RIVISTA POPOLARE 583 L'amore umano dev'esser anche la compenetrazione intima del contenuto psichico col contenuto affettivo, una fusione d'idee, di aspirazioni, di finalità, un' amicizia sacroaauta, un cooperativismo solerte e assiduo in ogni necessità della vita, prima fra tutte l'educazione della prole. Solo a questa condizione sono possibili quelle comunioni spiritualisarle e durature, di cui abbiamo esempio nei Newton, nei Curie, nei Berthelot. E per portare a quest'altezza l'amore, per renderlo capace di far da leva potente alla rigenerazione della società è necessario educare, istruire, elevare molto in alto la donna, per farne non più un oggetto di piacere, affannosamente ricercato e assaporato dalla raffinatezza àei sensi, ma la compagna fida, la solerte collaboratrice, la saggia consigliera in tutte le necessità della vita, non soltanto in quelle domestiche, ma altresi in quelle pubbliche. Lo comprenda la donna questo modo d'amare e lo faccia intendere agli uomini. No'n conceda solo carezze e baci, ma si metta in grado d'imporsi coll'elevatezza dell'animo e del pensiero alle bassP concupiscenze maschili, si liberi dal bagaglio dei pregiudizii e delle super stizioni, di cui è depositaria, si adopri per conquistarsi un posto dignitoso nella società, dal quale possa combattere coraggiosamente la lotta per la vita come tutti gli altri viventi. Non correrà cosi il rischio, di dovero mendicare i favori d'un uomo, che sara pronto ad abbandonarla alla prima occasione o a farne una bestia da soma. ai suoi servizi. Solo dopo queste conquiste la vita coniugale cesserà di essere una fra le tante menzogne convenzionali della. civiltà per divenire la fabbrica delle nuove generazioni più forti e più sane. Ma, ci pensino bene i femministi sinceri, per arrivare a questo punto, non basta soltanto concedere il suffagio politico e amministrativo alla donna. La redenzione dev'esser piena e integrale e deve abolire qualsiasi forma d'asservimento femlliinile, cominciando da quello sessuale. Are,r-ro Novembre 1907. GINO PROSPERI "IVIST A DELLE "IVISTE. E. Reybel : La tempesta imperialista in Germania ( r). Non e' era da illudersi sui risultati della Conferenza dell' Aja, perchè la Germania era decisa a non disarmare. Guglielmo 2. 0 dopo avere propugnato per ro anni una politica di espansione pacifica, si è lanciato sulla via dell'imperialismo avido di conquista, di cui Chamberlain è stato ( 1) Abbiamo creduto utile ridurre questo studio che dà un' idea ddlo sviluppo e delle condizioni della Germania. Avvertiamo i nostri lettori, però che il Reybel carica la tinta sul regime politico della Prussia e che dimentica parecchie cose sulla evoluzione economica della Germania; dimentica che tale evoluzione si deve sopratutto al protezionismo industriale inaugurato da Bismarck nel 1879, Oggi gl' industriali vorrebbero il liberismo agricolo; ma la reazione in fa"Vore del protezionismo agrario non è fenomeno esclusivo della Ger • mania feudale, ma dell'Europa tutta - ad eccezione dell' Inghilterra - comprese le due repubbliche democratiche della Francia e della Svizzera. N. d. R. I' eroe in Inghilterra e sogna una Più grande Germania do - minante il mondo. Questo cambiamento profondo nella politica tedesca deve spiegarsi con tutta l'evoluzione politica ed economica dell'Impero dopo l' avvento di Guglielmo 2°. La rivolu 1 ione industria/e e l' evolu-rione politica. - La Germania come potenza economica è una di quelle arrivate più tardi in Europa: dopo la guerra del 1870 71. Ma il suo sviluppo è stato rapidissimo. In meno di 20 anni la produzione di ghisa e dell' acciaio si è sestuplicata; nelle industrie tessili il numero delle broches passa da 5,500,000 nel 1887 a r r ,350,000 nel 1904. Nell.; produzione dello zucchero e della birra occupa il primo posto; il secondo per l'alcool. Nel 1872 le importazioni erano L. 4,335,625,000 e le esportazioni lire 3,120,750,000; nel 1900 le prime raggiungono L. 8,027,500,000 e le seconde L. 6,376,250>000. Il Commercio della Germania viene immediatamente dopo quello dell' Inghilterra. La progressione del commercio e dell' industria non si arresterà perchè cresce sempre più la popolazione. Dal 1871 al 1890 la popolazione cresce da 41 milioni e mezzo di abitanti a 49 e mezzo con un aumento annuo di 420,000; nel 1900 arriva a 56,367,000 con un aumento annuo di 794,000; siamo ora a 62 milioni con un aumento annuo di 900,000 anime. L'agricoltura non basta ad alimentare la popolazione; supplisce l'industria. La vecchia divisione dell'oriente agricolo e dell_'occìdente industriale non reggono più: la popolazione ur - b~na e industriale è aumentata da pertutto. Dopo il r 900 la popolazione industri~-~e s1:1peraquella agricola ed oggi 21 milioni vivono dell' agricoltura e 30 dell' industria e del commercio. La rivoluzione economica ha determinato necessariamente profondi cambiamenti politici e sociali. Essa ha assicurato un maggior benessere ed ha raddolcito i costumi. Il contadino in generale è più ignorante e più conservatore; l'operaio della città più intelligente e· più democratico. Cosi coll'industrializzazione è cresciuta in Germania la corrente socialista. Ma l' Impero è rimasto essenzialmente aristocratico. Esso è un organismo militare diretto dalla Prussia , che è la sola monarchia assoluta (?) rimasta in Europa. Il Re governa da padrone appoggiato dal clero e dalla nobiltà, che possiede la terra. Tutta la terra appartiene a I5,682 propriet&ri, in gran parte nobili e che dividono il potere politico col Re. I contadini sono attaccati alla gleba e non hanno diritto di coalizione; sono sottoposti ad un regime duro, che ricorda quello della Francia prìma del 1789. La nobiltà domina il Parlamento per mezzo della Camera dei signori; ed essa domina la Germania per mezzo della Prussia. Il suo Re è il capo dell' esercito; ha la forza e fa la legge; colla ineguaglianza delle circoscrizioni ha falsato la rappresentanza nazionale nel Reichstag ed ha assicurato la preponderanza ai rurali, alla nobiltà e al clero. La Costituzione politica basata sulla nobiltà della terra non corrisponde più alla costituzione economica pe,rchè la ricchezza agricola è divenuta di molto inferiore a quella industriale e commerciale. Intanto sono i rappresentanti della pr<?prietà fondiaria che fanno la politica dell'Impero trascurando gl'interessi preponderanti. I nobili campagnuoli, che dominano non hanno cultura e larghezza di vedute; perciò essi che colla loro solida qualità di soldati assicurarono la grandezza della Prussia oggi sono inadeguati alla Germania eh' è una formidabile potenza mondiale. Peggio ancora: questo elemento dominante, intellettualmente e moralmente mediocre, che fornisce il personale amministrativo e politico ali' Impero, è minato dalla corruzione e dalla crisi gravissima risultante dalla sivoluzione industriale. Contro questa nobiltà imperant~, che persegue un regime
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