Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 21 - 15 novembre 1907

RIVISTA POPOLARE 567 ammirato e commosso dalla semplicità e della purezza dei costumi , che davvero si vanno facendo, sempre più rari e perciò più preziosi. La commozione cresceva quando lo si vedeva accanto alla vecchiarella adorata che gli fu illadre e che nella modestia dell' abbigliamento , mostrava si orgogliosa di segnalare l' 11 miltà dell'origine. L' affc1tto e la simpatia sapeva inspirarle anche a coloro che non dividevano i suoi sentimenti religiosi - sempre rispettabili e rispettati perchè sinceramente e apertamente professati. li suo sentimento religioso, però , non era bigottismo volgare ; perciò egli che tanto aveva fatto nel 1896 cor1e ministro della Pubblica Istruzione nel concludere il contratto tra lo Stato, il Municipio di Napoli e le provincie del mezzogiorno per i nuovi edifici Universitari, ~ra da ministro dei lavori pubblici fu il migliore cooperatore di Carlo Fadda, Rettore, per la esecuzione della legge e seppe dare la prevalenza al bene pubblico sul bigottismo volgare, che ha combattuto una .brutta battaglia contro gl' interessi dell'Ateneo nella quistione dei locali di B. Marcellino e della Chiesa della Croce di Lucca. Em1uanuele Gianturco colpito dal malore che lo condusse cosi rapidamente alla tomba, si può dire eh' è morto sulla breccia: le s11edimissioui da Ministro dei lavori pubblici non furono accettate che pochi giorni prima di morire. Ed egli fu miuistro dei lavori pubblici nel momento più difficile che poteva presentare quel dicastero - quando il passaggio dell' esercizio privato a quello di Stato, lo sviluppo straordinario del movimento delle merci e dei passeggieri, il malvolere dei ferrovieri, l'esposizione di Milano ecc., fe"ero proclamare l'anatema delle ferrovie italiane e per poco la loro anarchia non prodn;:;se dei tumulti. Assalito, non personalmente, ma nel suo Ministero, da ogni parte nel Parlamento egli seppe tener testa a tutti, pronunziò alcuni tra i suoi ll1igliori dil'lcorsi, nei quali l' eloq11enza ordina-ria era rinvingorita della chiarezza convincente dei fatti , bene scelti e megiio presentati. Come scrittore di cose giuridiche lascia non pochi 'pregevoli lavori, che giovanissimo gli procurarono fama e il posto d'insegnante di Diritto Civile nell' Università di Napoli, dove ebbe allievi numerosi , degni di lui. La prolusione ~rni difetti sociali del Codice civile, inspirato alle vedute del Menger, gli assicurò nna certa popolarità, nelle fila di coloro che più tardi dovevano costituire il partito socialista. Nessuna parola alla consorte degnissima, ai figli, ai congiunti inconsolabili, che voglia sembrare tentativo di conforto ... In quest'ora tristissima a loro si può dire soltanto: colleghi, studenti, clienti, amici, quanti cittadini conobbero ed amarono il vostro Emmanuele dividono il vostro dolore I N. C. %2 1\i nostri abbonati - Riceviamo continuamente dagli abbonati richiesta dei numeri della Rivista Popolare 11 e 12 dell'annata XIRammentiamo ai richiedenti che quei numeri costi. tuiscono il fascicolo speciale consacrato alla memoria di Gi1tseppeMazzini. In detto fascicolo la nume1·azione de_llepagine segue quella della Rivista, per comodità degli abbonati che fanno rtlegare in volume le annate. Abbiamo ancora dispon{bili pochi esemplari di detto fascicolo, di oltre cento pagine, riccamente illusfrato (lo diciamo pei nuovi ablxmati); che la nostra amminitltrazione può cedere a L. 1.50 ognuno. LA CRISI (Nel regno delle Borse e dei borsaiuoli) I. Da molto tempo in Ita!ia i giornali si occupano di dissesti; di ba11dent!re, che giuocauo ~1 ribasso;· di liquidazioni difficili; di fallimenti; \ ·-risi nel senso più generale della parola: crisi che alcuui dicono di capitale, monetaria, di produzione, di accrescimento, di credito, di speçulazione ec., ma che in fondo ha un pò di tutto i cennati caratteri sia per le cause che la determinano, sia per gli efletti, che ne conseguono e costituisce uno dei più importanti fenomeni della economia moderna, patognomonico - come direbbero i medici- del capitalismo odierno. Queste crisi cominciano nel regno delle Borse, che ha reso e rende grandi servizi alla produzione e alla circui:tzione delle ricchezze . e attorno alle quali si sviluppano i borsaiuoli o borsisti professionali, che ne rappresentano per cosi dire le inevitabili esaescenze patologiche o i parassiti, che albergano in qualunque organismo biologico sano e vigoroso. Quando si apprende che i tra i borsaiuoli ci sono dei morti e dei feriti in seguito ai loro intrighi e alle loro lotte più o meno criminose, che costituiscono nello insieme quel reato o gruppo. di reati, vago e indefinibile, che si chiama aggiotaggio ( 1) il grosso ·pubblico passa scrollando le spalle, anche compiacendosi, come di una guerra fra cani, che serve alla distruzione di esseri perniniciosi ; ma a lungo andare, però, l' economia di una nazione ne viene fortemente danneggiata e le ripercussioni ultime delle contese fra i borsaiuoli si hanno nella classe lavoratrice, che vede chindere opifici, ridurre la produzione, diminuire i salari e i consumi per risalire e diffondersi tra le Banche più forti e meglio costituite; la scossa che ne riceve l' economia nazionale naturalmente viene risentita presto o tardi per mille rivoli e per innumerevoli vie dirette e indirette dalla finanza e dalla economia dello Stato. + Le crisi , come alcune malattie dell' organismo umano, nella loro genesi primitiva hanno delle sedi di predilezione, che di ordinario sogliono essere le capitali degli Stati: Londra, Parigi, Berlino, Vienna ecc. La capitale finanziaria talora non coincide ccn quella politica. Cosi negli Stati Uniti le agitazioni di borsa, le crisi non scoppiano nella capita le federale, Washington; ma a New York, la metropoli vera dell'Unione, d'onqe si propagano negli altri grandi centri di produzione e di commercio. Chicago, Boston, Filadelfia, S. Francisco ec. Qualche volta il punto di partenza è periferico; ma in questi casi raramente la crisi raggiunge la massima acuzie e le maggiori proporzioni .. Nella stessa New York, poi, c'è un quartiere prediletto per le crisi, Wall Street, dove con vengono i più grandi borsaiuoli, i più grandi industriali, i miliardari. In Italia la vita delle borse con tutte le sue buone e cattive manifestazioni, è concentrata quasi interamente nel triangolo Genova-Torino-Milano. (r) Ce ne siamo occupati lungamente nei N. 6, 9, 10 del r .0 anno della Rivista·

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