630 RIVISTA POPOLARE mente la protezione per alcune merci chimiche come . , , ' per esempio, quella dell etere. Questa merce, colle tariffe precedenti veniva colpita con un dazio di 20 marchi per quintale, ma troviamo che tale dazio è gia salito a 125 ad a 180 marchi nel 1895. Arriviamo cosi all'ultima t:iriffa: quella del 25 dicembre 1902. La categoria d121 prodotti chimici che prima conteneva poco più di 20 voci, ne con~ tiene ora 125, di cui soltanto 51 esenti da dazio. L~ ~u~ela ~ piuttosto m: te in quanto riguarda gli ac1d1, i sali ed alcune combinazioni di elementi chimici. Ma essa è invece notevole per le materie co- . loranti, è note olissima per le vernici e le lacche ancor più forte pei prodotti farmaceutici. ' I fatti dunque ci dicono che la Germania dal 1879 . . ' tn poi, mantenne sempre alta la tutela a favore della sua produzione chimica. I fatti contraddicono apertamente tutti coloro che credono e dicono essersi q_uell'industria sviluppata _senza l'aiuto della protez10ne doganale. Al contrano; la-tutela si ebbe sempre ed efficacissima. Tutti, oggi, sono meravigliati dello sviluppo rao. giunto dalla produzione chimica della Germani~. Ora eh i esamina obbiettivamente i fatti non solo deve ammettete che i dazi l'assistettero sempre, ma deve pur conveuire che la tutela riuscì sommamente giovevole a questo ramo dell'attività tedesca. Si dice che_ lo spirito inven rivo dei produttori germanici. abbia avuto molto merito nei progressi dell'industria Tal merito nessuno può certo negarlo; ma esso non contraddice der nulla l'opera benefica spiegata dalla pro;ezione. Se questa non ci fosse stata, se i profitti dell'industria chimica non fossero stati sorretti dal dazio, iJ genio inventivo e la paziente . ricerca dei .te~eschi sarebbero stati diretti ad altre produz1001, forse meno adatte allo spirito ed alle tendenze intellettuali di quel popolc, e quindi forse meno prod_uttive, meno celeri nel progresso, meno generose di successo. Il protezionismo ebbe, in questo caso, il merito di utilizzare le mirabili attitudini di ordine, di precisione e di pazienza dei te- -~~schi. ~u b~ne_ scelto. Il ~ontinuo progredire del1 rndustna chrnnca germamca confuta assai brillantemente quel vecchio postulato liberista, secondo il quale la protezione addormenta le industrie protette. .J\l contra1:io, ~en_ticinque. a~ni_ di tutela 110n impedirono agh op1fic1 tedeschi d1 nmanere sempre sveoli sempre vibranti d'iniziative, sempre voCYliosidi al~r; conquiste. Ormai la loro conquista ~i estende a quasi tutto il mondo, poichè nessun'altra industria similare è capace di competere con quella chimica tedesca. Ma, qui giunto, mi par di sentirmi rimproverare: l'~sem pio della Germania comprova che il proteziomsmo, una volta adottato, non si può più nè ridurre ne sopprimere. Intnti l'industria chimica tedesca, ad onta di tanto succ sso, continua ad esser protetta. Però, anche questa obbiezione non ha ragione d'essere. Un confronto, anche superficiale delle du~ ultime tariff~ germaniche comprova che la protez10ne doganale si è spostata tra i diversi rami dell'industria cliinica. Tale industria è costituita dalle seguenti parti: l. 0 elementi chimici 2.0 materie coloranti; 3.0 prodotti farmaceutici. Ebbene· sotto l' ant~co regi~1e, quello _che più si è sviluppar; è il primo d1 questi tre ramt. Esso, presentemente dispone nella tariffa tedesca di 53 voci, di cui 30 sono esenti da da_zio.Dunque, è ven a a mancare quella tutela che s1 credeva superflua. Lo stesso non è accaduto per gli altri due rami. Ma anche pèr essi la difesa si ridurrà via via che diminuiranno i bisogni e che la prod uziond saprà fa re da sè. Per tutte queste ragioni , coloro che importano in Italia Je opinioni degli economisti stranieri dovrebbero proc~dere molto più cauti; nè dovrebbero t~arre conclus10ni assolute da quanto ali' esrero si dice. In nessuna parte della scienza economica c_o~nein quella_ che r~guarda i due sistemi di po~ litica con~m~rciale, noi troviamo che le investigazioni statistiche sono alterate dalla simpatia che gli economisti hanno per l' uno o per l' altro di quei sistemi. + Anche in torno alle industrie meccaniche ed elettriche della Germania corrono molti errori. Si dice: la Germania produceva del ferro anche prima della tariffa protettiva del 1879. Questo fatto è innegabile. Questo fatto è innegabile. D' altra parte un paese che disponeva di minerale di ferro e di c~rbone. non pote_a non dedicarsi alla produzione siderurgica. Ma bisogna vedere se il protezionismo abbia avuto il merito d'imprimere un forte impulso a questa pro?uzione, la quale per molti anni, s'era mantenuta piuttosto modesra. Il merito della tutela daz~ari~ non sta solo nel promuovere nuove produz1om, ma nel rafforzare e perfezionare quelle esisistenti. Anche in Italia, prima del 1887, si proceduce~a~o de_i tessuti serici, pochi di quantita e scadenti di pregio. Ma la tessitura crebbe e si perfezionò quando i dazi vennero in suo aiuto. Tale fu il caso della siderurgia tedesca. La Germania , nel 1873, aboli il suo dazio sul ferro. La produzione siderurgica, nel biennio 187273, era s~ata, in media, di 2,050,000 tonnellate. Abolito il ~lazio, cadde la produzione a 1,970,000 ton_nellate ne~ s~i _anni successivi" (1). Nel 1879, il daz10 venne npnstrnato e la produzione ebbe subito uno sbalzo in avanti di oltre 700,000 tonnellate· poichè nel 1880, sali a 2,6ì6,000 tonnellate. Prim~ d'allora, la produzione ferriera della Germania non avea raggiunto mai tanto progresso. Non solo, luno-o il tempo in cui il ferro straniero fu ammesso in franchigia, si ebbe una continu:i. depressione nella produzione siderurgica tedesca , questa depressione si converti in energic:i. ripresa appena parve in dubbio, che il dazio si sarebbe ripristinato. Anche dopo del 1881, la produzione siderurgica progredì sempre con _un aumen_to che provocò le gelosie della stessa Inghilterra. Ora si può· nF":tere in dubbio che il dazio ~bbia determinata q u~sta trasformazione? . Lasci:tmo pure_ che ii Lotz , il Cohn e gli· dtri dicano 11 contrario. A me basta che i fatti parlino un certo linguaggio d'indubbio significato, a cui dovranno necessariamente aderire coloro che non han preconcetti di alcuna sorta. N è è da mera vigliare che l'asportazione del ferro sia diminuita nel primo decennio che seoui il ripristinamento del dazio. Non è da meravigliare nè ~• è da ~olersi per questo. Infatti, il ferro prodotto 111 quantaa sempre crescente era consumato in paese, ( 1) Viertleja.hrshefte zur Statistik des deutschen Reich. fahrgang 1892, drittes Heft. Le cifre riportate riguardano il ferro in masselli.
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