RIVISTA POPOLARE 627 Trapani contribuì a creare il movimento l' attitudine alquanto scorretta e poco cavalleresca del Prefetto Gaieri verso b moglie e la figlia dell' on. Nasi, che vi godevano già di molte simpatie, che tutti assicurano che siano ben meritate. Ma i due motivi che eserdtano più larga influenza in tutta l' isola e in parte del mezzogiorno e che hanno ben altra importanza sono questi: r.0 Si vede una persecuzione politica e regionale nel processo contro Nasi, perchè Siciliano pel fatto che non sono stati processati altri ministri ed altri deputati, che hanno commesso atti che si credono identici ai suoi ed anche più gravi e più scandalosi. Questo stato Ji animo venne in gran parte preparato dalle pubblicazioni di Virgilio Nasi. La disparità del trattamento ha qualche fondamento, quantun½ue si possa osservare che gli atti denunziati dal Gglio dell'ex ministro della Pubblica Istruzione non erano del tutto ide.1tici a quelli imputati al Nasi. Comunque si erra affermando che la disparità di trattamento abbia carattere regionale. E' vero, innegebilmente vero, però> che i grandi ladri di milioni che fecero le Meridionali e le altre ferrovie, il corso forzoso, la Regia dei Tabacchi ec, andaronoimpuniti;ed erano quasi tutti settentrionali. 2. 0 L'azione esercitata da questo primo motivo, che da solo con un popolo cavalleresco, fiero e generoso qual'è quello di Sicilia, sarebbe sufficiente a spiegare il movimento pro Nasi viene acuita, intensificata dalla convinzione che nella procedura si commettano delle inauditi violenze a danno di Nasi. Dicono le petizioni inviate ai deputati e le stampe diffuse dai Comitati di Palermo e di Trapani che l'arresto di Nasi fu illegale e contrario allo Statuto e che a lui si nega il diritto di difendersi ampiamente . da accuse puerili , inique ed abbiette , che sono state dimostrate false ; diritto alla difesa che non viene negato ai più piccoli e volgari malfattori. Questo, su per giù, è il linguaggio, quasi sempre improntato alla massima sincerità e generosità, che si adopera dai siciliani in ispecie e dai meridionali in genere. Ora nel settentrione d'Italia nel giudicare dd cosidetto pervertimento morale della Sicilia non si tiene conto sufficiente delle circostanze, che banno creata la credenza, che inspira siffatto lingunggio; si dimenticano le innumerevoli e dotte controversie sulla legalità dell'arresto di Nasi tra deputati, professori di diritto costitùzionale e giornalisti; si dimentica che la non mai abbastanza deplorata intervista dei senatori Badini e Cibrario dette fondamento alla opinione che a Nasi si volesse ne.gare o menomare il di ritto sacrosanto della difesa. Ogni minima particella di vero che c'è in tali clementi di raziocinio è stata ingigantita sino ali' inverosimile dai giornali locali, che, forse anche per ragione di concorrenza-come del resto avviene nella morbosa corsa alla notizia vera o falsa, purchè interessante, nei processi ordinari nei quali non c'è traccia d' interesse politico e regionale - fanno a gara nell' inventare, nell'esagerare e nel commentare erroneamente ogni minimo incidente del processo. Coll'azione eno-rme, quotidiana, sempre nello stesso indirizzo, esercitata dalla stampa Gnalmente è entrato in iscena il contagio psichico, che spiega ben altre aberrazioni, ben altri delitti, che mancano di ogni base e di ogni giustificazione, che si sono presentati in tutti i tempi e in tutti i paesi del mondo. Se di tutto ciò onestamente, italianamente, umanamente si tenesse conto nel Settentrione e nel Centro d'Italia non sorgerebbe quell'avversione contro la Sicilia pel movimento pro Nasi - avversione che non può essere misurata dal linguaggio dei giornali; tutto c10 se venisse al giusto valutato farebbe cessare lo sdegno e il disprezzo dei settentrionali verso la perla del Mediterraneo e verso il mezzogiorno, che in gran parte colla medesima si rende solidale. Noi abbiamo compiuto il nostro dovere d'Italiani nello esporre serenamente i termini delle controversie che agitano il nostro paese in questo momento. Ai Siciliani da un lato e ai Settentrionali dall' 11ltro l' apprezzare opportunamente le nostre osservazioni , nelle quali gli uni potrebbero attingere argomenti per una condotta più calma e gli altri per giudicare con minore severità, che si presta talora ad essere interpretata come astiosa antipatia regionale. La Rivista PER LA VERITÀ Alcuni giorni or sono pervennem i una lettera a firma di nna sessantina di soci di un sodalizio del mio Collegio, nella quale mi s'invitava a cooperarmi efficacemente in favore di N::i.si nei termini e collo scopo che si prelìggono i Comitati pro Nasi che sono sorti e 1~ro.. uovono una insana agitazione in Sicilia. Ri-.~1 \/-, franco e schietto che non potevc accettare il con~iglio e che giudicavo sconveniente e antinazionale il movimento. La cosa non riuscì gradita agli amici dell' onorevole Nasi, specialmente a quelli di Sicilia. D'onde gl' innocui gridi di: Abbasso Colajanni, in Trapani e qualche attacco nella stampa dell'isola. A questi attacchi per lo appunto rispondo non solo a difesa mia, ma per chiarire meglio e ribadire le osservazioni, che sono state esposte serenamente nell' articolo della Rivista sul Pr0cesso lVasi. Premetto che sin dal 1894 dopo un vivace incidente nella discussione sui Fasci con Nunzio Nasi non scambiai più saluto, nè parola; a Nunzio Nasi non mi ravvicinai nemmeno dopo che egli firmò il decreto della mia nomina a professore ordinario di Statistica nella Università di Napoli, in seguito a voto unanime della Facoltà di giurisprndenza (r). Per tale nomina che a 55 anni mi assicurava i mezzi di sussistenza, gl' indi rizzai doveroso telegramma di sincero ringraziamento. Da questa nomina prendono ora.mossa le accuse contro di me, per l'attitudine impostami dalla mia coscienza d' Italiano. Queste accuse sono s ate presentate da un giornale di Catania, L'Azione, in un articolo d~l tnol? Mentre il danno e la vergogna durai dedicato a1 Caccamesi -- l'on. Di Rudinì è deputato per Caccamo - di Montecitorio. L' Azione comin~i~ dal ricordarmi . il benefirio ricevuto dall' ex M1mstro della Pubblica Istruzione. Questo esordio potrebbe accreditare la denunziatami ispirazione dell'on. Nasi. . Essa corrisponde perfettamente a quel :netodo ncat• tatorio poco nobile e poco educativo, eh' è s_tat? adoper~to da suo rigl~o_Virgilio col~e _pubblicaz1om sapientemente som1111n:strat~ a sp!z~1 :o s_u!l? porcherie commesse dagli altn . uom11.11 polit1~1, cl~e precedettero il padre alla M~ner~a ; alle m1_nacc1e di tirare in ballo la memona d1 Zanardel11; alla pubblicazione della lettera dello stesso Zanardell i sul sussidio dato ad un giornalìsta che non si seppe mai se fosse dal Settentrione o del Mezzogjo:no. ' ( r) Tale proposta unanime fu vota_ta dall:1 Fa~oltà il gior~o 17 maggio rgor e collo intervento d1 Fadda, G1_an~urco, Miraglia, Mortara , Arcoko, Fiore, Scaduto '. ~raziam , Pepere, Milone, Marghieri, Persic0, Lomvnaco e N1tt1.
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