Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 23 - 15 dicembre 1907

626 RIVISTA POPOLARE lumeggiate dal non necessario ritiro della difesa stabilito ed eseguito prima che fosse nota la decisione della Camera di Consiglio sulla inchiesta decennale; dal rifìuto di eligersi immediatamente un altro collegio di difesa da parte dell' on. Nasi; dal1' r.ccettazione prima e dal rifiuto poscia della difesa di ufficio; dallo indugio nella scelta di una difesa di sua tìducia in ultimo. Tutte q·.:este tergiversazioni autorizzano a sospettare cbe dal primo giorno in cui venne formulata l'accusa contro di lui sino a quest'ultimo momento, ]'on. Nasi non abbia avuto che uno scopo: impedire che al giudizio si venisse, intorbidare la vita politica italiana e creare i più gravi imbarazzi. L' inesperienza e la debolezza altrui, l'ingegno e l'audacia propri gli hanno facilitato il compito. ♦ Abbiamo detto che la tattica dell'on. Nasi sembra inspirata al desiderio di perturbare la grama vita pubblica italiana o che almeno, anche senza volerlo, a tale risultato perviene. Il perturbamento è stato multiforme e non è detto che siamo alla fine ... Da principio si cercò di provocare un conflitto tra la suprema Corte di Cassazione e la Camera dei deputati; il conflitto minaccia di ripresentarsie mentre scriviamo il pericolo non è eliminato-tra l'Alta Corte di giustizia e la stessa Camera dei deputati; lo si provoca di continuo tra i deputati siç:iliani e i loro elettori; e quel eh' è assai peggio si getta legna nel fuoco perchè esso si acuisca tra la Sicilia e il resto d'Italia, tra la S\~ilia e lo Stato. Arriveremmo in ritardo se volessimo occuparci del conflitto scongiurato tra la Camera e la Cassazione e lra quello in pendenza tra Camera e Senato, sui quali nella stampa quotidiana si può dire realmente che si siano versati tìumi d'inchiostro. Arriviamo in tempo ad occuparci del resto; cioè del conflitto che si vuol creare tra elettori e deputati dell'isola e dei rapporti oltremodo tesi e pericolosi tra la Sicilia e il resto d'Italia da Napoli in su. In quanto al primo, se vere le voci che corrono a Montecitorio, sarà scongiurato facilmente, perchè la grande maggioranza dei rappresentanti dell'isola, o per sincera convinzione o per male .inteso spirito regionale , voteranno colla minoranza della Commissione parlamentare, cioè contro la validità dell'arresto dell'on. Nasi. Diremo colla massima obbiettività del secondo punto, ch'é di gran lunga il più importante. I settentrionali si ingannano crejendo che i sentimenti quasi unanimi di Trapani -- che arrivano stoltamente ad invocare i ricordi dei Vespri Siciliani e della Campana della Gancia - siano quelli di tutta l'Isola. Il movimento non ha affatto l' estensione, che ad esso si attribuisce. I giornali o esagerano o inventano. L' esagerazione c'è anche per Trapani. A Palermo l' agitazione è promossa da alcuni di quelli che stettero a capo dell'altra pro Palizz.olo. Se mancano le controproteste - e non mancarono e vigorosissime da parte dei socialisti e degli amici che fanno capo alla Battaglia e alla Sicilia socialista ecc.-egli è che il quieto vivere si preferisce alla ricerca dei grattacapi; egli è che sembra ingeneroso levare una protesta, che può nuocere ad un accusato ; egli è che mo~tissimi pur non avendo alcuna simpatia per Nasi e pei suoi metodi di governo credono che si venga meno al principio supremo della giustizia distribuitiva condannando lui e lasciando impuniti gli altri che hanno fatto quanto lui o peggio di lui. Se poi si facesse l'indagine psicol:gica sui rnoventi di moltissimi tra que~li che stanno a capo del movimento pro Nasi la conclusione sarebbe moralmente disastrosa. Molti si agitano per mettersi in evidenza a scopo di semplice vanità; e sono i più onesti; altri vogliono creare imbarazzi alle amministrazioni locali; e non mancano quelli cbe sobilla~o per crearne al deputato del momento nella speranza di renderlo impopolare e di potergli dare il gambetto nelle future elezioni. Che cosa siano e che cosa valgano certe maninifestazioni cc lo apprese il telegramma da Girgenti al Presidente della Camera e che non fu letto per la semplice ragione che il Comizio non e' era stato ... Altrettanto istruttiva sulla sincerità delle ma•• nifestazioni è questa letterina dello Sceusa, che prendiamo dall'Avanti del 10 dicembre: Caro Avanti I cc Un périodico di Marsala (Trapani) che si dice portavoce degli interessi siciliani, ma che ora mi accorgo essere un esponente di quell' insano regionalismo che ha dato prove del suo valore a Trapani, Palermo e Messina, pubblica nel suo n. 19 una corrispondenza da Sidney a nome di Francesco Sceusa, che io non ho mai scritta. « Ciò che scrissi fu una cartolina privara al suo direttore, con cui rifiutavo gentilmente il chiestomi contributo pecuniario e letterario· « Nella mentovata corrispondenza mi si fa figurare come uno sviscerato ammiratore di quel foglio. e della causa che esso sostiene; e, cc risum teneatis », mi si fa offrire alla causa siciliana (si fa offrire da me, vecchio a 55 anni, infermo, e dimorante 13,000 miglia iontano dall'ufficio del medesimo!) rutta la mia energia giovanile >> e « alla Sicilia; da questo periodico, il mio saluto! >> « Importandomi la stima dei tuoi lettori, mi affretto a render noto a chi l'ignora, che io ho niente di comune con quell'ebdomadario marsalese e col regionalismo siciliano, e che sono un nemico dichiarato di tutti i lad.ri del pubblico denaro, siano essi di Trapani o di altrove. « Invio al Segretario del Partito socialista s1c1liano in Trapani copia della corrispondenze avuta col quel direttore, acciò. la pubbli(hino, se necessario. Sydney 3 novembre. Tuo sempre: F. Sceusa Assicura poi _lo stesso quotidiano socialista di Roma che il direttore di quel giornale sia il corrispondente di uno dei due maggiori giornali di Palermo, dell' O_ra. Si può immaginare quale e quanta sia l'esattezza delle notizie che egli trasmette e che penetrano nel resto dell'isola ( r ). In quanto alle petizioni dei Collegi di Sicilia ai loro deputati crediamo che siano poche e non sempre sottoscri ttc da elettori. Nello interesse supremo dell'unità nazionale non basta poi, il ridurre alle giuste proporzioni il movimento siciliano pro-Nasi; ma bisogna spiegarne bene la genesi, specialmente ai settentrionali. E' ciò che tenteremo di fare a costo anche di ripeterci. Nasi ha numerose simpatie in Trapani per le molte persone benefìcatevi; ma questo è il fattore meno importante della sua popolarità. Riesce simpatico in gran parte della provincia per l'antipatia di antica data di cui gode il suo accusatore on. Saporito-Ricca perchè si sospetta che l' accusa sia stata suggerita dall'antico antagonismo politico e amministrativo ben noto a quelle popolazioni. A (r) Mentre correggiamo le bozze di stampa leggiamo nel giornale marsalese la lettera, originale della Sceusa. E' assai più che una semplice cartclina e dice di più di quello che scrive lo stesso Sceusa all'Avanti. Questo per amore di verità. - I

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