Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 23 - 15 dicembre 1907

642 RIVISTA POPOLARh con un vecchio cinese che gli procurò cinque cinesi, che alloggiava e nutriva ed ai quali dava 25 lire al mese. Poi venne la legge di esclusione, i ricchi volevano servitori cinesi ; non ve ne erano a bastanza per tutti ed i suoi cinesi lo abbandonarono. Il risultato fu che il frutteto andò in malora pt:rchè i bianchi anche quando si trovano non sanno lavorare i frutteti come i cinesi ; ed il terreno è ora piantato ad alberi cedui. Ma anche sotto questa forma la riuscita è stata ~ovuta ad alcuni studenti Giapponesi i quali fra una lezione e l' altra gli hanno insegnato generosamente come coltivare questi alberi, con la competenza di esperti di foresteria. I rapporti dell 'Autorn con questi giapponesi gli hanno ispirato il maggiore rispetto per questo popolo assolutamente sobrio, temperato e pulito, e oltre ogni dire lavoratore. Se la mancanza di mano d'opera per la raccolta della frutta e del grano ha cagionato la perdita di milioni e milioni di dollari, cosa accadrà quando l'irrigazione avrà api-rto altri milioni di éttari di suolo nell'Oregon, nella Nevada, Washington e Idaho? E gli associati alle organizzazioni sindacate di San Francisco che esigono la conclusione della mano d'opera triatica che cosa sono essi di fronte ali' innumero esercito delle perso~e che hanno bisogno di lavoro e che dal lavoro sono beneficati; che sono essi dinanzi alla grande folla dei lavoratori che non hanno mezzi per sindacar~i? Essi dimenticano che non sono che una minima parte di San Francisco : che San Francisco non è che una piccola parte della California, che la California intiera non è che un lembo, e piccola, degli Stati Uniti. Eppure essi con la loro condotta faziosa preten• dono che tutti soffrono perchè le loro teorie non vadano in malora , senza accorgersi che proprio per qut:ste loro teorie, ed i loro metodi essi stessi pagano il loro pane dieci volte più alto del suo vero valore. (American Review of Rewiews. Novembre). ♦ Edoardo Alsworth Ross: Le colpe del slndacatt. - È uno studio notevole, quello di rilevare i danni della impersonalità nella gestione degli affari; man mano che si sviluppa il carattere anonimo delle grandi imprese industriali; si sostituisce al Direttore che conosceva personalmente i suoi uomini e s'interessava anche col loro benessere, un uomo venuto da lontano e che trascuranJo tutto ciò che non sia l'aumento dei dividendi ottiene buoni risultati finanziarii con qualsiasi mezzo. Gli azionisti plaudono al presidente di una società ferroviaria che ha fatto salire gli utili del 5 20 per .;ento in otto anni senza preoccuparsi di sapere che egli lascia marcire le traverse, di modo che i vagoni pieni di passeggeri sono condotti alla ca - tastrofe che impone tale sopralavoro ai suoi uomini che il disastro ne è la conseguenza più naturaie, e che nega i binari morti all' incremento del traffico cosi che la mortalità fra i ferrovieri e più alta che fra i soldati su un campo di battaglia. Salva l'avarizia, il direttore non rappresenta gli azionisti, i quali ignorano questi errori ma la mano d'opera, non conscia di questo, mette 'in una stessa categoria azionisti e dirt:ttori; la società anonima diventa una macchina con Mammona per padrone. Bisognerà stabilire la responsabilità dei direttori per queste colpe della Società , occ0rre rendere i direttori personalmente responsabili per ogni misfatto dal quale la compagnia tragga vantaggi. Allora non vedremo più a New Jork un uomo direttore di quarantacinque ferrovie: un altro di quarantadue e così di seguito. Attualmente vi sono settantasei 'uomini che dirigono milleseicento compagnie, ed hanno sotto il loro controllo cento ddle più grandi ferrovie e banche con un capitale equivalente ad un quinto della ricchezza nazionale; ora se vi fosse maggiore responsabilità personale ; il numero di questi direttori sarebbe infinitamente aumeatato e forse ci si libererebbe della arroganza platocratica ìnseparabile dall'uso di popolare i consigli di amministrazione di banchieri di Wall strect, e miliardari. Quando un direttore non potesse più difendersi dicendo; che egli è opposto alla ingiustizia che fu sanzionata dalla maggioranza dei suoi colleghi; quando sarà sanzi·nato il principio del13 responsabilità collettiva per ogni atto sanzionato dalla amministrazione di una anonima , sarà necessaria che il consiglio di amministrazione dia conto dei proprii dividendi , ed al tempo stesso debba indossare intiera la responsabilità degli atti criminali commessi nell' interesse della società (Atlantic Monthly, ottobre). RECENSIONI BERNARD V AUGHAN - The sins of society - London, Kegan Paul & C. Dryden House, Gerrard Str. W. 1907. ln questo elegante volume sono riunite le prediche dette dal g~suita Vaughan nella Chiesa della Immacolata Concezione in Mayfair (Londra) durante la stagione 1896. Sono già alla quinta edizione. Il pubblico che assisteva alle prediche era essenzialmente aristocratico e il Vaughan flagellava sopratutto peccati dello Smart Set, del mondo aristocratico. Nella Prefazione è detto : « La religione non essendo una teoria e neppure una pratica ; ma essendo la vita , e per il cristiano una vita di amore e di lealtà verso Gesù Cristo , il predicatore se vuole adempire alla propria missione, deve coi mezzi più diversi andare al cuore dei suoi uditori ed ispirar loro il divino amore. L' uomo non è ciò che egli pensa, non ciò che egli dice, non ciò che egli fa, ma ciò che ama ..... . « lo non posso pretendere di prendere le notizie da quelle persone che hanno scritto nt:i giornali, essere una deplorevole esagerazione tutto ciò che io ho detto della Società e non essere vero ciò che ho detto per la semplice ragione che io non mi sono interessato di ciò che non si fa , ma solamente di ciò che io faccio e conosco ..... Disgraziatamente posseggo un gran numero di documenti per dimostrare la esattezza di ogni mia parola. Se io a vessi affermato che tutta quanta la Società è corrotta profondamente, le critiche che mi si fanno sarebbero giustificate; ma, come è da sperare, le mie accuse si limitano alla parte della comunità , al volgo dei l'icchi, che abita nelle vicinanze di Mayfair. Essi non sono i soli peccatori; ma essi sono i peggiori e i meno scusabili ». Trattandosi di un p, edicatore si potrebbe credere che egli sia un mistico; ma è un !lesuita e perciò il senso della realtà non manca. D'onde osservazioni come queste della Prefazione: « Nel mio zelo pel benessere fisico dei· miei concittadini , dal quale largamente dipende quello morale, io fortemente consiglio tutto ciò che incoraggia e sviluppa la bravura, l'audacia, lo spirito d' intrapresa , la virilità , tutto ciò che si può fare per la self-discipline eh' è così carattèristica di quanti sono nati e cresciuti nella nostra isola 11. · Ogni predi :a prende le mosse da una parabola degli evan - geli e con particolarità da quello di S. Luca. I titoli sono : Il padre e il figliuol prodigo ; il Fariseo e il Pubblicano, Il ricco e Lanaro, Il Tetrarca e il Battista, Il Salvatore e i peccatori. C'è poi un interessante Epilogo delle indicazioni sul Come ognuno può aiutarsi e in ultimo sono esposte le Critiche dei giornali e delle riviste o delle lettere private. Una delle piu belle è la prima predica. Egli dice che molti si devono riconoscere in questa parabola del figliuol prodigo. Egli ne conosce molti in Mayfair e Belgra via e nei Club. Per quanto argute e delicate possano essere le donne , una volta che esse si sono abbeverate alla coppa del piacere, al Mammone dell'iniquità, esse divengono poco migliori dei selvaggi, non meno crudeli e più astute • · « Il male nelle donne è peggiore che negli uomini. « 11 giuoco, in uno o in altro modo, è chiaramente il v1z10 del giorno d'oggi e noi dobbiamo attaccarlo non istericamente, ma razionalmente ». « Il fisico della nostra razza è abbassato ed è quasi scomparso il sentimento dell' energia e della partecipazione attiva alla vita. Come i Romani nell'ora della decadenza noi preferiamo di essere spettatori anzi che attori 11. (( La nostra vita di lussuria nuoce al nostro benessere fisico come a quello morale ». Non meno bella è la predica sul Fariseo e il Pubblicano

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