto e ripetuto non so quante volte, ma non ho ritegno di ripetere ancora, r:ebbene persuaso che sia sempre invano, percbè non c' t' peggior sordo di chi non vuole intendere, che non è menomamente l' uso delle matematiche che fa di:ffe e le nuove teorie da me esposte, delle usuali, bensì uso esclusivo del metodo sperimentale e di oss~rvazione, come si usa nel1' astronomia, nella meccanica celeste , nella chimica, nella fisica, ed in tutte le scienze dt,tte naturali. Non faccio altro che studiare le scienze i-., dali nello stesso modo preciso col quale tutti oggi st,• .no le scienze naturali «. e L' usare o no la matematica è cosa a pm·ere mio seconda,ria. E tra gli economisti che usano la matematica ci può essere maggior discrepanza che tra un economista che usi la matematica ed uno che non la usi >. (Libe1·tà economica, 30 Novembre). Gioveranno questi ammonimenti dei maestri a guarire certi discepoli dal servilismo metodologico? ♦ Il triste bllancio della reazione In Russia. Dal 30 ottobre 1905 al 30 ottobre 1907 sono scorsi due anni dal giorno in cui si credette che lo Czar si era messo su di 11n' altra via concedendo qualche riforma che, fo presa e gonfiata come una costituzione. Il contenuto delle concessioni dello Czar-concessioni poco spontanee. perchè strappate cogli attentati e collo sciopero ge'tìerale - sta in queste cifre, che sono ufficiali ed al disotto della verità: Nei due anni ci furono condanne di morte . 2717 e « esecuzioni 1708 Condanne ai lavori forzati a tempo 3268 e e perpetui 605 Deportati a vita . 502 In prigione, alle compagnie di disciplina ec. 11185 Direttori dei giornali perseguitati 1114 Giornali soppressi. 978 Ammende ai giornali per arologia di reati L. 400000 Il numero di anni di peua pei eondannati a tempo è stato di 29,623; pei condannati ad altre pene 13,163 anni. Jules Guesde di fronte a questi risultati della C - stituzione russa osserva che davvero c' è da stare poco allegri sulla efficacia dello sciopero generale che la strappò. In Italia del pari sappiamo che gli sciope1·i di pr~testa non sono valsi ad impedire le repressioni sangumose ..... L'osservazione più generale da fare è questa: in R11ssia mancano le vere condizioni della rivoluzione e del regime rappresentativo - e siamo stati soli a sostenerlo; quindi e' è quella adulterazione politica che Lassalle descrisse efficacemente col paragone eh' egli fece dell' albero di olmo, cui un giardiniere appiccicò capricciosamente l' etichetta di albero di fico. Alla Russia è stata appiccicata l' etichetta costituzionale; ma. essa è sempre autocratica. ♦ La III u.ma. - Mentre i bravi socialisti del Wo,•- warts, per non avere grattacapi, fanno la spia all'Andreiev, ·1 colpevole del!' acquisto di carta filogranata per la falsificazione dei rubli, mentre a Wladivostochconferma oggi della gravità, ieri negata, dello ammutinamento-il tribunale marziale condanna in due volte 62 uomini a morte; mentre in tutta la Russia Euro- . pea, si imprigiona, si condanna e si deporta ; la terza Duma legifera, o per essere più esatti chiacchiera. Quantunque, e la votazione su 1a risposta al rescritto delloTsar lo dimostra, q uantunq 110ormai cadetti, ottobristi sinistra e destra liberale formino un eolo blocco, contro i reazionari della estrema dest,ra, tuttavia non pare che da questa Duma potrà uscire una qualche cosa di progressivo o di liberale. Fin'ora la Duma non ha saputo concludere niente di positivo: da che i suoi lavori sono stati inaugurati , la Duma non è riuscita che a votare quella famosa risposta ; e da ciò i rea zionari traggono argomento per dichiararne la inutilità, ed i rivoluzionari per affermarla dannosa più che utile al popolo. Gli uni come gli altri sono persuasissimi che il miglior daffare è di scioglierla di nuovo, e - dice il Novoie Vremia - di non riunirne alcuna, più. Il regime parlamentare non si confa affatto, almeno per ora, alla maggioranza del popolo Russo. Profittando di questa con:'ltatazione , che il Novoie Vremia e lo Slàvo ricamano, poi con quanta maggior broncio è loro possibile , i reazionari ed i partigiani della burocrazia e del regime autocratico dichiarano che è completamente inutile tentare l'esperimento una volta .di più; e che, sciolta questa Duma, non è davvero il caso di chiamare un' altra volta gli elettori a no~inare i deputati. Naturalmente di questo parere non sembrano essere gli eletti, e non è tìtoly pine. Per due ragioni diverse, anzi opposte, ma che tntti e due militano a favore del mantenimento della Duma. Stolypine sente che la Duma è di fronte al popolo e specialmente per i contadini un meraviglioso strumento d'ipocrisia. I contadini banno capito dal rescritto dello Tsar, che il 30 ottobre 1905 lo Tsar promise loro la di visione delle terre. La questione della di visione delle terre è una aspra questione, che in Russia ha avuto origine còn Pietro I; si è acuita dopo la emancipazione dei servi sotto Alessandro II ed è ora arrivata al pa· rosismo. In verità lo Tsar, nel suo manifesto non pro metteva affatto questa divisione, ma i contadini anno

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==